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Negli ultimi due giorni del mese iodi agosto i funzionari della FINA con maggiore anzianità di servizi sono stati licenziati in tronco, messi brutalmente alla porta con effetto immediato. L’epurazione (“purga”) ha riguardato i più stretti collaboratori di Cornel Marculescu, il Direttore Esecutivo che, fiutando l’avvicinarsi della mala parata post elettorale (le elezni si sono svolte il 5 giugno), si era dimesso il 31 marzo, dopo 36 anni passati al vertice della struttura amministrativa della FINA. Con tutti i suoi difetti e i suoi errori Marculescu era stato protagonista dell’evoluzione e della modernizzazione della FINA, riuscendo a farla diventare una delle federazioni sportive internazionali più importanti e più ricche. Dopo le sue dimissioni, con l’ottantenne Julio Maglione ancora presidente, l’interim della direzione esecutiva era stato affidato a Marcela Saxlund, efficiente braccio destro di Marculescu, poliglotta, uruguaiana come Maglione, con cittadinanza anche russa e svizzera; al tempo stesso vice della Saxlund, ad interim, era stato nominato il capo della comunicazione, Pedro Adrega, giornalista di origine portoghese, pure lui poliglotta, molto apprezzato per la sua dedizione alla FINA e per la sua efficienza.
Dopo le elezioni di giugno il posto di Marculescu era stato assegnato a Brent Nowicki, un avvocato americano, ex consigliere presso la Corte arbitrale dello sport (CAS), a digiuno degli affari delle federazioni internazionali, a parte un'esperienza nel comitato delle regole della federazione Lacrosse (uno sport nordamericano).
Proprio Nowicki lunedì 30 agosto, è entrato nell’ufficio della signora Saxlund intimandole di andarsene con effetto immediato. Nowicki era accompagnato da un legale che ha controllato da vicino tutte le mosse della Saxlund, attento a quello che lei avrebbe potuto portare con se (documenti cartacei, chiavette Usb, ecc.).
Martedì 30 è stata la volta di Adrega cui sono state date due o tre ore per lasciare definitivamente il suo ufficio e la FINA. La Saxlund era in FINA dal 1993 (28 anni), Adrega dal 1999 (22 anni). Per loro un licenziamento scioccante e brutale.
Nello stesso giorno sono stati messi all’indice, cioè fuori dalla porta, anche Pavel Medvedev, marito della Saxlund e project manager (Sports & Events), e la consulente legale Irene Romero.
Le elezioni di giugno, dopo che Maglione, presidente per tre mandati, non si era candidato, hanno portato alla presidenza Husain Al-Mussallam (foto sotto), kuwaitiano, già primo vice-presidente, candidato unico (Maglione resta nell'Esecutivo come presidente onorario), dai trascorsi natatori nebulosi.
Da allora, Al-Musallam e Nowicki hanno iniziato a introdurre una serie di cambiamenti nel modo in cui la FINA conduce la propria attività (fra l’altro Al-Musallam ha indicato che le alte diarie pagate ai membri del Bureau saranno sostanzialmente ridotte).
C’è la sensazione che l’epurazione non sia finita, e che anche altri membri chiave della squadra di Marculescu saranno cacciati.
L’ironia della sorte, se ironia può esserci in questa vicenda, è che i membri più influenti dell’Esecutivo della FINA hanno lavorato a stretto contatto con Marculescu, Saxlund, Adrega e altri per molti anni, condividendone le scelte e godendo dei vantaggi della loro posizione. In primis Dale Neuburger, l'americano già vice presidente a carico del quale Paolo Barelli aveva individuato un palese conflitto di interessi (ignorato dalla FINA), membro dell'Esecutivo dal 2000 e il sudafricano Sam Ramsamy, membro del Bureau dal 1996. Nel nuovo assetto dirigenziale Neuberger è andato a ricoprire il ruolo di Tesoriere, che è quello di maggior potere, anche alla luce del fatto che Mussallam, più che soddisfatto dall’essere divenuto presidente, non vuole occuparsi dei soldi, un’area cruciale per le attività della FINA, gestita da Neuberger con ampi poteri. Nella foto sotto Ramsamy, Al-Mussallam, Maglione e Marculescu).
Nel frattempo si apprende che il procedimento giudiziario aperto nel 2017, per un’ipotesi di corruzione, dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti a carico di Al-Musallam e del suo mentore, lo sceicco Ahmad Al-Fahad Al-Sabah, amico e sostenitore del presidente del CIO Thomas Bach, è ancora in piedi.
In copertina la coppia americana Brent Nowicki e Dale Neuberger al timone della FINA