Tecnica del Nuoto.
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Camille Muffat
Come volevasi dimostrare. I Campionati Europei di Chartres sono stati mortificati dalle assenze di numerosi grossi calibri. Per questo, come a Debrecen in maggio, certe medaglie –non quelle vinte a suon di record o con tempi di eccellenza – risultano de-valorizzate. Il torto è non soltanto degli assenti ma anche di chi ha deciso di far disputare i Campionati a ridosso di quelli Mondiali, di scena a Istanbul fra una ventina di giorni. Il coordinamento dei calendari internazionali di FINA, LEN, eccetera, è ormai improcrastinabile.
Il merito dei partecipanti è stato quello di avere onorato la manifestazione con la loro presenza. Onore ai neo campioni, e a tutti coloro che hanno stabilito prestazioni di qualità. Con il suo record del mondo sui 400m stile libero Camille Muffat sovrasta tutti. Tuttavia, la palma della popolarità, in Francia, se l’è presa Laure Manaudou che ha vinto i 50m dorso, probabilmente l’ultima gara della sua vita. L’Italia, senza la Pellegrini e Magnini, ha fatto bene: lo dicono non tanto le nove medaglie quanto le quasi quaranta migliori prestazioni personali realizzate dai nostri nuotatori. Conforta soprattutto il fatto che i finalisti di Londra 2012 - Fabio Scozzoli, Gregorio Paltrinieri e Ilaria Bianchi - hanno vinto titoli continentali ed hanno confermato la loro appartenenza all'élite internazionale.
Un’ultima notazione: le staffette uomini-donne si sono confermate un’iniziativa ludica: un’inutile sceneggiata, priva di autentico valore sportivo. Un noto commentatore internazionale le ha definite “ridicole”. Un esperimento da non proseguire.