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A Spasso nel Cloro di Laura Binda

RITIRI ANNUNCIATI

Geoff, Stephanie e Laure

Si arricchisce l'elenco dei campioni che hanno deciso di appendere costume e cuffia al chiodo

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C'è chi lascia e poi ritorna. E poi lascia nuovamente, forse.

Mai come in questo periodo post olimpico abbiamo assistitito a così tanti "abbandoni" della carriera agonistica. Come un cambio generazionale obbligato, normale, per lasciare spazio ai più giovani, a chi ha forse più motivazioni, oppure più fisico per reggere la competizione.

Già parecchi nei mesi scorsi e nell'immediatezza della fine dei Giochi hanno appeso costume e cuffia al chiodo, in casa nostra e aldilà dell'Oceano o delle Alpi.

Ora dobbiamo rendere merito al ritiro annunciato di altri due personaggi (forse 3) dell'acqua clorata.

Huegill_Geoff_1451.jpgPrima di tutti Geoff Huegill. Meno noto ai più giovani e a chi vive questo sport solo in superficie.. Huegill, australiano, anzi aborigeno, 33 anni, vinse la medaglia di bronzo nei 100 farfalla alle Olimpiadi di Sydney. Si diede poi purtroppo all'alcolismo e si ritirò. Riprese l'attività nel 2008, arrivando a perdere ben 45 chili.

In Italia l'avevamo rivisto al trofeo Internazionale 7Colli nel 2010 a Pescara, e ci aveva sbalordito sia per la sua ripresa fisica sia per il suo essere ancora così competitivo.  Pare che stia lavorando con la federazione australiana per poter creare un team di motivatori per la nazionale in vista di Rio2016.  Se riuscirà a motivare nel modo giusto anche uno solo di quegli atleti così come ha motivato se stesso per uscire dall’alcolismo e rientrare “in gara”, allora sono certa che persino gli “Aussi” guariranno dalle ferite di Londra 2012.   

Restiamo poi nella patria dei canguri. StepRice_SF21165.jpghanie Rice è davvero una gran bella ragazza, anche se io preferivo di gran lunga il suo ex fidanzato (Eamon Sullivan).  Non la biasimo se finalmente prenderà la scelta di lasciare il nuoto per dedicarsi a moda, tv e altro… Se non lo fa lei, chi potrebbe farlo? Non penso che avrebbe poi molto da rimpiangere: ha vinto quello che voleva e poteva vincere.

Rimpiangere è un verbo che fa tornare a galla una famosa scritta su di una maglietta. “Je ne regrette rien”:  “Non rimpiango nulla”.

La maglietta era quella di Laure Manaudou, ormai lontana dalla vasca ma non troppo. Era a Montpellier, fine aprile del 2009, durante i campionati di Francia. Faceva solo da spettatrice, da tifosa del suo fidanzato Frederick Bousquet. Ma quella maglietta è stata notata più di tante perfomances. E ci abbiamo forse anche creduto a quel non rimpiangere nulla, soprattutto Manaudou_LO05707.JPGquando nacque Manon, la sua bambina. 

Poi invece riprese a nuotare, dall’altra parte dell’oceano, negli Stati Uniti, dove stava iniziando ad assaporare un po’ di vita normale. E nessuno le potrà mai rinfacciare di averci riprovato, sebbene a Londra non abbia raccolto nulla (a parte il trionfo del fratello Florent). Che sia stato per sponsor, soldi o fama, o semplice voglia di riscatto, lei comunque il pass per Londra l’ha ottenuto.

Adesso si ritirerà di nuovo, gareggerà per l’ultima volta a Chartres, ai campionati Europei in vasca corta, a casa sua.

E poi l’obiettivo sarà quella vita normale e felice che tutti cercano.

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