Tecnica del Nuoto.
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Con questa cerimonia gli inglesi hanno proposto stereotipi culturali e valoriali “made in England” e sottolineato come i valori della “Old Engand siano ancora vivi. Ma hanno anche voluto far capire che loro sono aperti ad ogni innovazione, mischiando cultura tradizionale (Sakespeare) a nuova cultura – Peter Pan James Bond (DanielCraig), Harry Potter, Mr. Bean (Rowan Atkinsons) con la sua irresistibile britannica comicità, tante canzoni degli ultimi cinquant’anni(rap compreso), i Beatles (il baronetto Sir Paul Mc Cartney dovrebbe concludere la cerimonia cantando “Hey Jude”, come se mezzo secolo non fosse mai passato).
Alla fine sono risultate spettacolari anche le pecore, le oche e gli altri animali a passeggio sui verdi prati di Glastonbury, ricreati nello Stadio Olimpico a somiglianza di quelli veri, nel Somerset (a sud ovest dell’Inghilterra), dove si coltiva la leggenda di Re Artù, dei Cavalieri della Tavola Rotonda, del Sacro Calice e della Spada di Excalibur; e dove, ogni estate si radunano centinaia di migliaia i giovani per ascoltare i sacerdoti della musica rock, così come altre generazioni facevano a Woodstock.
In paese così nazionalista e tradizionalista da adorare ancora un’anacronistica monarchia forse non poteva esserci cerimonia d’apertura migliore. Le giovani generazioni vengono educate ad amare i reali. Non a caso l’inno nazionale durante la cerimonia è stato fatto cantare da un coro di bambini. “God save the Queen”!
Cerimonia spettacolare, ideata da Danny Boyle (regista di “The Millionaire”), ma anche molto partecipata. Nessuno se l’è persa. Tutti davanti alla televisione ai maxi schermi disseminati in città. I più fortunati allo stadio olimpico, dal vivo.
Così come è vissuta dal popolo con intensità emotiva questa avventura olimpica. Del resto Londra ha il privilegio, unico, di ospitare l’Olimpiade per la terza volta. Tutti entusiasti, comprese le autorità politiche. Rispetto al budget inziale de 2005 ( più basso di quello dell’altro principale candidata Parigi, che, così, perse l’Olimpiade) i costi sono pressoché quadruplicati ma nessuno se ne preoccupa. Tutti mettono l’accento sulla “legacy”, su tutto quanto l’Olimpiade lascerà in eredità. Sarà molto, dicono tutti. Sarà…
Questa cerimonia, svoltasi alla presenza della dei reali d’Inghilterra, di capi di stato e primi ministri, ha messo fine (speriamo), alle olimpiadi del sesso e dei 150.000 preservativi distribuiti gratuitamente agli atleti (una dozzina ciascuno, evviva), ai giochi delle coppie raccontati con dovizia dai media – senza distinzione tra quelli che come “mission” hanno il gossip e quelli che dovrebbero darci notizi, opinioni, e così via.
Finalmente gli atleti sono entrati in scena nella parata delle nazioni. L’Italia ha sfilato per 93esima, con la la veterana schermitrice Valentina Vezzali come portabandiera.
Domani si volta pagina. Entra in scena lo sport vero. Primo evento i 400 misti uomini, prima batteria alle 10 locali (11 italiane). Gli atleti si misureranno sui campi di gara. Nel nuoto sarà subito duello fra titani. Gli americani Michael Phelps e Ryan Lochte si prendono subito la scena sfidandosi sui 400 misti – prima in batteria e poi in finale – per vincere il primo round di questa olimpiade natatoria, caratterizzata dl loro multiplo duello.
Lochte vuole vincere, Phelps pure. Ian Thorpe, che ha atteso l’inizio della cerimonia di apertura negli studi della BBC, si è detto sicuro che Phelps venderà cara la pelle e, alla fine, potrebbe riemergere come numero uno del nuoto mondiale anche a Londra. Comunque sia lo spettacolo è assicurato. Nel nuoto gli inglesi sono convinti di portare a casa almeno tre medaglie d’oro: due – 400 e 800 stile libero – con Rebecca Adlington che, secondo il suo allenatore Bill Furniss, non si è mai preparata tanto bene, tanto duramente e non è mai stata così in forma; la terza con Keri-Anne Payne (sudafricana di nascita), nella maratona di 10 chilometri.
Noi italiani cominceremo a palpitare anche per gli Azzurri. Luca Marin, Federico Turrini e Stefania Pirozzi nei 400 misti, Ilaria Bianchi nei 100 farfalla, Fabio Scozzoli e Mattia Pesce nei 100 rana, la staffetta a stile libero femminile. In bocca al lupo!
E, consentitemelo, “in bocca al lupo anche a noi”. Si, perché dopo aver raccontato quasi un terzo dell’intera storia olimpica con la nostra rivista Il Mondo del Nuoto, abbiamo deciso di raccontare la nostra decima Olimpiade anche on line, su questo sito, www.mondonuoto.it , che s’inaugura oggi.
Lo facciamo affiancati oltre che dai nostri collaudati ed espertissimi collaboratori, noti ai lettori della Rivista, anche da un gruppo di giovani emergenti, bravi, competenti e capaci di esprimersi col linguaggio immediato dei giovani.
Buona Olimpiade a tutti!