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Profilo/Intervista – Gregorio Paltrinieri

GREG: la sfida italiana ai più grandi mezzofondisti di tutti i tempi

I segreti del suo successo? Gli allenamenti - massacranti - con Stefano Morini, e la Famiglia.

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Sui giornali di oggi si parla di Gregorio Paltrinieri e della sua mamma, Lorena, prescelti dalla P&G (la multinazionale Procter & Gamble) per una campagna commerciale denominata “Cuore di mamma”. Tempo fa avevamo scritto come per Greg l’ambiente famigliare fosse molto importante e quanto una famiglia così unita (sotto, nella foto di C. Cametti) l’avesse aiutato e lo aiuti tuttora a concentrarsi sui sacrifici da compiere quotidianamente per limare secondi e centesimi ai propri migliori tempi, e proseguire nelle serie dei suoi successi.

FAMIGLIA PALTRINIERI

Oggi è l’occasione per proporvi un articolo da me scritto (originale in inglese) su Gregorio Paltrinieri e pubblicato sull’ultimo numero del magazine della Fina (Gennaio 2016), pubblicato qualche giorno fa, subito dopo la “Soirée des Etoiles”, durante la quale sono stati proclamati i migliori atleti del mondo del 2015 (secondo la Fina). Eccolo.

 

Gregorio Paltrinieri: solido, concreto, simpatico, bello, sempre sorridente, affabile; un campione in tutto; il figlio che ogni genitore vorrebbe avere, il fidanzato ideale.

Carpi, la città dove è nato e cresciuto, dove vive la sua famiglia e dove torna ogni volta che può, lo circonda di affetto e di simpatia. Gregorio, 21 anni compiuti il 5 settembre, esprime nell’intervista qui sotto le sue sensazioni dopo aver conquistato il titolo europeo dei 1500 metri stile libero in vasca corta a Netanya a ritmo di record del mondo.

Per il doppio titolo mondiale dei 1500 metri vinto nel 2015, condito dal record europeo quello estivo in vasca lunga e da quello mondiale quello invernale, il 15 dicembre, di ritorno dal “Dual Meet” di Indianapolis, dove aveva integrato la selezione europea, Paltrinieri è stato premiato dal CONI con il Collare d’Oro, massima onorificenza sportiva italiana;  due giorni dopo, il 17 dicembre, da “La Gazzetta dello Sport” come miglior sportivo italiano del 2015, assieme alla tennista Flavia Pennetta (che trionfò a New York battendo Serene Williams).

Gregorio Paltrinieri, soprannominato “Greg”, iniziò a muovere le prime bracciate già all'età di tre mesi quando i genitori lo iscrissero ai primi corsi di acquaticità. Il padre Luca, ex-nuotatore agonista di buon livello, gestisce la piscina di Novellara in provincia di Reggio Emilia. Fu proprio in quella piscina che il nuotatore carpigiano iniziò ad allenarsi sotto la guida del padre. La carriera di Gregorio iniziò nella rana, che rimase la sua specialità sino ai 12 anni. Successivamente, complice lo sviluppo fisico e la notevole statura, passò allo stile libero. Gareggia per la società Coopernuoto e, dal 10 luglio 2012, anche per la squadra della Polizia di Stato (Fiamme Oro). Si allena nel Centro Federale di Ostia sotto la guida tecnica dell’allenatore Stefano Morini.
Greg è appassionato di basket, tifoso dei New York Knicks; da piccolo sognava di diventare una stella dell’NBA. Per quanto riguarda il nuoto, il suo modello è l'australiano Ian Thorpe, che vide per la prima volta in televisione alle Olimpiadi di Sydney 2000 quando vinse tre ori e due argenti.

Paltrinieri si rivelò nel 2011 quando, all'età di 16 anni, vinse i 1500 m stile libero al "48º Trofeo Sette Colli" in 15:04.90, quarta migliore prestazione italiana di sempre, migliorando il proprio personale di circa 15 secondi, rispetto al precedente 15:19.57.

Nel 2012 divenne campione europeo vincendo i 1500m ai Campionati di Debrecen, in 14:48.92.

L'anno seguente vinse la sua prima medaglia ai Campionati del Mondo, a Barcellona:  il bronzo nei 1500m stile libero, con il record italiano.

Nel 2014, agli Europei di Berlino, si riconfermò campione europeo dei 1500 m realizzando il nuovo primato continentale in 14:39.93, primo atleta europeo a scendere sotto i 14:40. 

Nello stesso anno si laureò campione mondiale in vasca corta a Doha, realizzando il nuovo primato continentale in 14:16.10.

Il 5 agosto 2015, ai Mondiali di Kazan, vinse l'argento negli 800 metri stile libero, dietro al cinese Yang Sun, col nuovo record europeo di 7:40.81;  il 9 agosto vinse la medaglia d'oro dei 1500 metri stile libero, davanti allo statunitense Connor Jaeger e al canadese Ryan Cochrane, col tempo di 14:39.67, nuovo record europeo.

Quattro mesi dopo, il 4 dicembre, vinse il secondo oro europeo in vasca corta, in 14:08.06,  abbassando di circa 2 secondi lo storico record del mondo che l’australiano Grant Hackett stabilì nel 2001 con costume in poliuretano (nella foto sotto – di Giorgio scala/Deepbluemedia.eu – l’esultanza di Greg a Netanya dopo la vittoria col record del mondo).

GREGORIO PALTRINIERI 

Gregorio nuota con una tecnica particolare, definita in gergo come "hip driven”, il che significa che l'azione del nuotatore viene guidata dal movimento dei fianchi, piuttosto che da quello della mano ("hand driven") o delle spalle ("shoulder driven"). In questo modo l'atleta fa partire il movimento dai fianchi attraverso l'azione dei grandi muscoli del tronco. Questa scelta di nuotata deriva dall'assenza di grandi masse muscolari nelle braccia e nelle gambe, il che porta Gregorio a sfruttare il galleggiamento utilizzando il tronco. A dispetto di qualche lieve inestetismo, in realtà la sua nuotata è molto efficiente poiché gli consente di sviluppare meno forza ma con maggiori frequenze e meno dispendio. Risulta, così, una nuotata molto leggera che gli consente di mantenere un ritmo elevato per tante vasche.

Al “Duel in the Pool” Greg ha conosciuto la prima sconfitta sui 1500m stile libero dopo due stagioni. Lo ha piegato l’americano Connor Jaeger (argento a Kazan) al termine di una gara condotta duellando alla pari. Per vincere Jaeger ha dovuto realizzare il nuovo record americano, col tempo di 14:19.29. Gregorio, stanco per gli Europei e il lungo viaggio, e sotto l’influenza del jet lag, è rimasto assai lontano dal suo fresco record mondiale ed ha concluso in 14:20.24, a 95 centesimi dal vincitore. A botta calda Paltrinieri, con la sua solita calma, ha sdrammatizzato: “Meglio perdere prima dei Giochi che a Rio”

 

Intervista a Netanya, il 5 dicembre 2014 (il giorno dopo il record del mondo)

° Come ti senti oggi? “Un po’ stanco. Comunque ho nuotato 6 km questa mattina e 5 km oggi pomeriggio. E’ abbastanza. Nei prossimi giorni nuoterò ancora un po’ ma quando arriverò a Indianapolis, a tre giorni dalla gara, alleggerisco. Complessivamente sono due settimane che alleggerisco. Tuttavia non posso fermarmi mai, altrimenti rischio di perdere la fluidità della nuotata, il ritmo giusto”.

°A Chianciano (Convegno Nazionale SIT, in novembre), Morini ha detto: “Io sono felice perché se chiedo di fare 7 chilometri loro ne fanno 8…”

“A me piace allenarmi, mi è sempre piaciuto. Se ci sono lavori forti da fare in allenamento sono quelli che mi gasano, mi stimolano a fare sempre meglio e ad andare sempre di più. Dunque, in quel senso lì sì, è vero che non ci tiriamo indietro. Poi è chiaro che facciamo allenamenti estenuanti, quindi se mi dice <10 da 4> non ne faccio 12, però quei <10 da 4> li faccio sempre”.

°Hai mai avuto contrasti con Morini?

“Quest’anno no, l’anno scorso qualche volta. Con il crescere dell’esperienza anch’io so sempre come comportarmi”.

°Hackett, Jaeger si sono complimentati per il tuo record del mondo?

“Hackett no. Con lui non ho mai parlato; volevo conoscerlo a Kazan ma non ho avuto l’opportunità. Con Jaeger sono rimasto un po’ in contatto, però non mi ha scritto. Comunque lo vedrò fra 3 giorni. Invece, mi ha fatto le congratulazioni Thorpe, e la cosa mi ha fatto molto piacere”.

°Nei tuoi progressi cronometrici quanto contano le migliorie nei metodi di allenamento e quanto quelle nella tecnica della nuotata?

“E’ una bella domanda. In questi quattro anni che sono stato col Moro ho migliorato tanto dal punto di vista dell’allenamento, e ogni anno di più: nel 2012 facevo 14.48, ed era il mio limite e si pensava che potessi migliorare solo migliorando la tecnica, invece proprio come base dell’allenamento sto continuando a migliorare; sono in fase di crescita costante. E’ come se mi stessi sviluppando ancora, sempre di più. Dal nuotare 58 in allenamento, ogni 100 metri, sono sceso a 57, poi a 56, ora a 55; non è questione di tecnica; sto migliorando proprio come nuotatore, come me stesso. Sono migliorato anche nella tecnica ma credo che sia un miglioramento aggiuntivo, non un fattore primario nel miglioramento cronometrico. Preferisco sempre migliorare dal punto dell’aerobia, delle me capacità; la tecnica è sempre stata quella e non voglio cambiarla. Fin da piccolo, magari anche sbagliando, qualcuno mi diceva “devi battere le gambe” ma io non li ascoltavo. I piccoli miglioramenti della tecnica, la fluidità della nuotata sono anche conseguenza dell’andare più forte, della maggiore velocità. Io non cerco di nuotare in modo diverso da quattro anni fa; ripeto che il miglioramento della tecnica è una conseguenza del miglioramento generale come nuotatore”.

°Sei aumentato di peso? Non sei un po’ leggero per la tua statura (191 cm )?

“Sì, ma neanche tanto. In palestra sto lavorando bene e mi sono irrobustito. Ho muscoli più possenti e sviluppati. Adesso peso 76 chili rispetto ai 73-74 di quattro anni fa. La leggerezza è una delle mie caratteristiche positive”.

°Sei consapevole di quello che hai realizzato?

“Ci vorrà del tempo per capire veramente quello che ho fatto ma a giudicare dai tantissimi messaggi che ho ricevuto – compresi quelli del presidente del consiglio Matteo Renzi e del presidente del CONI Giovanni Malagò - la mia impresa ha avuto un impatto notevole. In effetti, 14.08 non me lo sarei aspettato adesso, me l’aspettavo più avanti; però, pensandoci, dopo tutto quanto ho fatto quest’anno, e in questi anni, ci sta ad essere ripagato così. Qui è successo un po’ il contrario di quello che era successo a Kazan in estate: la mi aspettavo di nuotare meno di 14:39, il tempo con cui, invece, ho vinto”.

°Credi di essere ormai vicino ai tuoi limiti?

“Sinceramente no. In allenamento sto continuando a migliorare e mi dico “se vado così forte in allenamento perché non dovrei andarci in gara”. Fino all’anno scorso mi dicevo che battere il record mondiale in vasca lunga di 14:31 sarebbe stato impossibile, oggi mi dico, invece, che è possibile. Magari non sarò io a batterlo, magari sarà un altro ma si può battere, e nel giro di poco tempo qualcuno lo farà”.

°Credi che le tue imprese avvicinino al nuoto le nuove generazioni?

“Penso che i ragazzini vedendomi in televisione siano stimolati ad andare in piscina. E’ successo anche da piccolo, ricordo che ero già appassionato di Hackett e di Thorpe e vedendo loro che vincevano mi sono ulteriormente motivato. Certo non sono diventato forte guardandoli - per questo centrano altre caratteristiche: talento naturale, lavoro, propensione psicologica, eccetera -, però i due assi australiani mi hanno sicuramente indirizzato”.

°Dopo 10 anni di Federica Pellegrini in copertina ora ci sei anche tu, anzi, quest’anno prima tu e poi lei…

“Non voglio fare paragoni, o confrontarmi a lei. Federica è una campionessa grandissima, la più grande che abbiamo avuto in Italia, e che abbiamo tuttora. Non so cosa lei farà dopo Rio ma intanto lei continua a vincere, continua ad esserci”.

°A Kazan tu eri l’outsider e il favorito era il cinese Yang Sun. Dopo Kazan, e dopo Netanya, il favorito d’obbligo per vincere la medaglia d’oro alle prossime Olimpiadi di Rio sei tu…

“Per forza. Ci sta che io sia il favorito. Effettivamente ho dimostrato di essere il più forte in queste gare, però non è che questa condizione cambi il mio modo di essere. Io continuerò a lavorare come se non fossi il favorito. So bene che la gara si decide quando sei li, in acqua, contro gli altri; e non è che se sei il favorito hai il 99 per cento di probabilità di vincere. Per me non cambia niente: io arriverò lì alla pari di tutti gli altri, è una gara secca e partiamo tutti da zero”.

°Sai già come arrivare preparato a Rio?

“Bisogna allenarsi bene. Distrazioni come quelle dell’anno scorso o quelle di questo inizio stagione – ero di qua e di là (presenze in TV, sponsor, ecc.) - possono farti sbagliare la gara; invece, per vincere bisogna fare la gara perfetta. Io voglio sempre allenarmi al massimo, invece ho perso qualche allenamento, magari dovevo recuperarlo di domenica…Ripeto, in questi mesi che ci separano dall’Olimpiade occorre allenarsi bene, e arrivare la in buona forma. Occorre anche sapere gestire la tensione personale e la pressione esterna. Occorre andare là consapevoli dei propri obiettivi e dei propri mezzi, e gareggiare quasi spensieratamente ma per vincere. E non deve esserci la voglia di volere fare il record del mondo. L’importante è vincere, il record se viene è un di più”. 

° Ti stai abituando a nuotare di sera?

“Sì. Secondo me non è un grosso problema. Tutti gareggeremo di sera. Io ho nuotato alle 10-11 di sera, per qualche settimana, a casa, a Carpi, e mi sono trovato molto bene; anzi, andavo molto forte. Ovviamente andavo a letto tardi e conseguentemente mi alzavo tardi la mattina, ma non credo che ci saranno problemi.

Record realizzati nel 2015: Europei: 800 m sl vasca lunga 7:40.81; 1500 m sl vasca lunga 14:39.6767. Mondiali: 1500 m sl vasca corta 14:08.06

 

 

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