Nuoto | Berlino 2014 Trascurando i seminatori professionali di zizzania, l'aspetto più disturbante nella vicenda D'Arrigo è la costante, pervasiva presenza del padre: non vi è questione riguardante Mitchell (che, va ricordato, è ampiamente maggiorenne) sulla quale i media non si sentano in dovere di interrogare D'Arrigo senior, "pilota Alitalia" come i columnist non dimenticano mai di precisare.
Ognuno educa e tutela i propri figli come gli pare, ma la discrasia fra l'immagine che il novello vicecampione europeo offre di sé e la virulenza delle dichiarazioni che il genitore recapita alla stampa è, a mero parere di chi scrive, inquietante e poco favorevole alla maturazione di un talento dimostratosi assolutamente fuori dal comune.
Uno dei più autorevoli succitati columnist si rallegra sul proprio blog che "in futuro ci sarà un nuovo personaggio, il genitore (...) Di solito i genitori li abbiamo visti nel tennis, soprattutto. Ora, anche nel nuoto".
Considerando i risultati ottenuti dal tennis azzurro negli ultimi trent'anni, più che un auspicio sembra una gufata.
Con una battuta: non resta che sperare in Etihad.