Tecnica del Nuoto.
Clicca qui
Alla soglia dei quarant’anni, Orlando Duque, colombiano di Cali (che fu sede della seconda edizione dei Mondiali FINA nel 1975, quando Duque era nato da poco), primo campione del mondo di tuffi dalle grandi altezze, a Barcellona 2013, sta vivendo intensamente, nell’Amazzonia colombiana, una nuova avventura, che definisce “un’esperienza unica nella mia vita, fantastica e incredibile”: tuffarsi nel Rio delle Amazzoni dagli alberi della Selva da un’altezza di 35 metri!
Nel corso di un’intervista per il quotidiano “El Colombiano” di oggi, l’ormai anziano ma mai domo campione ha specificato: “Quello che faccio ora è semplicemente un’avventura in più nella mia carriera. Da quando sono diventato tuffatore dalle grandi altezze ho sempre cercato cose nuove: una roccia, una finestra, un ponte, un edificio. Adesso gli alberi. Li ha scelti Thomas Miklautch che dirige un documentario sull’Amazzonia. Mi è sembrata una buona idea. Nella vita occorre provare cose nuove e stare nella selva, lontani dalla routine agitata di tutti i giorni, vale tutta una vita. Nella selva è tutto molto più grande. Il Rio inonda tutto, i livelli delle acque sono impressionanti, la dimensione del fiume è impressionante. Anche se uno ha visto il Rio in televisione e poi viene qui resta scioccato perché la realtà supera di gran lungo anche l’immaginazione più fervida ispirata dalle immagini televisive. Ovviamente non è tutto bello: c’è il calore opprimente, ci sono gli insetti, le zanzare…ma ciò fa parte dell’Amazzonia e si riesce ad accettare questa realtà com’ è”.
Contatti con gli indigeni? “Pochi, per la verità. Ci siamo concentrati sui tuffi. Tuttavia, per quello che ho visto, mi ha sorpreso la facilità con cui si adattano alle circostanze, ad esempio quando il Rio esonda oppure va in secca. Vivono in condizioni minimali, basiche, e sono felici”.
Orlando Duque (COL) in azione in Thailandia durante una tappa delle Red Bull World Series 2013. In copertina lo vediamo con la medaglia d'oro vinta a Barcellona 2013
Dopo questa esperienza, quali programmi per il futuro? “Intanto continuo ad allenarmi e a gareggiare nelle Red Bull World Series (lo scorso anno fu terzo) che inizieranno a maggio. Quando smetterò di tuffarmi vorrei fare documentari televisivi sui luoghi più incredibili, della Colombia e del mondo, che ho conosciuto durante la mia lunga carriera. Inoltre, faccio parte del Commissione Tecnica della FINA per i tuffi dalle grandi altezze, il che significa che continuerò a rimanere nell’ambiente anche dopo il mio ritiro”.
Alla domanda <C’è un futuro olimpico per la sua disciplina?> Duque ha risposto così: “E’ difficile che i tuffi dalle grandi altezze entrino nel programma olimpico. Certamente non a Rio 2016 né a Tokyo 2020. E’ possibile che, con il duro lavoro e l’appoggio della FINA, possano debuttare ai Giochi del 2024”.