Tecnica del Nuoto.
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Ieri sera, sabato 3 gennaio, alle 23, ci ha lasciati Aronne Anghileri, decano dei giornalisti di nuoto. Aveva 87 anni. Era nato a Galbiate, Lecco, il 29 aprile 1927. Il 6 novembre era morta la sua adorata moglie, Regina, conosciuta nel 1945, quasi 70 anni fa. Lascia una figlia, Maria Luisa, e una nipote. I funerali saranno celebrati a Cologno Monzese, dove abitava, nella Parrocchia di San Giuliano –, la stessa dove si erano svolti i funerali della moglie – sabato 10 gennaio, alle 10 del mattino.
Per 40 anni, fino al 1992, era stato prima firma del nuoto a La Gazzetta dello Sport, con cui ha continuato a collaborare fino a pochi mesi prima dalla sua scomparsa. Per 25 anni, a partire dal 1977, Aaron (così, a volte, si firmava nella corrispondenza con gli amici) ha collaborato continuativamente con Il Mondo del Nuoto (per un anno, nel 1977, con La Tecnica del Nuoto).
In precedenza, come direttore e redattore, aveva curato per parecchi anni, per conto della FIN, la rivista mensile Nuoto. Nel 2002 diede alle stampe un’opera monumentale, in due volumi, per raccontare 100 anni di nuoto: il titolo “Alla ricerca del nuoto perduto”. Me ne regalò una copia con la miglior dedica possibile: “A Camillo Cametti, sportivo, giornalista, uomo politico, grande viaggiatore, benemerito del nuoto internazionale”.
All’inizio del 2014 mi chiese aiuto per organizzare la donazione della sua biblioteca del nuoto e della sua raccolta di ritagli, dal 1946 ad oggi , in volumi rilegati per annate, de La Gazzetta dello Sport; un patrimonio unico. Ci riuscii grazie alla disponibilità della Facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Verona. Il 20 novembre Aronne, per mezzo di un collegamento telefonico, partecipò alla conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, tenutasi presso la Biblioteca della Facoltà. Ringraziò con voce ferma e parlò con grande lucidità. Purtroppo, poco più di un mese dopo, la malattia e il dolore per la morte della moglie hanno chiesto il massimo tributo.
Anghileri era onnipresente: dalle Olimpiadi ai Mondiali, dagli Europei ai Campionati Italiani, sino ai meeting minori, quando poteva. Il nuoto era la passione della sua vita. Ne raccontava le vicende con inimitabile precisione e con assoluto rigore cronistico. Si rammaricava di non avere potuto partecipare alle Olimpiadi di Mosca del 1980. Infatti, qualche tempo prima, mentre si trovava in Germania Est, accusò uno scompenso cardiaco, dovette curarsi, non ebbe il permesso medico di viaggiare, ed io – già collaboratore de La Gazzetta da alcuni anni – fui chiamato a sostituirlo.
Aronne mancherà a molti, soprattutto al nuoto. A me mancherà il Collega, l’Amico e il Maestro.