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I Mondiali FINA del 2017 non si faranno più in Messico. La marcia indietro è obbligata dal mancato supporto del governo che, stando a quanto scrivono i giornali messicani, dopo aver elargito 10 milioni di dollari alla FINA, ha deciso di non corrispondere il contributo di altri 100 milioni di dollari che sarebbero necessari per organizzare la complessa manifestazione, ormai diventata duale con l’aggancio dei Mondiali Master, a partire dall’imminente edizione di Kazan 2015.
La scadenza per la corresponsione di tale contributo era il 31 gennaio. L’ex tuffatore Jesus Mena, membro del Bureau della FINA ma soprattutto titolare della CONADE, l’organismo governativo responsabile per le attività sportive, ha chiesto alla FINA una breve proroga, e l’ha ottenuta. La speranza è che entro venerdì il governo ci ripensi e l’organizzazione dei Mondiali 2017 possa essere confermata. Francamente si tratta più di un “wishful thinking”, un pio desiderio, perché la caduta del prezzo del petrolio ha fatto entrare in crisi l’economia messicana, e ora le priorità sono altre.
Nel caso di rinuncia confermata i messicani dovranno dire addio ai 10 milioni di dollari già pagati e la FINA dovrà trovare in fretta i nuovi organizzatori: di solito i primi ad essere sollecitati sono coloro che si erano candidati per organizzare gli stessi Mondiali (Hong Kong) e coloro che hanno ottenuto di organizzarli in date più remote (Budapest 2021). Staremo a vedere.
Nella foto di copertina un gruppo di Mariachi, interpreti del miglior folclore musicale messicano. Nella foto sotto lo Scotiabank Aquatics Center costruito per i Giochi Pan Americani del 2011 a Guadalajara e sede designata dei Campionati del Mondo FINA 2017 fino al ritiro della candidatura.