Tecnica del Nuoto.
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Nell’ottava e ultima sessione delle finali olimpiche a Tokyo 2020 l’Italia conquista il sesto podio di questi Giochi Olimpici con la staffetta 4x100 m mista maschile, terza con il record italiano dietro la staffette di Stati Uniti e Gran Bretagna che vincono le medaglie più pregiate rispettivamente con il nuovo record mondiale e il nuovo record europeo. Questo bronzo è la prima medaglia olimpica dell’Italia in questa gara, la sesta del nuoto italiano a Tokyo 2020: con 2 argenti e 4 bronzi gli azzurri eguagliano il primato di Sydney 2000 per numero di metalli (ma allora metà delle medaglie furono d’oro).
Thomas Ceccon, Nicolò Martinenghi, Federico Burdisso e Alessandro Miressi (in copertina) portano il primato italiano da 3:29.93, bronzo europeo, a 3:29.17, bronzo mondiale. La finale è dominata dalla corsia otto dagli Stati Uniti, campioni uscenti, che schierano Ryan Murphy, Micheal Andrew, Caeleb Dressel e Zach Apple. Il quartetto USA chiude con il record del mondo di 3:26.78 che migliora di mezzo secondo il primato gommato realizzato ai Mondiali di Roma 2009 con 3:27.28). Al secondo posto i campioni del mondo e d'Europa della Gran Bretagna, con il quartetto Luke Greenbank, Adam Peaty, James Guy, Duncan Scott che chiude con il record europeo di 3:27.51 (prec. 4:28.10 del 28 luglio 2019, a Gwangju).
Per l’Italia Thomas Ceccon nuota la frazione di dorso in 52.52, preceduto solo dal bronzo olimpico Ryan Murphy, 52.31. Nicolò Martinenghi festeggia il 22° compleanno nuotando la frazione di rana in 58.11 mentre Adam Peaty nuota la frazione lanciata più veloce di sempre, in 56.53. Terzi gli Stati Uniti con Michael Andrew che nuota in 58.49. A farfalla Caeleb Dressel vola verso il quinto oro olimpico in 49.03; Federico Burdisso, già bronzo vira in terza posizione in 51.07. Alessandro Miressi difende il bronzo virtuale nuotando in 47.47 e chiude 5 centesimi davanti alla Russia che nell’ultima frazione tenta il tutto per tutto con lo scatenato Kliment Kolesnikov (47.03). Zach Apple va a vincere con 46.95 mentre Duncan Scott chiude per la Gran Bretagna in 47.08. E’ un bronzo prezioso per l’Italia perché conquistato con una formazione molto giovane, con tre elementi da poco usciti dalle categorie giovanili – Ceccon, Martinenghi e Burdisso -, e, dunque, con ampie prospettive di miglioramento nel prossimo futuro…con l’occhio già lungo sui Giochi di Parigi 2024.
Nella 4x100 mista femminile il duello fra Australia e Stati Uniti è vinto dalle australiane con Kaylee McKeown, Chelsea Hodges, Emma McKeon e Cate Campbell che negli ultimi metri dell’ultima frazione supera la rivale Abbey Weitzeil e chiude con il record olimpico di 3:51.60. Stati Uniti secondi in 3:51.73, a 13 centesimi dalle vincitrici. Bronzo al Canada in 3:52.60. Con questa medaglia, la settima olimpica per lei, la canadese Penny Oleksiak è diventata l'olimpionica più decorata del suo paese.
L’Italia, con Federica Pellegrini all’ultimo atto di questa sua quinta olimpiade, e in Nazionale, chiude al sesto posto in 3:56.68. La Pellegrini nuota l’ultima frazione a stile libero in 53.81, un crono più tranquillo rispetto al 52.70 segnato nella staffetta mista mista. Prima di lei avevano nuotato Margherita Panziera 1:00.03 a dorso, Martina Carraro 1:05.88 a rana, Elena Di Liddo 56.96 a farfalla. Davanti alle azzurre l’Australia in 3:51.60 (record olimpico), gli Stati Uniti argento in 3:51.73, il Canada bronzo in 3:52.60, la Cina quarta in 3:54.13 e la Svezia con 3:54.27.
Nei 1500 stile libero uomini l'americano Bobby Finke sorprende nuovamente e, al termine di una gara serrata, aggiunge alla sua corona degli 800 metri anche quella sulla distanza più lunga. Nella prima parte, fino ai 300 metri, Gregorio Paltrinieri, campione olimpico uscente, scalpita davanti ma ben presto il tedesco Florian Wellbrock prende la testa e la mantiene fino all'ultima virata; poi, Finke, come aveva fatto negli 800 metri, nell’ultima vasca produce uno splendido e irresistibile sprint finale e vince in 14:39.65 mentre l'ucraino Mykhailo Romanchuk approfitta del cedimento di Wellbrook e conquista l'argento in 14:40.66. Il tedesco deve accontentarsi del bronzo in 14:40.91. Il miglior Paltrinieri non avrebbe avuto difficoltà a vincere questa gara e a riconfermarsi campione olimpico invece, fiaccato nel fisico dai postumi della mononucleosi ma non nello spirito di indomito combattente, l’azzurro agguanta il quarto posto, ai piedi del podio, in 14:45.01, a 5.36 secondi dal vincitore. In attesa di tempi migliori, che sicuramente verranno. A Tokyo, in piscina, più di così non poteva fare. L’augurio è che i pochi giorni di riposo fino al 5 agosto quando disputerà la maratona di 10 chilometri gli consentano di recuperare le forze e di lottare per una medaglia nel nuoto in acque aperte.
Caeleb Dressel ed Emma McKeon vincono i 50 stile libero. L’americano e l’australiana sono i nuotatori più medagliati di questa Olimpiade, rispettivamente con la quinta e la settima medaglia. Dressel vince il terzo oro olimpico individuale a Tokyo (e in carriera), dopo 100 stile libero e 100 farfalla. Il suo crono, 21.07, è record olimpico ed è di mezzo secondo più veloce del 21.56 con cui il campione di Londra 2012, il francese Florent Manaudou, vince la medaglia d’argento. Bronzo all’intramontabile brasiliano Bruno Fratus che tocca in 21.57, un mero centesimo dopo Manaudou. Quarto l’altro americano Michael Andrew, in 21.60. Dalla corsia 1 il fiorentino Lorenzo Zazzeri guadagna il 7° posto in 21.78, un crono più lento di 3 centesimi rispetto al 21.75 della semifinale.
La McKeon, già vincitrice dell’oro dei 100 stile libero, conferma di essere la più veloce vincendo anche i 50 metri, pure lei con il record olimpico di 23.81. Finalmente sul podio anche la svedese Sarah Sjostrom che tocca per seconda in 24.07, crono superiore di 40 centesimi rispetto al proprio primato mondiale di 23.67. Purtroppo un serio infortunio al gomito causato da una caduta sulla neve verso la fine dell’inverno ha compromesso la sua preparazione per questi Giochi e conseguentemente le sue prestazioni a Tokyo. La medaglia di bronzo è della danese Pernille Blume con 24.21; a Rio 2016 aveva vinto la medaglia d’oro. Soltanto settima l’australiana Cate Campbell in 24.36.
Stati Uniti e Australia si confermano le due maggiori potenze natatorie e dominano il medagliere, rispettivamente con 30 medaglie, (11 d'oro) e 20 medaglie complessive (9 d’oro).
Risultati completi: https://olympics.com/tokyo-2020/olympic-games/en/results/swimming/olympic-schedule-and-results.htm
Fotografie di Giorgio Scala / Deep Blue Media – Inside