Tecnica del Nuoto.
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La “governance” di Swimming Australia (SA), la super federazione che governa il nuoto dell’Australia, seconda potenza del globo, è stata messa in discussione dalle federazione degli stati che formano lo stato federale dell’Australia attraverso una lettera il cui contenuto è stato svelato da un articolo del giornalista Julian Linden pubblicato dall’autorevole quotidiano australiano Daily Telegraph.
L’inaspettata notizia è stata ripresa e rivelata al mondo ieri dal famoso giornalista di nuoto Craig Lord attraverso il suo sito State of Swimming” (SoS). La “bomba” è scoppiata a dieci giorni dai Campionati del Mondo di Nuoto in vasca corta, che inizieranno a Melbourne il 13 dicembre.
Mi impressionano l’importanza della notizia, la tempistica, l’autorevolezza dei giornalisti che l’hanno diffusa, e che godono da sempre della mia stima e amicizia - Julian Linden dalla metà degli anni settanta (c’incontravamo a Londra al meeting internazionale di nuoto del Crystal Palace e agli incontri del Cinque Nazioni di rugby - all’epoca lui era inglese, poi emigrò in Australia); Craig Lord dai Campionati del Mondo FINA di Madrid 1986. Mi colpiscono i nomi illustri dei personaggi che compaiono nella storia con i quali a suo tempo ero in rapporti amichevoli: Tracy Stockwell (Caulkins) (in copertina), Alex Baumann, Kieren Perkins.
Da americana, soltanto quindicenne, Tracy Anne Caulkins, una delle nuotatrici più versatili della storia del nuoto, vinse cinque medaglie d’oro e una d’argento ai Mondiali di Berlino 1978; poi, dopo le Olimpiadi del1984, a Los Angeles, dove vinse tre medaglie d’oro, convolò a nozze con il nuotatore australiano Mark Stockwell, con il quale si era nel frattempo fidanzata. Con Stockwell, medaglia olimpica per l'Australia e suo collega all'Università della Florida, da allora vive nel Queensland, assieme ai loro cinque figli.
La Stockwell (Caulkins), che ha la doppia cittadinanza, americana-australiana, nel 2008, ha ricevuto la Medaglia dell'Ordine dell'Australia dal governo australiano "Per il servizio allo sport come amministratore e sostenitore di opportunità sportive per le donne".
Alexander Sasha Baumann, detto Alex (sotto), asso del Canada, due medaglie d’oro olimpiche a Los Angeles 1984, era il pupillo del compianto giornalista canadese Nick Thierry. All’epoca Nick ci invitò a cena, fu una splendida serata. Baumann fu CEO di Swimming Australia sotto la presidenza di Perkins. Si dimise solo dopo tre mesi dalla ricezione dell’incarico, per motivi di salute.
Kieren Perkins (sotto), due medaglie d’oro mondiali a Roma 1994 (400 e 1500 stile libero), due ori olimpici nei 1500 metri (Barcellona 1992 e Atlanta 1996), argento a Sydney 2002, è stato presidente di Swimming Australia per poco più di un anno, fino a dicembre 2021, quando si dimise dopo essere stato nominato amministratore delegato della Commissione sportiva australiana. In questo ruolo Perkins supervisionerà lo sport “aussie” ad alte prestazioni, la partecipazione australiana ai Giochi Olimpici di Brisbane 2032, e, prima, Giochi del Commonwealth del 2026 e 2030.
La storia. Il consiglio di amministrazione di Swimming Australia ha ricevuto una lettera che chiede una revisione urgente e indipendente della “governance” che fa capo a Eugenie Buckley (foto sotto). “Il nuoto in Australia è in crisi”, ha titolato l’Aussie Daily Telegraph la storia che rivela l’entità della crisi. Dal canto suo Swimming Australia (SA) ha confermato la ricezione della lettera e ha risposto alle domande del giornalista Linden in un'esclusiva per l'Australian Daily Telegraph.
La lettera è firmata dai presidenti di tutte le federazioni nuoto dei singoli stati (Nuovo Galles del Sud, Victoria, Queensland, Western Australia, Territorio del Nord), nonché dal sindacato nazionale dei nuotatori e dalle associazioni degli allenatori e degli istruttori. Tutti gli “stakeholder” che contano.
La lettera è stata inviata solo dopo un paio di settimane da quando una delle leggende del nuoto, Tracy Stockwell, ha perso sorprendentemente la presidenza di Swimming Australia nonostante abbia gestito nel nuoto femminile una delle squadre nazionali della di maggior successo alle Olimpiadi di Tokyo, nel 2021. Linden scrive che "lo sport distintivo dell'Australia è sull'orlo dell'ammutinamento a causa di una continua lotta per il potere che è scesa dai livelli più alti fino alla base". Il nuoto è uno sport "sull'orlo di una rivolta in piena regola" Down Under.
Nell’esplosiva lettera si legge: "È nostra opinione che la cultura e i comportamenti attuali dei dirigenti di Swimming Australia non siano in linea con i valori dichiarati e gli obiettivi strategici".
Il Telegraph riferisce che i promotori della lettera – parlando a condizione di anonimato per timore di ripercussioni – “hanno espresso grandi riserve sullo stile di leadership dell’amministratore delegato ad interim Eugenie Buckley”, che ha preso il posto di un’altra leggenda del nuoto, l’ex asso canadese Alex Baumann, quando questi si dimise improvvisamente l'anno scorso per motivi di salute.
La lettera fa seguito a un promemoria inviato dalla Buckley a tutte le federazioni degli stati che li informava che il loro finanziamento per la crescita della partecipazione sarebbe stato dimezzato per il prossimo anno finanziario. È stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso per le parti interessate, consapevoli del fatto che Swimming Australia aveva perso i cospicui finanziamenti a lungo termine ricevuti da Georgina Rinehart, presidente esecutivo di Hancock Prospecting, una società privata di esplorazione ed estrazione mineraria. La Rinehart è la persona più ricca d'Australia, la sua ricchezza ha raggiunto circa 29 miliardi di dollari australiani nel 2012, che all'epoca l'hanno resa la donna più ricca del mondo. È stata inserita da Forbes nelle 100 donne più potenti del mondo.
La Rinehart ha recentemente tolto i finanziamenti a Swimming Australia, pur continuando a offrire supporto diretto ai nuotatori. Le sue ragioni precise non sono state divulgate, ma le parti interessate hanno indicato che ci sono state preoccupazioni sulla differenza tra ciò che considerano governare nel migliore interesse dei nuotatori e governare sulla base delle questioni politiche. La questione transgender, ad esempio, è una di quelle questioni in cui lo sport e la società non possono essere trattati allo stesso modo perché il vantaggio maschile nello sport femminile infrange le regole del fair play e della discriminazione basata sul sesso.
Linden riferisce che l'ultimo rendiconto finanziario di SA mostra una perdita netta di 2,21 milioni di dollari australiani.
La Buckley, precedentemente responsabile di Netball Queensland, è stata inizialmente assunta da SA su base provvisoria ma ha ottenuto il ruolo in modo permanente dall’ 1 gennaio di quest'anno, "nonostante alcuni membri del consiglio apparentemente non fossero a conoscenza che lei era stata citata in giudizio da un funzionario nel suo precedente lavoro".
La nuova presidente di SA, Michelle Gallen (foto sotto), che è stato votata al posto della Stockwell Caulkins, ha confermato che il consiglio ha ricevuto la lettera, e che lei incontrerà i rappresentanti delle federazioni statali durante gli imminenti Mondiali.
Linden riassume così la profondità della crisi: “Proprio il mese scorso, News Corp (editore del Daily Telegraph) ha rivelato che SA aveva licenziato Tracy Stockwell (Caulkins) come presidente sostituendola con la Gallen, ma senza avvisare né contribuenti né finanziatori. Quella della Stockwell (Caulkins) è stata solo l'ultima partenza di alto profilo da SA, che ha iniziato ad assomigliare a una porta girevole, un altro segno rivelatore della crisi. Prima della Stockwell era toccato a Kieren Perkins di sostituire John Bertrand come presidente alla fine del 2020, ma solo un anno dopo Perkins aveva annunciato le proprie dimissioni per assumere un ruolo più importante alla guida dell'Australian Sports Commission. Nel 2020, meno di un anno prima delle Olimpiadi di Tokyo, riprogrammate per l’anno dopo, Leigh Russell si era dimesso da CEO e il tecnico olandese Jacco Verhaeren, aveva lasciato la carica di capo allenatore. Anche altri membri del consiglio se n’erano andati per protestare contro il modo in cui veniva gestito lo sport, sollevando preoccupazioni per la mancanza di trasparenza”.