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Fondo

Simone Ruffini, campione del mondo 25km

SIMONE RUFFINI: un anno tre volte d’oro

Titolo mondiale, qualificazione olimpica e proposta di matrimonio accettata.

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XVI FINA World Championships Aquatics Swimming VANELLI Federico RUFFINI Simone

Per Simone Ruffini, atleta non più giovanissimo – compirà 26 anni il prossimo 7 dicembre e ha già disputato cinque Campionati del Mondo – giunto quest’anno a piena maturazione sotto la guida dell’allenatore federale, e dell’Aniene, Emanuele Sacchi, il 2015 è stato un anno d’oro.

Nato a Tolentino, nelle Marche, cresciuto agonisticamente nella Pesaro Nuoto, pure nelle Marche, Ruffini supplisce a un fisico normale – 173 cm per 67 kg – con una volontà ferrea e un’incredibile capacità di sofferenza e resistenza al dolore. La “souffrance”, come dicevano i tecnici francesi di una volta, chiave di volta per raggiungere il successo.

Anno d’oro, si diceva, per la medaglia d’oro associata al titolo di campione del mondo vinto la scorsa estate, l’1 agosto, a Kazan nella gara più lunga del programma dei Mondiali, la 25 km di nuoto in acque aperte, nelle acque del Fiume Kazanka.

Anno d’oro anche per essere riuscito a guadagnare la qualificazione olimpica grazie al settimo posto conseguito nella 10 km qualche giorno prima.

Infine, anno d’oro per avere avuto il coraggio di fare una proposta di matrimonio dal gradino più alto del podio di Kazan, alla fidanzata Aurora Ponselè, anche lei nuotatrice di lunga distanza, in piscina e in acque aperte. Dopo l'inno nazionale dal gradino più alto del podio, Simone Ruffini, con una mossa a sorpresa, mostra, a favore di telecamere, un foglio A4 con la scritta: "Aurora mi vuoi sposare?". Proposta accettata da Aurora, sorpresa e felice, con un cuore disegnato con le dita. Per Simone immediata notorietà mondiale grazie ai media che hanno lanciato la ghiotta notizia, frutto di un colpo di teatro che non ti aspetti, “urbi et orbi”.

Nella 25 km mondiale di Kazan Ruffini resta sempre tra i primi dieci scalando posizioni gradualmente, senza sprecare energie che si riveleranno determinanti negli ultimi 1000 metri, quando prende la testa della gara e si avvia a vincere in 4h53'10"7, con un vantaggio di 4"4 sull’americano Meyer. Ruffini dirà: "Mi sono svegliato con problemi di stomaco. Ai primi tre giri non stavo molto bene. Ho vomitato due volte, al quinto e al settimo chilometro. Per fortuna con l’aiuto del medico, Sergio Crescenzi, mi sono rimesso a posto”.

Per Ruffini si è trattato della prima medaglia mondiale della carriera, dopo due noni posti nella 5 chilometri, a Roma 2009 e a Shanghai 2011, e il settimo posto nella 25 chilometri a Barcellona 2013.

Agli Europei del 2010 Ruffini aveva vinto il bronzo nella 5 chilometri e l'argento nel Team Event. La vittoria mondiale di quest’anno è arrivata dopo tre podi in World Cup: primo posto a Viedma (Argentina), terzi posti a Cozumel (Messico) e Balaton (Ungheria).

In precedenza, al termine di una gara affollata – ben 72 concorrenti alla partenza – Ruffini si era guadagnato la qualificazione per le Olimpiadi di Rio grazie al settimo posto nella 10 km, in 1h50'09"1.

Poco più di tre settimane dopo la conquista del titolo mondiale, domenica 23 agosto, Simone si è classificato quarto nella 10 km disputata a Rio de Janeiro, nello specchio d'acqua antistante la spiaggia di Copacabana, una sorta di test pre-olimpico in vista dei Giochi del prossimo anno (davanti a lui il brasiliano Do Carmo, il giapponese Hirai e il tedesco Weinberger).

Dal 2 novembre Ruffini è di nuovo in Brasile, assieme ad altri compagni della Nazionale; vi resterà fino al 21 novembre, per a gare a Salvador de Bahia e successivi allenamenti a Rio de Janeiro.

SIMONE RUFFINI

L’Intervista

1. Chi ti ha avviato al nuoto? La famiglia ti ha influenzato? Quando? Perché? “Ad avviarmi al nuoto é stata la mamma, vedendo che mia sorella nuotava perché voleva seguire le orme del babbo nel triathlon, portò anche me in piscina non aspettandosi una reazione negativa come si dimostrò. Da piccolo l’ acqua della piscina non mi piaceva affatto”.

2. Quando hai abbracciato il fondo? Perché? Che cosa ti affascina di questa specialità, indubbiamente non per tutti? Ho iniziato il fondo da categoria ragazzi spinto dall’allenatore Massimo Russo e dal suo collaboratore Massimo Migliorelli. A quell’età si potevano fare i 3000 metri, decidemmo  di provare e fu veramente un buon inizio”.

 3. Descrivi, in sintesi, il tuo percorso di nuotatore (tappe fondamentali, club, tecnici). Fino a 16 anni mi sono allenato a Tolentino con Massimo Russo e Massimo Migliore poi, raccogliendo buoni risultati giovanili e qualche piccola convocazione in nazionale, successivamente mi sono trasferito a Pesaro dove oltre ad ultimare gli studi ho continuato a nuotare sotto la guida di Marco Forni.  Si decise di iniziare a puntare sul fondo in particolar modo nella 5km e vennero i primi Mondiali  e medaglie agli europei e alle universiadi. Tre anni fa mi sono trasferito a Roma sotto la guida di Fabrizio Antonelli allenatore di Rachele Bruni, lo scorso anno mi sono poi inserito nel gruppo di Emanuele Sacchi.

4. Hai vinto l’oro nella 25km e ti sei qualificato per l’Olimpiade nella 10km ma qual è la tua gara preferita? Mi piacciono sia la 10 che la 25 km, anche se la seconda mi piace di più perché mi rispecchia meglio caratterialmente”.

 5. Obiettivi e speranze per Rio 2016? L’obbiettivo è lo stesso che mi do per ogni gara, cioè quello di dare il massimo”.

 6. Quanti km – in allenamento e in gara – nuoti all’anno? Quanti in piscina e quanti in acque aperte? Oltre al nuoto, quali altre componenti integrano la tua preparazione? Maciniamo un sacco di km e non sempre mi piace contarli.  Nei periodi di carico superiamo i 120 km settimanali più palestra e sedute di posturale”.

7. Che importanza hanno per te l’alimentazione, gli integratori, la preparazione psicologica? Sono tutte cose molto importanti e sappiamo che li possiamo e dobbiamo migliorare nello stile di vita per poterci allenare ancora meglio”.

 8. La gara più e quella meno faticosa da te disputate? Le gare faticose sono tutte quelle che faccio quando non sono in condizione fisica giusta e sono gare che ci servono solo per allenarci. Quando sei in forma anche la 25 km diventa meno pesante”.

9. Come giudichi il Team Event? “Nel Team Event non si vede la squadra più forte ma la donna più forte in quel giorno di gara. Forse fare una gara di squadra composta da tre maschi  e una  composta da tre femmine può dimostrare il vero valore di un gruppo”.

10. Quali atleti della tua specialità ammiri (o hai ammirato)? Al di fuori del nuoto ammiri altri atleti? Ti appassioni ad altri sport? “Sono cresciuto con Massimiliano Rosolino come idolo nel mondo del nuoto; ammiro Federica Pellegrini e Gregorio Paltrinieri, ma essendo appassionato di motomondiale l’idolo degli idoli è Valentino Rossi”.

11.Ti sono mai capitate situazioni poco piacevoli (meduse, ecc.)? “La situazione più spiacevole affrontata finora è quella di Kazan. Svegliarsi con il mal di stomaco poi star male in acqua non è stato piacevole”.

12. Le gare si svolgono a volte in località incantevoli, quali sono le tue preferite? “Adoro gareggiare in Messico con caldo esterno, mare incantevole, quasi un sogno”.

13. Quanti giorni sei fuori casa in un anno? Ti pesano i tanti viaggi? In aereo riesci a dormire? “Purtroppo, passo poco tempo a casa. A volte rientro il sabato ma poi riparto la domenica per tornare a Roma. Non è detto che rientri a casa neanche per le festività”.

14. Riesci a integrare lo stipendio che ti corrisponde il C.S. Esercito con altri introiti (premi, borse di studio, sponsor)? “Se posso fare quello che mi piace è grazie all’Esercito, che mi da un grande aiuto, e al Circolo Canottiere Aniene che mi mette a disposizione tutte le strutture per poter dare il massimo. I premi, sponsor, eccetera sono un qualcosa di aggiunto che fanno sicuramente piacere e ti spingono a far meglio”.

15. Hai praticato o pratichi altri sport? Non ho praticato e non pratico altri sport.  In estate mi limito a qualche uscita in bici con il babbo, ma lì non riesco a batterlo”.

16. Quando sei in vacanza nuoti in mare da solo? “Quando sono in vacanza preferisco non nuotare, magari sto a mollo a non far nulla. Se nuoto preferisco farlo in compagnia; uscire in mare da soli non è una cosa consigliabile, soprattutto  se le intenzioni sono quelle di fare molti chilometri”.

17. Qual è il tuo rapporto con smart phone, computer, social media? “Uso il cellulare e il tablet, diventati quasi indispensabili per la comunicazione e per tenersi aggiornati. Il social che mi piace di più è Instagram”.

18. Che studi hai fatto? “Ho concluso gli studi con il diploma di liceo scientifico; poi, ho provato a frequentare l’università per un paio di anni ma conciliare i km con lo studio non è  molto facile. Quando smetterò di nuotare proverò a riprendere, e a terminare l'università”.

19. Hai qualche hobby particolare? “Tra i miei hobby ci sono la lettura e la musica, che non può mai mancare”.

20. Programmi futuri (dopo il nuoto)? Quando smetterò di nuotare vorrei ultimare gli studi universitari e poi rimanere nel mondo del nuoto”.

 

Le fotografie - scattate il 27 luglio durante la 10 km mondiale di Kazan - sono di Andrea Masini/Deepbluemedia.eu 

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