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Federica Pellegrini difende con successo il titolo vinto a Berlino 2014 nei 200 stile libero, la sua gara, nella quale ha collezionato anche sei medaglie mondiali. Per l’Italia è la quinta medaglia d’oro, la quindicesima in questi Europei. Prima nel medagliere è sempre l’Ungheria, pure con 15 medaglie ma 8 d’oro. La Gran Bretagna ha vinto 5 ori, come l’Italia, ma pur con 17 medaglie, i britannici sono terzi nel medagliere avendo vinto meno argenti degli Azzurri.
Medagliere(dopo 6/7 giornate e 34/42 gare – Solo nazioni con medaglie d’oro)
Nazione Oro Argento Bronzo Totale
1 HUN – Ungheria 8 3 4 15
2 ITA – Italia 5 6 4 15
3 GBR - Gran Bretagna 5 4 8 17
4 NED – Olanda 4 3 2 9
5 FRA – Francia 3 0 4 7
6 SWE – Svezia 3 0 1 4
7 DEN – Danimarca 2 4 0 6
8 UKR – Ucraina 1 1 2 4
9 POL – Polonia 1 1 0 2
10 LTU – Lituania 1 0 2 3
11 GRE – Grecia 1 0 1 2
Le gare
200 Stile Libero Donne
Federica Pellegrini (sotto dopo l’arrivo) non cambia strategia. Come il solito parte da dietro: ai passaggi dei 50, 100 e 150 metri è sempre in terza posizione, rispettivamente in 27.66, 57.10 , e 1:27.04. In testa sembra procedere sicura verso la vittoria l’olandese Femke Heemskerk, 28 anni, ora allenata dal francese Philippe Lucas, ex coach della Pellegrini, con la francese Charlotte Bonnet in seconda posizione. Nell’ultima vasca Fede “uccide” prima la Bonnet e poi, come da noi previsto, con l’ultima bracciata abbatte la Heemskerk e vince il quarto titolo europeo consecutivo, col tempo di 1:55.93; meglio che a Berlino 2014, quando vinse in 1:56.01. Buon segno in prospettiva olimpica.
Una sconfitta bruciante per Femke, seconda per 4 centesimi, con 1:55.97 (27.02, 56.62, 1:26.50). L’olandese dice: “Sono molto delusa per avere perso di 4 centesimi. Non è la prima volta che perdo da Federica dopo un testa a testa. Prima della gara mi si è strappato il costume ma ho cercato di restare positiva e fredda. Ma da questa gara ho ricavato anche sensazioni positive in prospettiva olimpica”.
La Bonnet è terza in 1:56.51. Per la francese è la prima medaglia europea. Più staccate le altre (sotto il podio).
Così Federica: “Sono felice di avere vinto il titolo ma sono anche sorpresa per esserci riuscita poiché ho gareggiato dopo un lungo periodo di allenamenti pesanti”.
Il mese scorso, a Riccione, la Pellegrini vinse il titolo italiano con 1:55.30, quarto tempo mondiale dell’anno. Davanti a lei nel ranking 2016 l’americana Kathleen Ledecky (1:54.43), l’australiana Emma McKeon (1:54.83) e la svedese Sarah Sjostrom (1:54.87).
1500 Stile Libero Donne
Gara solitaria della magiara Boglarka Kapas, 23enne di Debrecen. Con bello stile e tanta autorevolezza vince in 15:50.22, record dei campionati e nettamente miglior crono mondiale stagionale.
Seconda la spagnola Mireia Belmonte, in 16:00.20. Fra le prime due ruoli invertiti rispetto a Berlino 2014: allora vinse la Belmonte, con 15.57.29, con la Kapas seconda in 15:03.04. La Kapas fu terza ai Mondiali di Kazan 2015; in quella circostanza, con 15:47.09, realizzò il suo primato personale. Per l’ungherese è il secondo oro individuale dopo quello vinto sugli 800 metri.
Simona Quadarella è quinta con 16:22.64, a 15 secondi dl primato personale.
100 Farfalla Uomini
Laszlo Cseh non si fa sfuggire la vittoria, ipotecata nelle fasi precedenti. L’asso magiaro (nella foto sotto in azione) nuota sempre davanti e vince in 50.86, record dei campionati e record nazionale ungherese per un centesimo.
Il solido polacco Konrad Czerniak è secondo con 51.22; il francese Mehdy Metella terzo in 51.70. Azzurri ai piedi del podio: Piero Codia è quarto in 51.82 e Matteo Rivolta quinto con 51.96.
50 Dorso Donne
Francesca Halsall, 26 anni, raccoglie i copiosi applausi del pubblico di casa vincendo questa finale in 27.57, record dei campionati. Una prestazione eccellente, che le vale la riconferma del titolo vinto due anni fa col tempo di 27.81.
La ventenne danese Mie Nielsen, che aveva realizzato i tempi più veloci delle batterie e delle semifinali, è seconda con 27.77, a 20 centesimi dalla vincitrice. Nel 2014 la Nielsen vinse il bronzo con 27.87.
200 Dorso Uomini
Con 1:55.98 il polacco Radoslaw Kawecki, vice campione del mondo, mantiene facilmente il titolo europeo vinto nel 2014 (con 1:56.02). Argento all’israeliano Yakov Toumarkin, con 1:56.97, e bronzo al lituano Danas Rapsys, 1:57.22. Azzurri ultimi: 7° Christopher Ciccarese in 1:59.45; ottavo Luca Mencarini con 2:02.04.
50 Rana Uomini
No contest. L’idolo del pubblico, Adam Peaty, 21 anni, domina dall’alto della sua classe e con nuotata strapotente vince l’oro in 26.66. L’asso inglese conserva il titolo conquistato a Berlino 2014 dove vinse col record dei campionati (26.62).
Sul podio, per il bronzo, l’altro britannico Ross Murdoch, in 27.31. Fra loro lo sloveno Peter John Stevens, con 27.09.
Andrea Toniato, contratto, peggiora i tempi delle fasi precedenti; è ultimo in 27.79.
4x200 Stile Libero
Italia in settima corsia. Nuota la prima frazione Andrea Mitchell D’Arrigo, cui viene data una chance per riscattare l’opaca prova individuale. Mitchell chiude per secondo con un buon 1:47.57. Gli da il cambio Filippo Magnini. Come sempre Magno nuota come un leone la sua frazione, in 1:47.82, ma scivola in quinta posizione. Non cambia la situazione con Luca Dotto in terza frazione; il neo campione dei 100, da non specialista, svolge il suo compito in un apprezzabile 1:47.52. In ultima frazione c’è Gabriele Detti. Il livornese insegue il podio con tutta la forza che ha. Ai 750 metri Gabriele è quarto; nell’ultima vasca prosegue la sua progressione irresistibile e con l’ultima bracciata agguanta la medaglia di bronzo, toccando in 7:08.30, un solo centesimo prima del rivale polacco: 7:08.31 per la Polonia. Esaltante. Detti (sotto all'arrivo festeggiato dai compagni) percorre la sua frazione, la più veloce di tutte, in 1:45.39. Per lui è la quarta medaglia in questi Europei.
Piacciono questi bronzi italiani conquistati con le unghie (e con i denti). Nei giorni precedenti imprese analoghe erano riuscite a Luca Pizzini nei 200 rana e a Ilaria Bianchi nei 100 farfalla.
La medaglia d’oro va all’Olanda, con 7:07.82; quella d’argento al Belgio, in 7:08.28.
Semifinali
50 Rana Donne
Tre scandinave ai primi tre posti: Jennie Johansson (SWE) 30.34, Jenna Laukkanen, 30.81 e Hrafnhildu Luthersdottir, 30.83.
Marina Carraro e la russa Natalia Ivaneeva sono ottave a pari merito, in 31.14. Si fa lo spareggio. Lo vince la russa in 30.95, 5 centesimi davanti all’Azzurra (31.00).
200 Farfalla Donne
Non c’è Katinka Hosszu, che lascia spazio alle sue connazionali. Così Liliana Szilagy, vince la prima semifinale in 2:08.73, con Zsusanna Jakabos terza con 2:08.80, quinta nel ranking. Fra loro la tedesca Franziska Hentke con 2:08.74
Ma nella seconda semifinale c’è Alessia Polieri (sotto dopo l’arrivo) che, finalmente, spiega le ali, da vera farfalla, e nuota leggera verso il miglior tempo del ranking, 2:07.49. Una piacevole sorpresa, quasi non ci crede neanche lei. In finale l’Azzurra avrà la corsia numero 4. Dietro lei la spagnola Judit Ignacio Sorribes, con 2:08.76, e Stefania Pirozzi che va in finale con l’8° tempo, 2:10.11.
50 Stile Libero Donne
Seconda semifinale più veloce della prima. La vince Francesca Halsall che è in forma e galvanizzata dall’oro vinto pochi minuti nei 50 dorso. La britannica tocca in 24.21, il tempo più veloce delle semifinali. L’olandese Ranomi Kromowidjojo è seconda in 24.37, e la francese Anna Santamans terza in 24.83.
In finale con il quinto tempo - 25.05, ex aequo con bielorussa Yuliya Khitraya - anche l’evergreen svedese Therese Alshammar. Quarto tempo per la danese Jeannette Ottesen, vincitrice della prima semifinale in 24.93.
Entra in finale anche Silvia Di Pietro, con 25.09, ottavo tempo. Eliminata Erika Ferraioli, undicesima in 25.21.
50 Stile Libero Uomini
Nessun problema per lo straripante Florent Manaudou. Il 26enne francese realizza il tempo più veloce con 21.64. Il britannico Benjamin Proud e il greco Kristian Gkolomeev sono autori, rispettivamente, del 2° e del 3° tempo, con 21.84 e 21.89. Pure sotto i 22 secondi, seguono, con lo stesso tempo di 21.92, il finlandese Ari-Pekka Liukkonen e l’ucraino Andriy Govorov. In finale anche Luca Dotto con l’ottavo tempo, 22.17. Domani può fare meglio.
Le foto sono di Andrea Staccioli e Giorgio Perrottino/Deepbluemedia/Insidefoto