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Martedì 9 Gennaio 2018 – Classifiche e premi di fine anno / I migliori del 2017 - Il nostro punto di vista

Il rito dei migliori di fine anno, cui prodest?

L’inutile inflazione delle graduatorie dei migliori dell’anno, e dei premi talvolta annessi, giova principalmente a chi organizza i concorsi e proclama i vincitori.

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XVII FINA World Championships Aquatics Budapest

Riprendiamo a scrivere dopo la pausa per le Festività occupandoci delle classifiche dei migliori atleti dell’anno appena trascorso, e dei premi talvolta ad esse associati. Il collega e amico Eric Lahmy, stimato giornalista, grande esperto e appassionato di nuoto – a suo tempo, per parecchi anni, titolare della rubrica Nuoto del famoso quotidiano sportivo francese l’Equipe - in suo articolo, pubblicato recentemente sul sito http://galaxienatation.com/, afferma che talvolta l’illuminazione proviene da una piccola fonte. Nel caso delle classifiche dei migliori del 2017 per Lahmy la piccola fonte è l’agenzia di notizie polacca PAP, che non ha certo il peso, la reputazione di AP, AFP o della stessa L'Equipe, ma che ha avuto l'idea di trarre una sintesi delle classifiche dei migliori atleti europei dell’anno pubblicate da 26 agenzie sportive europee. Questa operazione non rivela certo un'immagine più "oggettiva" della situazione, ma, afferma Lahmy, un' “intersoggettività” piuttosto interessante.

Da questa sintesi i primi (undici) in graduatoria emergono in questo ordine:

Cristiano Ronaldo (Portogallo / Calcio), 159 punti

Lewis Hamilton (Gran Bretagna / automobilismo / F1), 143

Roger Federer (Svizzera / tennis), 124

Rafael Nadal (Spagna / tennis), 113

Sarah Sjostrom (Svezia / nuoto), 75

Marcel Hirscher (Austria / sci alpino), 68

Laura Dahlmeier (Germania / Biathlon), 51

Mo Farah (Gran Bretagna / Atletica leggera), 51

Chris Froome (Gran Bretagna / ciclismo), 50 anni

Ekaterini Stefanidi (Grecia / Atletica leggera), 41

Katinka Hosszu (Ungheria / nuoto), 34.

I primi quattro appartengono ai tre sport professionistici più popolari: calcio, tennis e automobilismo/Formula Uno). Primo classificato di uno sport olimpico è una donna, una nuotatrice, Sarah Sjöström (in copertina) mentre un’altra nuotatrice, Katinka Hosszu (sotto), è in undicesima posizione.

Lahmy si chiede: “Non sappiamo che risultati darebbe una simile operazione se fosse estesa al mondo. Mi piace immaginare che Katie Ledecky avrebbe potuto trionfare una volta o due negli ultimi cinque anni ...”.

XVII FINA World Championships Aquatics Budapest

Le nostre considerazioni

 

  • Ha senso stilare un’unica classifica per atleti di qualsiasi disciplina?
  • Ha senso stilare classifiche sulla base delle preferenze espresse da una platea più o meno larga o ristretta di addetti ai lavori di varia estrazione (giornalisti, dirigenti sportivi, appassionati…)
  • Ha senso stilare classifiche e assegnare premi sulla base delle stesse senza nemmeno rivelare, come avviene talvolta, i criteri ispiratori delle votazioni?
  • E’ giusto includere in tali ranking atleti al centro di polemiche sul doping (nell’elenco sopra pubblicato ve ne sono due, il mezzofondista Farah e il ciclista Froome, entrambi britannici)?
  • Più in generale, a chi giova questo gioco/rito che l’esimio Lahmy ha, a nostro avviso giustamente, definito come “la commedia degli sportivi dell’anno”?  A stabilire con criteri oggettivi chi sono migliori in un certo anno dovrebbero bastare i risultati – vittorie, medaglie, record – conseguiti nelle maggiori manifestazioni dell’anno (Olimpiadi, Mondiali, Europei). Il resto è fuffa che giova soprattutto a chi indice i sondaggi, stila le classifiche, e magari organizza un gala per la consegna dei premi. Per inciso, noi de Il Mondo Nuoto, pur avendo forse più titolo di qualcun altro, in quarant’anni ci siamo sempre astenuti dal partecipare a questa commedia.

Comunque, per gli appassionati di nuoto, è motivo di soddisfazione che nell’elenco dei Top 11 figurino due grandi nuotatrici, come la Sjostrom, indubbiamente la numero uno al mondo nel 2017, e la Hosszu.

Stupisce, ma non troppo vista l' inattendibilità di tali classifiche, l’assenza di un qualsiasi nuotatore maschio, in particolare quella di Adam Peaty (GBR), autore pure lui di grandi cose nel 2017.

In un prossimo articolo approfondiremo l’argomento.

 

Foto di G. Perrottino/Deepbluemedia

 

 

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