Tecnica del Nuoto.
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Paolo De Laurentiis, giornalista sportivo di professione – è coordinatore del sito web del Corriere dello Sport (www.corrieredellosport.it ) – e nuotatore per vocazione, ha partecipato con buoni risultati a numerose gare master, compresi i campionati del mondo.
Qui racconta la sua esperienza nel “mondo master”, con il privilegio del duplice punto di osservazione, quello del nuotatore e quello del giornalista.
“A smettere ci si prova. Il fatto è che non è per niente facile e forse neanche giusto.
Un giorno dopo l'altro si impara a selezionare, si sceglie, si fanno le cose necessarie e quelle che piacciono. Se il nuoto piace perché smettere? Tolti i casi - fortunati e meritati - di chi riesce a far coincidere il lavoro con la passione, tutti gli altri bene o male devono arrangiarsi: bisogna lavorare - e in questo periodo è già tantissimo - e nei ritagli di tempo si inseguono le proprie passioni.
Il fatto di fare il giornalista, il medico, l'impiegato o il dirigente per quanto mi riguarda è un dettaglio. Le peripezie fatte per dare un minimo di continuità alla stagione, per seguire un programma più o meno dettagliato, sono più o meno sempre le stesse.
Nel mio caso ho il problema dei fine-settimana, quasi sempre di lavoro, e per trovare una data libera per fare una gara serve l'allineamento dei pianeti.
Chi fa un lavoro "più normale" avrà meno problemi da questo punto di vista. Ma dalla mia ho la possibilità di qualche mattina libera mentre altri devono ritagliarsi il loro tempo per nuotare alla fine della giornata. Sono convinto che alla fine le cose si compensino e ognuno di noi sia in grado di trovare il giusto equilibrio, in un tetris che prende forma giorno dopo giorno, fatto di qualche rinuncia e tanta soddisfazione. Perché la passione è passione.
In questo il nuoto è davvero insuperabile, in particolare il mondo dei master. Tutto è migliorabile e non credo di sbagliare se - interpretando quello che sento a bordo vasca - dico che sarebbe bello un campionato italiano invernale o più attenzione nell'organizzazione di alcuni meeting. Ma se penso agli agonisti, che non hanno un campionato assoluto estivo, credo che si possa vedere il bicchiere mezzo pieno.
Con più di cento meeting da ottobre a giugno e il circuito di acque libere nei mesi estivi ce n'è davvero per tutti i gusti e per tutte le esigenze. Ognuno è libero di programmare la stagione come meglio crede e secondo le proprie ambizioni. Un movimento che conta più o meno ventimila tesserati fa stare bene tutti: chi esce dalla scuola nuoto e vuole cominciare a misurarsi con se stesso e con gli altri troverà senza problemi avversarsi-amici del suo livello, chi vuole alzare l'asticella sa che non gareggerà da solo così come chi ha solo il piacere di vedere ex grandi atleti ancora in acqua.
Ci si mischia tutti, si sta insieme, si fa giocosamente sul serio trovando ognuno di noi la propria collocazione anche negli affollatissimi riscaldamenti pre-gara. Non è una cosa da poco. Nessuno obbliga nessuno: le esigenze possono cambiare da stagione in stagione. Chi un anno vuole rilassarsi e godersi più le trasferte che le gare è libero di farlo per poi magari tornare a "spingere".
E' il bello dello sport amatoriale e in questo il nuoto è insuperabile, se vuoi ti accompagna per tutta la vita: all'inizio con i braccioli, poi con un'ambizione sempre crescente fino a quando arriva il momento in cui si può dire anche basta e si prendono le distanze.
Ma il nuoto è sempre lì che aspetta e l'ultima volta è sempre la penultima: finita la parentesi agonistica puoi ricominciare adattandoti alle esigenze di persona adulta.
Il nuoto ripaga chi ha passione per lui, non dà scadenze ma solo belle sensazioni. Le sensazioni che solo chi sta in acqua può davvero provare. Si può nuotare fino a novant'anni, non è una cosa che accade in tutti gli sport: più o meno quindi sono alla metà del percorso e penso sia una grande fortuna.
Mille volte ho smesso e ricominciato per tanti motivi diversi, anche banali. Chi mi conosce dice che mille volte ho provato a tradirlo ma poi sono sempre tornato: il nuoto mi ha sempre dato un'altra possibilità.
Più fortunato di così...”.