Tecnica del Nuoto.
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Nella sesta sessione delle finali olimpiche a Tokyo 2020 non c’ è l’Italia sui podi. Queste le imprese più rilevanti della giornata. Tatjana Schoenmaker (in copertina, congratulata da Lillly King) vince il titolo dei 200 metri rana col record mondiale assicurando così la prima medaglia d'oro nel nuoto a questi Giochi per il Sudafrica. Emma McKeown regala all’Australia il sesto oro nel nuoto a questi Giochi nei 100 metri stile libero femminile col record olimpico. Oro con il record olimpico anche per il russo Evgeny Rylov (i russi gareggiano nella squadra del Comitato Olimpico Russo sotto la sigla ROC) nei 200 dorso, una doppietta d'oro per lui che aveva già vinto i 100 dorso. Record asiatico, invece, per il cinese Shun Wang vincitore dei 200 metri misti.
La Schoenmaker - nata nel 1997, un anno dopo il doppio trionfo nella gare di rana della connazionale Penelope Heyns alle Olimpiadi di Atlanta 1996 - vince i 200 rana in 2:18.95, migliorando di 5 centesimi il record mondiale di 2:19.11 realizzato dalla danese Rikke Molle Pederson l’1 agosto 2013 ai Mondiali di Barcellona. Giochi stellari per la 24enne di Johannesburg già vincitrice della medaglia d’argento nei 100 metri. L’americana Lilly King, già bronzo nei 100 rana, anche in questa occasione finisce subito dietro la Schoenmaker, nonostante abbia fatto tutto il possibile per contrastare le ambizioni della sudafricana nuotando in testa fin dall’inizio, ma il leggero cedimento nel finale la relega all’argento in 2:19.92, mentre la sua connazionale Annie Lazor si aggiudica la medaglia di bronzo con 2:20.84.
Nei 100 metri stile libero Emma McKeon vince il sesto oro australiano nel nuoto a Tokyo col record olimpico di 51.96. Al secondo posto Siobhan Haughey - prima nuotatrice di Hong Kong a vincere una medaglia olimpica (argento) nei 200 stile libero, la sua gara preferita - adesso conquista un altro argento in 52.27, record asiatico, e diviene la prima nuotatrice di Hong Kong a vincere due medaglie olimpiche. La Haughey è figlia di madre di Hong Kong e padre irlandese. Bronzo all’altra australiana Cate Campbell, in 52.52, davanti alla canadese Penny Oleksiak, quarta in 52.59. Al quinto posto la svedese Sarah Sjöström che detiene il record mondiale dal 2017, e che chiude in 52.68, avendo ripreso a nuotare solo il mese scorso, a seguito di un infortunio al gomito (che in maggio le ha anche impedito di difendere quattro titoli europei.)
Nei 200 misti il veloce è il cinese Shun Wang che vince l’oro in 1:55.00, record asiatico, dopo aver dominato la gara dall'inizio. Nella scia del cinese il britannico Duncan Scott aggiunge un altro argento a quello già conquistato nei 200 stile libero. Il giapponese Daiya Seto, che aveva iniziato questi Giochi con grandi speranze, svanisce dalla contesa per le medaglie nelle fasi finali e, finisce quarto in 1:56.22, superato anche dallo svizzero, residente in Francia, Jeremy Desplanches che prende il bronzo in 1:56.17. Deludono l’americano Michael Andrew, quinto in 1:57.31, e il giapponese Kosuke
Hagino, sesto con 1:57.49. Questa gara segna la fine dell’illustre carriera dell'ungherese László Cseh. Il 35enne di Budapest, vincitore di sei medaglie olimpiche – 4 d'argento, 2 di bronzo –, la prima ad Atene 2004, è settimo in 1:57.68.
Nei 200 dorso il russo Evgeny Rylov, in testa per tutta la gara, vince il suo secondo oro di questi Giochi col record olimpico di 1:53.27. L’americano Ryan Murphy e il britannico Luke Greenbank sono medaglia d'argento e di bronzo rispettivamente in 1:54.15 e 1:54.72.
Semifinali
Le semifinali dei 100 farfalla sono dominate da Caeleb Dressel che realizza di gran lunga il miglior tempo con 49.71 (23.20), record olimpico, a 21 centesimi dal proprio record mondiale (49.50 realizzato ai Gwangju 2919). Dietro all’americano l’ungherese Kristof Milak in 50.31 e lo svizzero Noè Ponti in 50″76. Dressel è l’unico nuotatore in attività ad essere sceso sotto i 50 secondi. L’oro non potrà sfuggirgli.
Le semifinali dei 200 dorso sono amare per Margherita Panziera, nona nel ranking delle semifinali, prima delle escluse dalla finale con un crono disgraziato, 2:09.54, a 4 secondi dal proprio record italiano di 2:05.56. Peccato per la veneta di Montebelluna, romana di adozione, che era giunta a Tokyo con non celate ambizioni di podio, se non di vittoria. I tempi più veloci sono dell’australiana Emily Seebhom 2:07.09, delle americane Phoebe Bacon 2:07.10 ed Elizabeth White 2:07.28, della canadese Kylie Masse 2:07.82, e dell’altra australiana Kaylee McKeown 2:07.93.
In questa gara non c’è l’americana Regan Smith, primatista mondiale con 2:03.35 (primato realizzato ai Mondiali di Gwangju il 26 luglio 2019) che non è riuscita a qualificarsi a Trials olimpici di Omaha (terza dietro alla White e alla Bacon)
Batterie
Nei 50 stile libero Caeleb Dressel, dopo avere vinto i 100 metri, si conferma il nuotatore più veloce del mondo realizzando il crono nettamente più veloce, 21.32. Il secondo tempo è del francese Florent Manaudou, olimpionico di Londra 2012, con 21.65. Il terzo tempo, con appena un centesimo in più, è del greco Kristian Gkolomeev, 21.66. Un altro centesimo più su e c’è il quarto tempo del sempreverde brasiliano Bruno Fratus, 21.67. Lorenzo Zazzeri progredisce alle semifinali con il nono tempo, 21.86 (primato personale). Eliminato con il 19° tempo, 22.14, Santo Condorelli.
Fra le donne il tempo più veloce, 24.02, delle batterie dei 50 metri stile libero è dell’australiana Emma McKeon, anche lei come dressel fresca vincitrice del titolo dei 100 stile libero. Il tempo dell’australiana rappresenta il nuovo record olimpico, migliore di 3 centesimi rispetto al precedente realizzato a Londra 2012 con 24.05 dall’olandese Ranomi Kromowidjojo, oggi autrice dell’ottavo tempo con 24.41. Dopo la McKeon le più veloci, a 10 centesimi dalla capofila, sono la danese Pernille Blume, oro a Rio 2016, e l’altra australiana Cate Campbell, entrambe con 24.15; poi la primatista mondiale, la svedese Sarah Sjostrom con 24.31.
Nei 1500 stile libero Gregorio Paltrinieri, campione olimpico uscente, è terzo nella quarta batteria, la più veloce. Greg si batte come un leone e va in finale con il quarto tempo, 14:49.17. Lo precedono, in batteria e nel tempo, i due che gli nuotano ai lati, l’ucraino Michail Romanchuk, con 14:45.99, e l’americano Robert Finke, neo campione olimpico degli 800, con 14:47.20. Meglio di Paltrinieri, con il terzo tempo, 14:48.53, il tedesco Florian Wellbrock, campione del nodo a Gwangju 2009, che vince la terza batteria, nella quale nuota anche lo sfortunato Domenico Acerenza che realizza il nono tempo in 14:53.84 ed è il primo escluso dalla finale.
L’Italia va in finale con entrambe le staffette azzurre 4x100 mista. Il quartetto femminile realizza il quarto tempo delle batterie, con 3:55.79, crono che è record italiano (precedente 3:56.30 agli Europei di maggio). Nuotano Margherita Panziera a dorso 1:00.55, Arianna Castiglioni a rana 1:05.26, Elena Di Liddo a farfalla 56.74, Federica Pellegrini a stile libero 53.24. Brave, soprattutto le due frazioniste centrali. Davanti all’Italia con i migliori tempi vi sono Canada 3:55.17, Stati Uniti 3:55.18 e Australia 3:55.39. Il quartetto maschile realizza il miglior tempo con 3:30.02 (a 9 centesimi dal record italiano di 3:29.93). L’Italia schiera la migliore formazione possibile: Thomas Ceccon a dorso 53.20, Nicolò Martinenghi a rana 57.94, Federico Burdisso a farfalla 51.46, Alessandro Miressi a stile libero 47.42. Dietro agli azzurri la Cina 3:31.72, l’Australia 3:32.08 e gli Stati Uniti 3:32.29. Medaglie possibili per l’Italia, anche se tutte le squadre in finale schiereranno i loro migliori elementi.
Risultati completi: https://olympics.com/tokyo-2020/olympic-games/en/results/swimming/olympic-schedule-and-results.htm
Fotografie di Giorgio Scala / Deep Blue Media – Inside