Tecnica del Nuoto.
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Solo finali, ma ben 8, nell’ultima giornata. L’Italia vince altre 2 medaglie, portando a 17 medaglie il suo bottino. Merito di Federico Turrini, bronzo nei 400 misti, e della staffetta 4x100 mista femminile, che conquista un bell’argento. L’Italia vince pure il Trofeo dei Campionati, con 875 punti, davanti alla Gran Bretagna (730) e all’Ungheria (715). Con 17 medaglie – 5 d’oro, 7 d’argento e 5 di bronzo – l’Italia è terza nel medagliere, preceduta dall’Ungheria, che ha collezionato il maggior numero di ori, e dalla Gran Bretagna.
Al termine di questi Europei, l’Italia può davvero gioire e sorridere: un sorriso a 32 medaglie, verrebbe da dire: tante sono quelle accumulate, contando anche quelle vinte nel nuoto sincronizzato e nei tuffi.
Medagliere finale del Nuoto (Solo nazioni con medaglie d’oro)
Nazione Oro Argento Bronzo Totale
1 HUN Ungheria10 4 5 19
2 GBR Gran Bretagna 7 6 9 22
3 ITA Italia 5 7 5 17
4 NED Olanda 5 3 2 10
5 FRA Francia 4 1 4 9
6 SWE Svezia 4 1 5
7 DEN Danimarca 2 4 1 7
8 UKR Ucraina 1 2 2 5
9 GER Germania 1 1 2
POL Polonia 1 1 2
11 LTU Lituania 1 2 3
12 GRE Grecia 1 1 2
La giornata, gara per gara
50 Stile Libero Donne
Ranomi furiosa. La Kromowidjojo, padre di origini indonesiane madre olandese, vuole vincere il suo primo titolo europeo qui a Londra e, soprattutto, lanciare il segnale che a Rio ci sarà da protagonista, non da comprimaria. Vuole battere Francesca Halsall, e ci riesce: con autorevolezza, con una nuotata bella come non si vedeva da tempo, e con il record dei campionati di 24.07 (nella foto sotto felice dopo l’arrivo). La britannica è seconda in 24.44 con la danese Jeannette Ottesen terza in 24.61. Sotto i 25 anche la francese Anna Santamans, quarta in 24.81.
Silvia Di Pietro, che nuota in ottava corsia, fa del suo meglio ed è sesta in 25.08, un centesimo meno che in semifinale (25.09), a 24 centesimi dal personale di 24.84.
50 Stile Libero Uomini
Florent Manaudou difende con successo il titolo vinto a Berlino nel 2014 (con 21.32). Il toro francese, che quattro anni fa si era laureato campione olimpico in questa stessa vasca con 21.34 e che l’anno scorso ai Mondiali di Kazan vinse con 21.19, vince anche questa sera, ma cerano dubbi?, con 21.63, un tempo che non lo soddisfa, e che gli lascia il muso lungo.
A commentare la sua ennesima impresa, ai microfoni di France TV, oltre al telecronista ufficiale, ci sono la sorella Laure e Philippe Lucas (il tecnico francese che ormai veste la casacca dell’Olanda).
Si aggiudica l’argento Andriy Govorov, l’ucraino d’Italia (scuderia Andrea Di Nino a Caserta): con 21.79 precede il britannico Benjamim Proud, terzo in 21.85.
Sotto i 22 secondi, con 21.89, anche il greco Kristian Gkolomeev.
Luca Dotto, pure lui in corsia 8, paga una partenza non esemplare, come ieri. Nella nuotata ci da dentro, mulina bene le braccia, ma non va oltre il sesto posto, con 22.07, alla pari con l’ungherese Krisztian Takas. I due sono preceduti anche del finlandese Ari-Pekka Liukkonen, che tocca in 22.01.
50 Rana Donne
Si aggiudica la gara Jennie Johansson, in 30.81. La svedese precede di un decimo l’islandese Hrafnhildu Luthersdottir, che tocca in 30.91, e di 14 centesimi la finlandese Jenna Laukkanen, terza in 30.95. Sotto i 31 secondi anche l’ucraina Mariya Liver, 30.99.
200 farfalla Donne
Alessia Polieri non si ripete. Ieri aveva realizzato il miglior tempo delle semifinali con 2:07.49, tempo che migliorava di un secondo e 13 centesimi il primato personale (era di 2:08.62), e che le aveva dato l’onore di nuotare nella corsia dei migliori, la numero 4. Fuoco di paglia? Speriamo di no ma la sua prestazione di oggi suggerirebbe così. Sesta ai 50 (29.10), settima ai 100 (1:01.94), di nuovo sesta ai 150 (1:35.20) nell’ultima vasca l’Azzurra riesce a recuperare soltanto una posizione; all’arrivo è quinta in 2:08.34, 85 centesimi più di ieri. Le altre, invece, migliorano.
Le si piazzano davanti in quattro: la tedesca Franziska Hentke, prima in 2:07.23 per solo un centesimo sulla sfortunata magiara Liliana Szilagyi (2:07.24); la spagnola Judit Ignazio Sorribes è medaglia di bronzo, con 2:07.52; l’altra ungherese Zsuzsanna Jakabos è quarta in 2:07.75.
Stefania Pirozzi, dopo la strana polemica di ieri al microfono della RAI, migliora un po’ il tempo della semifinale (2:10.11) e avanza di una posizione: finisce settima in 2:09.92 (la nuotatrice campana ha un personale di 2:07.82).
400 Misti Uomini
In una finale non di eccelso livello Federico Turrini (foto sotto), con una vigorosa ultima vasca, conquista la medaglia di bronzo, in 4:14.74, soffiandola al magiaro Gergely Gyurta, quarto in 4:14.94.
Vince l’altro magiaro David Verraszto, in 4:13.16. Lo slovacco Richard Nagy (cognome ungherese), prende l’argento con 4:14.16.
Turrini, che si era qualificato col tempo 4:17.13, ha un personale di 4:11.55.
In Europa i padroni della specialità sono tradizionalmente gli ungheresi che, con Laszlo Cseh, detengono sia il record europeo (4:06.16) sia quello dei campionati (4:09.59).
400 Stile Libero Donne
Boglarka Kapas si lancia di gran carriera a caccia del suo terzo titolo. A meta gara l’ungherese transita davanti a tutte, in 2:01.54; così ai 300 metri, con 3:02.73.
Vince in 4:03. 47. Il suo crono è appena un po’ più alto di quello con cui la britannica Jazmin Carlin vinse il titolo a Berlino 2014 (4:03.24). Quello della magiara decisamente fra i protagonisti di questi campionati, è comunque il miglior tempo mondiale dell’anno. Si affaccia nel firmamento del nuoto internazionale una nuova stella, o almeno una stellina (foto sotto). Qui ha vinto 3 titoli individuali, come la connazionale Katinka Hosszu, e come la fuoriclasse svedese Sarah Sjostrom.
La Carlin, campionessa uscente, dalla corsia 7 nell’ultima vasca riesce ad accorciare il divario ma la sua rimonta è tradiva e rispetto a due anni fa deve retrocedere all’argento, con 4:04.85. Come a Berlino, sale sul podio per mettere al collo la medaglia di bronzo la spagnola Mireia Belmonte, con 4:06.89. Martina De Memme è quarta in 4:08.19, tempo migliore di quello con cui questa mattina aveva stabilito il miglior tempo delle batterie (4:09.36). La De Memme ha un personale di 4:07.69. Dopo lei si classificano nell’ordine la spagnola Melanie Costa Schmid, 4:09.10, l’olandese Sharon an Rouwendaal, 4:09.50, e appena un centesimo dietro la pupilla di Philippe Lucas, con lo stesso tempo di 4:09.51, l’Azzurra Diletta Carli e la britannica Camilla Hattersley.
4x100 Mista Donne
Per l’Italia, che gareggia in corsia 2, nella prima frazione a dorso Carlotta Zofkova nuota in 1:01.07 e da il cambio a Martina Carraro, in terza posizione. La ranista percorre la sua frazione in 1:07.18 ma scivola al quarto posto perché in corsia 6, l’islandese Luthersdottir nuota una frazione spettacolare, in 1:06.21. Recupera subito Ilaria Bianchi che nuota un per lei normale 58.36 ma da il cambio all’ultima frazionista, Erika Ferraioli, in terza posizione. La velocista romana si traveste da Pellegrini e, con 54.12, rimonta un’altra posizione.
La staffetta azzurra è d’argento in 4:00.73 (foto sotto).
Vince nettamente la Gran Bretagna, con 3:58.57. La Finlandia è terza, in 4:01.49.
A Berlino 2014 salirono sul podio, con tempi più veloci, Danimarca, Svezia e, al terzo posto, la stessa Gran Bretagna.
4x100 Mista Uomini
La Gran Bretagna, che schiera i suoi assi, fa sua anche la mista maschile. Il quartetto formato da Christoph Walker-Hebborn (54.23), Adam Peaty (58.08), James Guy (a farfalle, 51.69) e Duncan Scott (48.15) vince col tempo di 3:32.15.
La Francia è seconda con 3:33.89 (Florent Manaudou 47.55 in ultima), l’Ungheria terza con 3:34.12 (Laszlo Cseh 50.33 a farfalla) e la Grecia quarta in 3:34.41.
L’Italia, che nuota in corsia 4 in virtù del miglior tempo realizzato in batteria, è quarta, con 3:34.34, ma viene squalificata per cambio anticipato dell’ultimo frazionista Luca Dotto che, dice il cronometraggio automatico, stacca 0.08 centesimi prima del tocco di Piero Codia: 5 centesimi oltre il consentito poiché il margine di tolleranza è di 0.03 centesimi.
Il farfallista triestino nuota la sua frazione in 52.17 (2:47.10, l’ultimo tempo parziale ufficiale della staffetta italiana prima della squalifica). Prima di lui il dorsista Simone Sabbioni aveva nuotato la prima frazione in 54.33 (4°) mentre il crono di Andrea Toniato in rana era stato di 1:00.60. Una chiusura di campionati amara per la squadra azzurra che, complessivamente, si è comportata benissimo.
Le foto sono di Andrea Staccioli/Deepbluemedia/Insidefoto