Tecnica del Nuoto.
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Non entro nel merito della querelle Federica Pellegrini-Federnuoto. Personalmente ho sempre trovato incomprensibile che degli atleti vengano retribuiti per indossare i colori delle squadre nazionali, quindi trovo la vicenda semplicemente surreale.
Ciò che trovo davvero avvilente è l'atteggiamento dei media. Pellegrini è liberissima di twittare quel che le pare, assumendosene contestualmente la responsabilità, ma è mai possibile che non ci sia un solo giornalista che prima di sparare il titolone a otto colonne non avverta lo scrupolo di verificare se davvero due ori mondiali valgono tremila euro, per giunta erogati con quattro anni di ritardo? Si sarebbero evitati dietrofront precipitosi, precisazioni piccate, e un'impressione generale di guerra per bande che non fa bene né a chi la scatena né a chi la fronteggia, né soprattutto a un ambiente sempre in bilico fra maturazione e regresso. Nessuno esce bene da questa vicenda: la top swimmer azzurra appare come minimo poco informata, Federnuoto viene dipinta con tinte da Mordor. Fra i due litiganti l'unico che sembra godere è lo sponsor tecnico della Divina, che richiama l'attenzione sui suoi brand denunciando immondi complotti e "ciambelloni magici" dei quali non si era evidentemente accorto durante la sua partnership federale.