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La quarta sessione delle finali olimpiche a Tokyo 2020 passa alla storia come quella in cui Federica Pellegrini, alla soglia dei 33 anni, disputa la quinta finale olimpica consecutiva nella stessa specialità, i 200 stile libero. E’ settima con un tempo più veloce di quello della semifinale, 1:55.91, suo miglior stagionale, non lontano dal proprio personale in tessuto (1:54.55) Ma, oggettivamente non è questo che conta. Conta l’impresa che suggella una carriera olimpica lunga 17 anni, unica donna a riuscirci (fra gli uomini vi era riuscito soltanto Michael Phelps nei 200 farfalla). Un’impresa che le consente di chiudere la sua inimitabile carriera con il cuore pieno di gioia, e che suscita tributi e riconoscimenti dall’Italia e da tutto il mondo.
La quarta sessione è caratterizzata anche dalla conquista della seconda medaglia d’oro da parte dell’australiana Ariarne Titmus (foto sotto), vincitrice proprio dei 200 stile libero (dopo il trionfo nei 400 metri), della giapponese Yui Ohashi che dopo i 400 misti si prende anche i 200 misti, e del britannico Tom Dean che si impone nei 200 stile libero (dopo avere vinto l’oro con la staffetta 4x200 stile libero). E’ anche la sessione che consente a Katie Ledecky di vincere la sesta medaglia d’oro olimpica, questa volta nei 1500 stile libero, specialità di nuova introduzione nel programma olimpico.
La seconda vittoria olimpica della Titmus, come già era successo in occasione della prima, scatena l’incontenibile pazza gioia del suo allenatore Dean Boxall. Anche in questa gara la giovane australiana, che vince col nuovo record olimpico di 1:53.50, si lascia alle spalle la Ledecky, qui soltanto quinta in 1:55.21. L’americana non è mai in lizza, forse pensa ai 1500 stile libero che dovrà disputare in seguito.
La nuotatrice di Hong Kong Siobhan Haughey, sorprendentemente in testa fin oltre la metà dell’ultima vasca, si deve accontentare dell'argento, in un notevole 1:53.92, poiché la Titmus la supera con un finale irresistibile. Bronzo alla canadese Penny Oleksiak, in 1:54.70. Al quarto posto la cinese Junxuan Yang in 1:55.01. La Pellegrini è la seconda europea, preceduta soltanto dalla ceca Barbora Seemanova, sesta con 1:55.45.
Dopo il trionfo nei 400 misti la nipponica Yui Ohashi vince la seconda medaglia d’oro nei 200 misti precedendo le americane Alex Walsh, argento in 2:08.65, Kate Douglass, bronzo in 2:09.04.
Dopo la doppietta della giornata precedente nei 200 stile libero la coppia britannica Tom Dean - Duncan Scott contribuisce a far vincere alla Gran Bretagna la medaglia d’oro nella staffetta 4×200 stile libero, con il quinto tempo vincente più veloce della storia, 6:58.58, record europeo. Soltanto quarti gli Stati Uniti, vincitori di questo titolo nelle ultime quattro olimpiadi; Sul podio la Russia/ROC, argento in 7:01.81, e l'Australia, bronzo in 7:01.84. Buona prestazione dell’Italia, quinta in 7:03.24, con Stefano Ballo 1:45.77 (7), Matteo Ciampi 1:45.88 (6), Filippo Megli 1:45.33 (4), Stefano Di Cola 1:46.26. Il record italiano è a poco più di un secondo, 7:02.01, realizzato a Gwangju 2019 quasi dallo stesso quartetto (con Gabriele Detti al posto di Ciampi).
Uno-due degli Stati Uniti nei 1500 stile libero femminili, un evento che si disputa per la prima volta ai Giochi. Katie Ledecky vince il suo sesto oro olimpico, col tempo di 15:37.34, dopo aver condotto in testa dall'inizio alla fine. L’esito finale non è mai stato messo in discussione. Argento all’altra americana Erica Sullivan in 15:41.41 e bronzo alla tedesca Sarah Kohler in 15:42.91. Soltanto quinta Simona Quadarella, in 15:53.97, tempo peggiore anche di quello da lei nuotato in batteria. La nuotatrice dell’Aniene, allieva di Christian Minotti, puntava in alto senza mai nascondere le sue ambizioni. Purtroppo nella fase finale della preparazione è stata afflitta da una fastidiosa gastroenterite e non ha potuto gareggiare in piena efficienza. Davanti all’italiana anche la cinese Jianjiahe Wang con 15:46.37.
Primo titolo olimpico per l'ungherese Kristof Milak, campione del mondo e detentore del record mondiale (1:50.73, Gwangju 2019), che trionfa nei 200 farfalla, nonostante la rottura del costume in camera di chiamata, quando gli atleti sono all’apice della tensione. Milak ottiene una vittoria convincente in 1:51.25, tempo che migliora il record olimpico di Michael Phelps.
Argento al giapponese Tomoru Honda, vinto dalla corsia otto, in 1:53.73. Splendido bronzo per il coraggioso Federico Burdisso (in copertina) in 1:54.45 (53.42), un crono poco sopra il suo record italiano di 1:54.28, realizzato agli Europei di Budapest il 19 maggio scorso. Il nuotatore di Pavia si lascia dietro nomi importanti: l’ungherese Tamas Kenderesi, bronzo a Rio, oggi quarto in 1:54.52, e il sudafricano Chad Le Clos, campione di Londra 2012, quinto con 1:54.93.
Batterie
Nei 100 stile libero donne il tempo più veloce è dell’australiana Emma McKeon che progredisce da 52.19 a 52.13, nuovo record olimpico, a 2 centesimi del record del mondo della svedese Sarah Sjostrom (51.71). Dopo l’australiana, a questo punto favorita per la medaglia d’oro, le più veloci sono la nuotatrice di Hong Kong Siobhan Haughey, 52.70), la britannica Anna Hopkin 52.75, la connazionale Cate Campbell 52.80) e proprio la Sjostrom, 52.91. Soltanto sedicesima l’olandese Ranomi Kromowidjojo con 53.71 ma ex aequo con la francese Marie Wattel. Sarà spareggio. Ha dato forfait Federica Pellegrini.
Nei 200 dorso uomini Matteo Restivo è sesto nella sua batteria in 1:58.36, a oltre 2 secondi dal proprio record italiano di 1:56.29. Inevitabilmente eliminato. Capeggiano il ranking delle batterie il britannico Luke Greenbank, in 1:54.63, il russo Evgeny Rylov, 1:56.02, e l’americano Bryce Mefford, 1:56.37.
Nei 200 rana donne Francesca Fangio passa il turno col 13° crono, 2:23.89 (2:23.06 il tempo con cui si era qualificata per le Olimpiadi al Sette Colli). Eliminata Martina Carraro, 21esima con un debole 2:26.17. Al vertice la sudafricana Tatjana Schoenmaker in 2:19:16, record olimpico a soli 5 centesimi dal record mondiale della danese Rikke Pedersen. Migliore delle altre, distanti oltre 3 secondi, l’americana Lilly King in 2:22.10.
Nei 200 misti Alberto Razzetti avanza alle semifinali in 1:57.46; è l’ottavo crono, vicino al suo record italiano di 1:57.13. Il miglior tempo, 1:56.40, è dell’americano Michael Andrew, seguito dallo svizzero Jeremy Desplanches 1:56.89, dall’australiano Lewis Clareburt 1:57.30, dall’altro americano Chase Kalisz 1:57.38 e, ex aequo con 1:57.39, dal nipponico Kosuke Hagino e il britannico Duncan Scott.
La staffetta 4×200 stile libero donne dell’Italia è squalificata per cambio anticipato di Anna Chiara Mascolo. Federica Pellegrini aveva nuotato l’ultima frazione in 1:56.81. Così le altre: Stefania Pirozzi 2:01.64, Anna Chiara Mascolo 1:59.81, in terza la quindicenne Giulia Vetrano 2:00.91. La staffetta più veloce è dell’Australia, nettamente in testa con 7:44. Seguono Stati Uniti 7:47.97 e Cina 7:48.98.