Tecnica del Nuoto.
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Preceduta alla sera della vigilia da una cerimonia di apertura semplice ma coinvolgente la massima rassegna continentale si è aperta secondo i migliori auspici per l’Italia. Sulla distanza olimpica di 10 chilometri Martina Grimaldi ha vinto la medaglia d’oro, Nicola Bolzonello quella di bronzo.
Il fondo italiano non tradisce mai e lo staff tecnico guidato da Massimo Giuliani, può ancora una volta gioire per essere riuscito a realizzare nell’ennesimo avvicendamento sul podio. Da quando Giuliani è alla guida del fondo azzurro, e sono diciotto anni, il carniere delle sezione è sempre tintinnante. Non per caso. Duro lavoro – fino a 22 chilometri di nuoto al giorno durante i collegiali - programmazione oculata, metodologie di allenamento appropriate e in costante aggiornamento, collaborazione totale con i tecnici dei singoli nuotatori e motivazioni sempre rinnovate sono alcuni degli ingredienti che ormai da tanti anni fanno grande l’Italia del fondo.
Giuliani può gioire anche come assessore allo sport del comune di Piombino: l’amministrazione di cui fa parte, e da lui ispirata, con l’aiuto di centinaia di volontari entusiasti e capaci e il supporto di una logistica invidiabile, è riuscita ad organizzare una manifestazione quasi perfetta, dove anche il pubblico può seguire le fasi cruciali della gara dall’alto dei bastioni prospicienti lo specchio di mare dove è stato allestito il campo di gara.
Con Giuliani gioisce tutto lo staff tecnico, in primis il vice CT Valerio Fusco, e dirigenziale della federazione. Tore Montella, responsabile federale del settore, gongola, così come il presidente della FIN Paolo Barelli.
Ma la gioia più grande è quella degli stessi protagonisti in acqua, Martina e Nicola, e quella dei rispettivi allenatori, Fabio Cuzzani e Branislav Dinic (per tutti Bane).
Cominciamo dalla gara maschile. Il bronzo odierno di Nicola Bolzonello ripaga atleta e tecnico dei tanti sacrifici e di qualche amarezza. La più grande quella patita a Setubal, in giugno, durante la gara di selezione olimpica dove Bolzonello non riuscì a qualificarsi (vi riuscì Valerio Cleri) perché imbottigliato dall’inizio fra due nuotatori ai fianchi ed uno davanti. Da allora Nicola covava la sua rivincita, ottenuta con l’odierna medaglia di bronzo. Un colore che però non lo lascia del tutto soddisfatto. Dice: “Volevo vincere, non arrivare terzo. Tuttavia, considerando tutto quanto mi è capitato in gara, sono contento lo stesso”. Ma cosa gli è capitato? Spiega: “Ho perso il trasponder e ho mancato un rifornimento – il terzo e ultimo, il più importante - perché mi hanno dato un bicchiere vuoto. Ero arrabbiato ma non ho mollato anche se mi sentivo un po’ in deficit di energia”. “Per questi motivi”, aggiunge, “ed anche a causa delle onde, questa è stata la gara più dura della mia vita”. Arrivato in Italia all’inizio degli anni settanta, Bane, a Montebelluna da moltissimi anni, forte della sua professionalità estrema, ha saputo forgiare generazioni di nuotatori di alto livello, tra i quali Federico Colbertaldo e, appunto, Nicola Bolzonello. Ora filosofeggia alla sua maniera: “Ogni tanto c’è qualche giornata di gioia che ti ripaga di tanti sacrifici e di tanto lavoro. L’aspettavamo da tempo”. Poi ci spiega la preparazione mattutina prima della gara: “Questa mattina ci siamo alzati alle cinque. Nicola ha fatto la prima colazione; poi siamo andati in piscina (rigorosamente scoperta) per una prima seduta di riscaldamento di 2,5 chilometri. Poi Nicola ha fatto la seconda colazione e, a seguire, il secondo riscaldamento sul campo di gara, circa 1200 metri”. Così Bolzonello si è presentato alla partenza – il via è stato dato alle 10 – caricatissimo e, a differenza di Setubal, è riuscito ad attuare la strategia pianificata: subito nel gruppo di testa, nuotando la prima parte della gara a ridosso dei tedeschi (Andreas Waschburger e Thomas Lurz), “che facevano gioco di squadra chiudendo lo spazio dietro di loro”. Spazio, diciamo noi, che Nicola ha trovato quando Lurz ha ceduto. Nel corridoio d’arrivo Bolzonello ha difeso furiosamente la terza posizione, riuscendo a tenere a bada i due russi Evgeny Drattsev e Danil Serebrennikov. Prima di lui soltanto Waschburger e il vincitore, l’altro russo Kirill Abrosimov. Questi ha vinto in 1:57.46.8, con un vantaggio di 1,4 secondi sul tedesco e 7,2 secondo sull’italiano.
La gara femminile, partita alle 13.30, si è svolta con vento più forte e onde più grosse, fino a mezzo metro. Una gara difficile per tutte, durata almeno una decina di minuti in più del previsto. Le condizioni del mare però non hanno spaventato Martina Grimaldi che ha nuotato in testa praticamente dall’inizio alla fine, e con questa medaglia d’oro, conseguita col tempo di 2:12.23.3, è riuscita a confermare lo standing espresso all'Olimpiade di Londra (medaglia di bronzo, seconda europea). Tuttavia, il suo successo è stato insidiato fino all’ultimo metro dalla tedesca Angela Maurer, che ha toccato con appena un secondo e quattro decimi di ritardo. All’Olimpiade di Londra la campionessa tedesca fu quinta. Ancora una volta la Maurer ha dovuto cedere il passo alla Grimaldi. La tedesca ha gareggiato con un dolore alla faccia: ha lamentato di avere toccato una pietra durante il tuffo di partenza.
Il successo della squadra azzurra è stato completato dall’ottavo posto di Matteo Furlan e dall’undicesimo di Simone Ruffini tra gli uomini; dal quarto di Alice Franco e dal decimo di Giorgia Consiglio fra le donne. Sfortunata la Franco, che ha toccato il traguardo 3 secondi dopo la Grimaldi ed è rimasta fuori dal podio soltanto per due centesimi.
Ottima impressione ha destato l’esordiente (in una gara di fondo a livello internazionale) Matteo Furlan ha concluso la gara davanti al grande Lurz, a 12 secondi e 3 centesimi dal vincitore. Secondo i tecnici il gigante del Team Veneto è in possesso di un grande potenziale. Assicurano che di lui sentiremo parlare molto, e presto.