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Il Blog di Gianfranco Saini

Londra, 30a Olimpiade 1 agosto - Giorno 5/Finali e SF

Oggi 2 record del mondo e 3 olimpici

Entrambi i primati mondiali nei 200 rana, ad opera di Gyurta e della Soni straordinaria in semifinale. In tutto sono 5 i limiti mondiali migliorati nelle prime cinque giornate. 200 farfalla alla Jiao e 4x200 stile libero donne agli Stati Uniti.

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Alla conclusione della quinta giornata di finali dei Giochi  sono già cinque i record mondiali migliorati, tre in campo femminile e due in quello maschile. Oggi sono caduti infatti i due record dei 200 rana maschili e femminili, ma anche i record olimpici dei 100 stile libero femminili, dei 200 farfalla femminili e della staffetta 4x200 femminile. Ancora nessuno dei Campioni Olimpici individuali di Pechino 2008 è riuscito a riconquistare il titolo vinto quattro anni or sono, ma Rebecca SONI, con uno strepitoso record mondiale in semifinale è candidata per rompere questo incantesimo e per far crollare la barriere dei 2:20.0, già raggiunta al centesimo di secondo.

Continuano intanto le vittime illustri: oggi è stata la volta delle campionesse olimpiche e primatiste mondiali dei 100 stile libero Britta STEFFEN e dei 200 farfalla Zige LIU, la prima esclusa dalla finale dei 100 stile libero, la seconda relegata ad un modesto ottavo posto in quella dei 200 farfalla.

Si è inoltre interrotto il sogno di Kosuke KITAJIMA di vincere il terzo oro, in una stessa distanza di gara, in tre edizioni consecutive delle Olimpiadi, e si è purtroppo interrotto con il giapponese, il più grande ranista di sempre, ai piedi del podio. In nessuna gara i favori del pronostico garantiscono un facile successo.

Un’altra sorpresa si è infatti verificata nei 100 stile libero maschili con la vittoria di Nathan ADRIAN su James MAGNUSSEN.

Nathan AdrianInoltre: pur migliorando il primato del mondo dei 200 rana (!), Daniel GYURTA ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie per aver ragione di Michael JEMIESON; nei 200 farfalla femminili la Liuyang JIAO era in ritardo su Mireia BELMONTE di 88/100 centesimi di secondo ancora all’ultima virata; nella 4x200 stile libero gli Stati Uniti hanno dovuto affidarsi ad una straordinaria frazione di Allison SCHMITT per rimontare l’Australia.

Intanto la Cina, con la vittoria della JIAO nei 200 farfalla ha definitivamente posto fine alle speranze della Francia di chiudere seconda nel medagliere. Il Giappone continua a conquistare podi, ma non arriva all’oro. Gli azzurri soffrono per il cedimento di qualche colonna portante, ma si battono con dignità.

 

Finali

200 RANA UOMINI

L’Ungheria ha già vinto due volte il titolo olimpico in questa gara, che ha visto gli USA prevalere quattro volte ed il Giappone cinque in ventitre edizioni disputate. Gli inglesi Michael JEMIESON (2:08.20) e Andrew WILLIS (2:08.47) hanno realizzato grandi progressi e data la forma di Daniel GYURTA  non si può in partenza escludere di vedersi formare un podio tutto europeo. Kosuke KITAJIMA, campione olimpico nel 2004 e nel 2008 non è tuttavia disposto a rinunciare senza lottare alla storica impresa di diventare il primo atleta maschio nella storia dei Giochi a vincere la stessa gara in tre edizioni consecutive dei Giochi. La gara è di una bellezza feroce ed è vinta da Daniel GYURTA, che regala all’Ungheria la terza medaglia d’oro olimpica su questa distanza, dopo quelle di  József SZABÓ (2:13.52) a Seoul 1988 e di  Norbert RÓZSA (2:12.57) ad Atlanta 1996. Oggi l’argento olimpico di Atene e di Pechino e campione del mondo di Roma e Shanghai completa il suo percorso nella storia della specialità con la conquista del primato del mondo, che porta ad uno straordinario 2:07.28, cancellando il primato di 2:07.31 stabilito a Roma nel 2009 dall’australiano Christian SPRENGER.  Passaggi leggermente sbilanciati, per uno dei maestri della strategia di gara: 29.17-32.37-32.60-33.12. D’altra parte l’ungherese non voleva lasciare scappare il giapponese Kosuke KITAJIMA, il solo nuotatore ad essere riuscito nel 2004 e 2008 ad eguagliare il connazionale  Yoshiyuki TSURUTA nell’impresa di vincere  in due edizioni olimpiche consecutive (1928 e 1932) i 200 rana. Gara perfetta, grandissimo record personale e quarta prestazione mondiale di ogni epoca per il britannico Michael JEMIESON, secondo in 2:07.43 con passaggi di 29.20-32.72-32.89-32.62, in progresso di quasi tre secondi dal 2011 (2:10.40):  per l’altro l’unico dei britannici ad aver finora centrato un risultato migliore di quello ottenuto nei Trials olimpici nazionali. Terzo il giapponese Ryo TATEISHI in 2:08.29, che batte per la prima volta in grande competizione di livello mondiale il connazionale Kosuke KITAJIMA,  il più grande ranista di ogni epoca, quarto in 2:08.31.

200 FARFALLA DONNE

Gli Stati Uniti, che hanno in Kathleen HERSEY la numero uno del seeding dopo le semifinali,  hanno già vinto la gara in quattro delle undici edizioni in cui è stata disputata a partire dal 1968. La Cina difende l’oro e l’argento vinti a Pechino con le stesse atlete che li conquistarono, la campionessa olimpica Zige LIU e la campionessa mondiale Liuyang JIAO. Del resto in questa distanza di gara arrivò, nel contesto olimpico 2008, l’unico successo pieno nel nuoto della grande potenza asiatica, ormai tornata al secondo posto a livello mondiale dopo gli anni bui del doping. La vittoria va alla JIAO  con il nuovo record olimpico di 2:04.06, ottenuto con una tattica diametralmente opposta a quella con cui la cinese vinse l’oro mondiale 2011. le quattro vasche odierne sono statei infatti percorse in 28.43-32.13-32.13 e 31.31, mentre a SHANGHAI la stessa atleta aveva nuotato in 27.59-31.69-32.67-33.40, concludendo in 2:05.55. Al secondo posto la spagnola Mireia BELMONTE GARCIA, con un grande personale di 2:05.25, terza prestazione stagionale e nona di ogni epoca, realizzatA con una tattica che sembra la fotocopia di quella della cinese nel 2011: questi infatti i passaggi 28.32-31.43-32.16-33.34. Natsumi HOSHI è salita dal quarto posto dello scorso anno al terzo di Londra col tempo di 2:05.48, piuttosto distante dal personale stagionale di 2:04.69 con cui si era presentata da numero uno della specialità all’Aquatic Center. Pur migliorando ancora fino a 2:05.78 la HERSEY non ha ottenuto più del quarto posto, ma non ha certo niente da rimproverarsi..

100 STILE LIBERO UOMINI

Sono passate dieci edizioni dei Giochi e quarantaquattro anni da quando nel 1968 Mike WENDEN vinse l’ultimo oro olimpico per l’Australia nei 100 stile libero; venti quattro anni e cinque edizioni senza successi per gli statunitensi dalla vittoria di Matt BIONDI a Seoul in 48.63. Da allora, per gli australiani solo due argenti con Mark STOCKWELL nel 1984 e con Eamon SULLIVAN nel 2008 e un bronzo con Ian THORPE ad Atene 2004; per gli Stati Uniti un argento con Gary HALL jr. nel 1996 e due bronzi con lo stesso HALL nel 2000 e con Jason LEZAK nel 2008. A Londra però il favorito numero uno è proprio il “canguro” James MAGNUSSEN, che in semifinale ha recuperato gran parte del credito perduto con la sciagurata prima frazione della 4x100 stile libero, che ha fatto uscire dal podio il quartetto australiano campione del mondo. Lo sfidante più accreditato è lo statunitense Nathan ADRIAN, che lo ha nettamente battuto in prima frazione di staffetta, incrinandone l’alone di imbattibilità che lo circondava. Tuttavia nelle ultime cinque edizioni la gara regina della piscina è sempre andata ad un atleta europeo. Perché questa striscia continui, Yannick AGNEL deve fare una gara del livello tecnico pari a quella a cui ha dato corpo nei 200 metri. Cesar CIELO  e  il testardo, irriducibile e combattivo Brent  HAYDEN sono gli altri nuotatori in grado di lasciare un segno nella storia di questa finale olimpica. La gara mantiene tutte le promesse di cui si è caricata nei turni preliminari. Sei nuotatori scendono sotto il muro di 48.0, con ADRIAN che si proietta sul bordo un centesimo di secondo prima di MAGNUSSEN, colpendo al cuore l’australiano, uno degli imbattibili in sede di pronostico, con il tempo di 47.52 contro 47.53. La vittoria arriva incredibilmente nella “Zona MAGNUSSEN”, cioè nei dieci metri conclusivi, nei quali l’australiano è considerato insuperabile. ADRIAN ottiene il successo percorrendo la prima vasca in 22.64 e la seconda in 24.88; MAGNUSSEN nuota in 22.83 e 24.70, rimonta il rivale, ma si fa poi contro-rimontare all’arrivo. Per lo statunitense, un gigante di 2m01 di oltre 100 kg. di peso,  secondo miglior tempo mondiale del 2012 e decimo di ogni epoca, ad un solo centesimo di secondo dal primato americano di Michael PHELPS: un formidabile progresso dal 47.89 nuotato nella finale della staffetta 4x100 stile libero. Lo scorso anno a Shanghai ADRIAN si era piazzato sesto in finale in 48.23, precedendo di un solo centesimo di secondo il nostro Luca DOTTO, pur avendo un record personale di 48.05.  MAGNUSSEN è più veloce di un decimo di secondo rispetto al tempo di 47.63 che nel 2011 gli diede la vittoria mondiale a Shanghai, ma resta terribilmente lontano dal 47.10 con cui tuttora guida le graduatorie stagionali: la sua sconfitta ricorda per altro quella subita sempre nei 100 stile libero nella finale olimpica di Pechino  dal connazionale Eamon SULLIVAN, anche lui netto favorito e battuto di pochissimi centesimi da Alain BERNARD. Sul terzo gradino del podio l’argento mondiale di Shanghai, il canadese Brent HAYDEN, in 47.80. Al quarto e quinto posto, con grandi progressi personali su base annua, la coppia europea Yannick AGNEL (47.84 da 48.59) e Sebastiaan VERSCHUREN (47.88 da 48.27); al sesto il primatista del mondo Cesar CIELO con 47.92 e  al settimo il cubano Hanser GARCIA (48.04 da 48.34 del 2011) .

4x200 STILE LIBERO DONNE

Lo squadrone americano composto da Melissa FRANKLIN 1:55.96, Dana VOLLMER 1:56.02, Shannon VREELAND 1:56.85 e Allison SCHMITT 1:54.09, conquista con il nuovo record olimpico di 7:42.92  il sedicesimo oro olimpico in ventiquattro edizioni dei Giochi, nell’unica prova di staffetta da sempre presente nel programma olimpico, mantenendo aperta una striscia di tre consecutivi successi iniziata ad Atene 2004. Argento per le ondine australiane, olimpioniche nel 2008 ed oggi seconde con un eccellente 7:44.41, un decimo più del record olimpico con cui avevano vinto l’oro a Pechino, con la seguente formazione. Bronte BARRATT 1:55.76, Melanie SCHLENGHER 1.55.62, Kylie PALMER 1:56.91 e Alicia COUTTS 1:56.12 formazione. Terza è la Francia in 7:47. 49, con Camille MUFFAT 1.55.51, Charlotte BONNET 1:57.78, Ophelie-Cyrielle ETIENNE 1.58.05 e Coralie BALMY 1:56.49. La Cina, arrivata al titolo mondiale nel 2009, è solo sesta e non riesce neppure questa volta a conquistare la sua prima medaglia olimpica in questa distanza di gara.  L’Italia è settima in 7:56.30 con tutto il quartetto in lieve regresso dopo l’ottimo risultato delle eliminatorie. Queste le frazione della bravissime azzurre: Alice MIZZAU 1:58.93 , Alice NESTI 2:00.03, Diletta CARLI 1:59.73 e Federica PELLEGRINI 1:57.61. Il tempo di 7:52.75 realizzato in mattinata resta il sesto della manifestazione, di pochissimo inferiore a quello della Gran Bretagna, quinta in 7:52.37 e rappresenta un ottimo punto di partenza per il futuro.

 

Semifinali

100 STILE LIBERO  DONNE

Grandissima battaglia per l’accesso alla finale. Il tempo necessario per raggiungerla è addirittura inferiore ai 53.86 e la svedese Sarah SJOSTROM,  53.05 lo scorso dicembre e 53.29 nel 2012, resta esclusa con 53.93. La favorita Ranomi KROMOWIDJOJO vince la sua semifinale con il nuovo record olimpico di 53.05 e si appresta a dare all’Olanda il terzo titolo olimpico nella storia del nuoto dopo quelli vinti nel 1936  da Hendrika MASTENBROEK e nel 2000 da Inge DE BRUIJN. L’altra semifinale è vinta dalla sempre più convincente australiana Melanie SCHLANGER, che dopo il 53.50 delle batterie progredisce ancora fino a 53.38, dodicesima prestazione mondiale di ogni epoca e quarta della stagione. Terzo tempo per Melissa FRANKLIN  in 53.59 e quarto per la cinese Yi TANG in 53.60. In finale, separate da un solo centesimo, anche la due campionesse mondiali del 2011, Jeanette OTTESEN-GRAY che nuota in 53.77 e  la bielorussa Aliaksandra HERASIMENIA con 53.78. Arianna VANDERPOOL-WALLACE (BAH) non ripete l’ottimo 53.73 delle batterie ed è eliminata con un più modesto 54.12. Esce di scena anche l’olimpionica e primatista del mondo Britta STEFEN, dodicesima con 54.18.

200 DORSO UOMINI

Gli Stati Uniti, che hanno vinto sette dei tredici ori olimpici assegnati nei 200 dorso, hanno una striscia aperta di quattro successi dal 1996 al 2008. Ryan LOCHTE, che si troverà a nuotare la finale di questa gara nello stesso giorno in cui sarà costretto ad un duello senza remissioni di colpi nei 200 misti con Michael PHELPS, potrebbe diventare il secondo nuotatore al mondo capace di riconfermarsi campione olimpico in questa distanza di gara, dopo Roland MATTHES (DDR), vittorioso nel 1968 e nel 1972.  Il migliore anche di questo turno è ancora lo statunitense Tyler CLARY con 1:54.71, terzo miglior crono del 2012. Con lui lotteranno per le medaglie Ryan LOCHTE (1:55.40) e Ryosuke IRIE (1:55.68), che hanno passeggiato nella seconda semifinale. Favorito naturalmente il campione olimpico e mondiale LOCHTE, ma il giapponese gioca l’ultima chance per il suo paese di vincere una meritatissima medaglia d’oro. Da segnalare anche i rogressi del cinese Fenglin ZHANG, autore di un consistente 1:55.66 dietro a CLARY. Il tempo di accesso alla finale è 1:57.33, ben migliore di quello del Mondiale 2011 (1:58.00).

200 RANA DONNE

Una fenomenale Rebecca SONI migliora il primato del mondo della distanza nuotando in 2:20.00. La statunitense subentra nell’albo dei primati alla canadese Annamay PIERSE,  che aveva nuotato in 2:20.12 nella finale mondiale di Roma 2009, malamente buttata al vento dalla stessa SONI con un passaggio suicida. In questa circostanza la statunitense è invece assai saggia e realizza parziali di 32.39-35.43-36.01-36.17.  La danese Rikke MOELLER-PEDERSEN migliora ancora con 2:22.23; mentre la giapponese Satomi SUZUKI  vince la prima delle semifinali nel tempo di 2:22.40, terzo del 2012.  Si migliorano anche la russa Yulia EFIMOMOVA con il quarto tempo stagionale di 2:23.02 e la sudafricana Susan Van BILJON, orza sesta miglior specialista del 2012 con 2:23.21. L’ultimo tempo di accesso alle finali è il 2:24.46 dell’australiana Sally FOSTER. A Shanghai era stato sufficiente nuotare in 2:25.55.

200 MISTI UOMINI

Anche in questa gara, oltre che nei 100 farfalla, Michael PHELPS ha la possibilità di diventare il primo nuotatore ha vincere l’oro nella stessa gara in tre edizioni consecutive dei Giochi OLIMPICI. Per farlo deve sconfiggere Ryan LOCHTE, che si presenterà alla finale con sulle spalle il peso non indifferente dello scontro con Ryosuke IRIE nei 200 dorso. Le semifinali scorrono senza sorprese, salvo la spiacevole squalifica di Markus ROGAN, per il quale non arriva alcuna “raccomandazione” della Commissione Tecnica FINA alla Giuria di Appello. Le semifinali delineano i due temi della finale LOCHTE contro PHELPS per l’oro; il ritrovato ungherese Laszlo CSEH contro il brasiliano  Thiago PEREIRA per il bronzo. Ultimo tempo per garantirsi la finale 1:58.49, ben migliore dell’1:59.47 necessario a Shanghai.

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