Tecnica del Nuoto.
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La notizia dell'improvvisa, assurda, morte di Alexander Dale Oen, il ranista norvegese che a Shanghai 2011 si era laureato campione del mondo dei 100 metri davanti al nostro Fabio Scozzoli, ha suscitato sconcerto, incredulità e costernazione nell'intero mondo del nuoto, in particolare fra i suoi diretti avversari. Dale Oen era nato il 21 maggio 1985: dunque, era prossimo a compiere 27 anni. Risiedeva a Bergen, per lui "la città più bella della Norvegia". Invece è morto il 30 aprile.
A Shanghai, Dale Oen aveva dedicato la sua medaglia d'oro alla memoria delle decine di giovani connazionali vittime della strage di un estremista attualmente sotto processo. Al momento del decesso si trovava a Flagstaff, in Arizona - sede di tanti collegiali in altura degli azzurri -, anche lui per un collegiale che avrebbe dovuto terminare due giorni dopo: il rientro in patria era previsto per il 3 maggio. Il destino ha voluto diversamente. Vice-campione olimpico a Pechino 2008, dietro al giapponese Kosuke Kitajima, Dale Oen si stava preparando al meglio per contendere al rivale la medaglia d'oro a Londra 2012. Invece, rientrato nella sua stanza dopo la sessione di allenamento del pomeriggio, è stato trovato morto, steso sul pavimento del bagno, dal compagno che aveva chiamato i soccorsi dopo aver bussato e atteso inutilmente che la porta si aprisse. Nell'ultima intervista, rilasciata due giorni prima della morte alla televisione on line della rivista Swimming World (www.swimmingworldmagazine.com), Dale Oen si era definito come uno "sfidante" (di Kitajima) per la medaglia d'oro ed aveva citato Fabio Scozzoli come uno dei possibili pretendenti. Durante l'intervista Dale Oen appariva sereno, felice, sicuro di se e innamorato del nuoto al punto da ipotizzare di proseguire la carriera fino all'Olimpiade di Rio de Janeiro del 2016. Aveva detto di essere un veterano di Flagstaff, dove c'era stato già una decina di volte.
La sua tragica morte richiama alla memoria la vicenda, per fortuna non altrettanto tragica, del nostro grande ranista Domenico Fioravanti, bi-campione olimpico a Sydney 2000, fermato per problemi cardiaci. Viene da chiedersi se quello stop, all'epoca tanto doloroso, non fu per lui, per caso, una fortuna.
La scomparsa di Dale Oen, per un presunto attacco cardiaco fulminante - la verità si saprà soltanto più avanti, al termine degli accertamenti medico-autoptici - , ha già avuto conseguenze sulle scelte di alcune federazioni. Ad esempio, quella giapponese ha deciso di lasciare liberi i propri nuotatori di partecipare o meno al già programmato collegiale in altura. A sua volta il Comitato Olimpico Australiano ha stabilito di intensificare i controlli medici (ECG per tutti, e non solo) dei componenti della spedizione olimpica al fine di scoprire eventuali anomalie cardiache.