Tecnica del Nuoto.
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Basta costumoni, basta cuffie ed occhialini. A Chartres Alain Bernard si faceva comunque notare, con quel suo cappottone lungo lungo, il maglione di lana, e quell’aria un po’ dismessa, timida e poco appariscente, ben diversa dalla grinta di Pechino nei 100 stile libero.
Alain ha smesso da poco i panni del campione, e ora indossa quelli di un “normale” giornalista/commentatore a bordo vasca. Ma non passava di certo inosservato, tutti si giravano a guardarlo, i francesi di Chartres lo fermavano per una foto ricordo, per un autografo, per due parole. Sarà stato anche per la sua “stazza” di 1 metro e 99 centimetri, o forse perché è pur sempre Alain Bernard.
La seconda vita di Al non sarà vissuta lontano dalla vasca. Dice di non rimpiangere nulla, di essere felice delle scelte fatte e di ciò che ha vissuto.
Inizia a vincere nel 2004, durante i campionati europei di vasca corta a Vienna con la staffetta 4x50. Nel 2007 stabilisce invece il record di Francia nei 100 stile libero con il tempo di 48.81, realizzando la migliore prestazione stagionale della distanza. Tutti pensarono fosse l’ousider, colui che Filippo Magnini doveva temere ai Mondiali di Melbourne. Ma sebbene vince un bronzo con la staffetta veloce, nei 100 stile Alain manca la qualificazione per la finale di soli 2 centesimi.
Ma è nel 2008 che Bernard trionfa, prima ad Eindhoven stabilendo il nuovo record del mondo in vasca lunga dei 100 stile libero in 47.50, e dei 50 stile libero in 21.50 (record che fu di nuovo abbattuto dall’australiano Eamon Sullivan pochi giorni dopo, con 21.28).
Tra i due è ovviamente battaglia nei 100 stile a Pechino, alle Olimpiadi del 2008, dove tra semifinali e finali, si rimbalzano il record del mondo (47.20 il francese e 47.05 l’australiano). Alla fine è Alain che la spunta vincendo il tanto agognato ORO olimpico.
Al non ha avuto solo il merito di aver eguagliato il grande Alexander Popov, detenendo entrambi i record del mondo (50 e 100 stile), ma è stato anche il primo uomo a scendere sotto i 47 secondi: era il 23 aprile 2009, durante i campionati francesi di Montpellier, quando Bernard ferma il cronometro a 46.94. Un primato che tuttavia la FINA non omologherà. Era l’epoca dei costumoni e il costume utilizzato da Bernard non era a norma.
Ora si dedicherà a selezionare, sottolineare e scrivere, per essere un giornalista sempre preparato. Dove non ci saranno né record da “scippare” né medaglie da vincere, ma solo da commentare.