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Nuoto

Emiliano Brembilla e la sua nuova vita

Brembo 2.0

Il bergamasco è ormai calato nel mondo del lavoro, con l'attenzione e la determinazione di sempre. Si butta nel Triathlon e prepara il seguito della sua eterna sfida con Rosolino: una staffetta tra le loro figlie.

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Emiliano Brembilla

A margine del corso di formazione per Coordinatori di scuola nuoto FIN abbiamo incontrato Emiliano Brembilla.

Non ha certo bisogno di presentazioni, quattro Olimpiadi (Atlanta, Sydney, Atene e Pechino), già capitano della Nazionale di nuoto, nonché idolo di tanti piccoli nuotatori.

Nell'ultimo anno Emiliano ha radicalmente cambiato vita. Forse la nascita della piccola Margherita (nata a luglio 2012) frutto della storia con la sua compagna Beatrice, ha messo il campione bergamasco in condizioni di costruire il suo futuro professionale fuori dalla vasca, alla ricerca di nuove soddisfazioni.

La sua carriera sportiva si è conclusa con la Sport Management, per cui oggi Emiliano è coordinatore di vasca di una piscina di Verona.

 

Oggi sta posando i mattoni della sua professionalità, con lo stesso stile con cui ha condotto la sua grande carriera di atleta. Se non fosse per la sua popolarità e per quel fuoriprogramma con l'amico e compagno di bracciate Fioravanti, durante il corso per coordinatori, Brembo, sarebbe rimasto in incognito. Chi lo conosce apprezza la sua semplicità e la sua genuinità. Emiliano ha seguito il corso dall'inizio alla fine, impegnandosi, come tutti gli altri partecipanti (era tra i primi ad entrare e l'ultimo ad abbandonare l'aula) anche negli esami finali. Un esempio da seguire, anche oggi.

Abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con lui...

  

FAMIGLIA BREMBILLA 20.04.13

Emiliano, Margherita e Beatrice

 

Emiliano, quanto è cambiata la tua vita nell'ultimo anno? 

Effettivamente è cambiata parecchio in pochi mesi: a luglio è nata mia figlia Margherita, ad agosto lo stop al nuoto e con il mese di settembre è iniziata la mia nuova vita lavorativa, sempre legata al nuoto ma oggi a bordo vasca.

 

 

Al termine di una grande carriera sportiva, non c'è il rischio che il mondo del lavoro non gratifichi sufficientemente l'ex atleta?

Non c'è il rischio che un ex atleta non si accontenti?

Dipende solo dalle aspettative che ognuno ha. Ho smesso di nuotare con la consapevolezza che il mio corpo avesse bisogno di una pausa. La mia testa invece avrebbe retto ancora a lungo. 

L'inserimento nel mondo del lavoro è stato più impegnativo del previsto. Forse dovevo avvicinarmi prima al mondo del lavoro, se con il mio stop al nuoto fossi stato più "pronto" sarebbe stato più semplice.

Ho comunque le idee chiare da tempo e son certo di aver preso la strada giusta.

 

 

Qual è la difficoltà più grande del tuo lavoro? 

La difficoltà più grande è fare la cosa giusta. Da atleta verificavo su me stesso se quello che facevo era giusto o meno. Nel mondo del lavoro il "giusto" è con gli altri e dipende anche dagli altri. La cosa più difficile è rapportarsi, ad esempio con i genitori dei bambini: ero abituato a fare autografi o a rispondere a richieste di consigli, oggi invece devo rispondere a lamentele o richieste per un corso di nuoto o per altre questioni lavorative.

 

 

In cosa sei bravo nel tuo lavoro?

Forse riesco a dare degli stimoli. Un tempo la cosa riguardava solo me, individuato l'obiettivo dovevo trovare il percorso migliore per raggiungerlo. Credo che nel mondo del lavoro sia lo stesso, sia per quanto riguarda il mio percorso professionale sia per le persone con cui lavoro e che ho il piacere di "coordinare".

 

 

Una carriera sportiva importante, qualitativamente e quantitativamente. Tanti anni ad alto livello. Oggi hai iniziato, da adulto, un "vero" percorso professionale. Cosa vorresti fare da grande?

Sono convinto di seguire la strada che ho scelto, ho ancora parecchie cose da imparare ma il mio obiettivo è dirigere o gestire un impianto. 

So che non è una cosa facile, anche in considerazione di quanto sto imparando quotidianamente e rispetto a quanto ho potuto ascoltare e capire durante questo corso.

La strada forse è un po' più lunga di quanto pensassi ma la cosa non mi spaventa, ho le idee chiare e so che arriverò al mio obiettivo. [è nato fondista - ndr]

 

 

Tua figlia nuota? Farà la nuotatrice?

Ci ha provato. Purtroppo era un po' cagionevole di salute ed abbiamo posticipato il suo avvicinamento all'acqua in stagioni più calde. 

Probabilmente farà la nuotatrice, ma comunque avrà a che fare con il mondo acquatico: non potrà perdersi il piacere che l'acqua può regalare, poi sappiamo bene come oggi l'attività sportiva sia importante per un giovane. 

Sotto sotto l'obiettivo sportivo c'è. Margherita dovrà fare una staffetta assieme alle figlie di Massimiliano [Rosolino - ndr]. Mi manca una seconda figlia - ora è presto - per concludere il quartetto così da poter portare avanti questa sfida di eterni rivali tra me e Massi.

 

Massimiliano Rosolino ed Emiliano BrembillaEmiliano Brembilla e Massimiliano Rosolino

 

Cosa ci racconti di questa nuova avventura da Triatleta?  

È stata una proposta nata un po' goliardicamente. Sicuramente è un nuovo stimolo per allenarmi e tenermi in forma. Accanto al mio nuoto mi sto cimentando nella corsa e nel ciclismo, in cui ovviamente sono molto carente. 

L'evento è a Novembre e c'è il tempo perché io possa allenarmi, voglio affrontare la cosa seriamente.

Certo non sarò il triatleta che condiziona la sua vita famigliare e lavorativa, durante la pausa pranzo riesco ad allenarmi senza difficoltà.

 

Fare fatica è una necessità?

Sì, forse è la fonte vitale del mio benessere psicofisico. È un bisogno, non posso farne a meno…

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