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Nuoto

Ambra Esposito, una “veterana” azzurra alla Gymnasiade

Un battesimo stagionale importante, quello che si consumerà tra un paio di giorni alla Gymnasiade di Brasilia.

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Ambra Esposito

Ambra Esposito comincerà in terra verdeoro la sua stagione agonistica internazionale. La 17enne in forza al Circolo Canottieri Napoli è senz’altro una delle punte della spedizione azzurrina giunta in Sudamerica. Una dorsista talentuosa e di carattere, si può già considerare una veterana del gruppo. Perché, a alla sua giovane età, parlano i suoi traguardi. È lei l’unica tra gli 11 ragazzi italiani presenti a Brasilia ad aver partecipato a competizioni con la Nazionale maggiore: la prima volta nel dicembre 2012, a Chartres, per gli Europei in vasca corta e la scorsa estate ai Giochi del Mediterraneo in Turchia.

La napoletana si è meritata appieno le convocazioni passate e anche questa di oggi. Il suo palmares parla da solo. Detiene i primati italiani Cadette nella sua distanza forte, i 200 dorso (da record e titolo italiano, il suo 2’07’’98 in vasca corta ed è stata tra le poche ad avvicinare l’exploit di Federica Pellegrini sulla distanza in vasca lunga, realizzando un ottimo 2’11’’01 al Settecolli 2013). Nei 100, invece, detiene il primato nazionale Juniores (dove fu campionessa europea di categoria nel 2012). Poi l’oro “mediterraneo” a Mersin, sempre nei 200. Unico neo da riscattare, il finale fine della scorsa intensa stagione, in cui Ambra ha fallito per un centesimo l’ingresso in finale ai Mondiali Juniores di Dubai. Una delusione pronta per essere scacciata, partendo proprio dalla Gymnasiade che sta per aprire i battenti.

 

Ambra, la tua stagione riparte a pieno regime proprio con le Gymnasiadi. Come ti sei avvicinata all’appuntamento brasiliano e cosa ti aspetti dalle gare in Brasile?

«Inizio la mia stagione subito con una gara internazionale e direi che non è male come cosa, anzi mi fa già entrare nell'ottica della vera competizione, dato che sono gare in vasca da 50 metri. Da settembre ho dovuto lavorare tanto, sia in acqua sia fuori. Cambiando metodi di allenamento per permettermi di affrontare ogni gara in modo diverso rispetto allo scorso anno. In Brasile gareggerò per divertirmi, a vedere quello che sono capace di fare cercando ad ogni costo di migliorarmi a tutto tondo, certamente nei risultati cronometrici, ma soprattutto come atleta».

A Brasilia sei la più esperta del team azzurro, l’unica già convocata con la Nazionale maggiore. Ti sentirai un po’ la “veterana” alla Gymnasiade e perciò con qualche responsabilità in più?

«Diciamo che sono considerabile come la veterana perché ho avuto più esperienze, mi piace come suona. Ma le responsabilità sono sempre le stesse quando si va a gareggiare per i colori dell'Italia, si cerca sempre di onorare la propria nazione dando il massimo, in ogni cosa che si faccia. E questo vuol dire anche avere un giusto atteggiamento nei confronti della squadra e delle persone che ci seguono. Non nascondo il fatto che è vero, sento qualche responsabilità in più e per questo cercherò di fare del mio meglio per essere un buon esempio per gli altri. Ma anche loro vengono da altre esperienze interessanti».

La tua stagione 2012-13 è stata intensa. Dall’ottimo Settecolli, all’oro ai Giochi del Mediterraneo, fino ai Mondiali Junior, dove hai mancato la finale per un centesimo. Ma qual è stata la gara che ti ha fatto comprendere la tua forza?

«La stagione scorsa è stata molto importante per me perché sono stati tanti i risultati ottenuti e tante le gare che purtroppo non sono andate come volevo, ma questo fa parte della competizione e mi ha dato quella marcia in più per ripartire quest'anno con un'altra grinta. Tra le tante gare fatte, quella che più mi ha dato la possibilità di capire le mie potenzialità è stata quella degli Assoluti del dicembre 2012, quando ho vinto i 200 dorso con il record italiano Cadette. Proprio non me lo aspettavo, ma ricordo che desideravo tantissimo quel titolo per cui ci ho creduto fino alla fine ed è stata un'emozione incredibile. Da quella gara ho iniziato a credere di più in me stessa e ho capito che se davvero voglio qualcosa, con il giusto impegno, posso ottenerla. E nel caso in cui non ce la dovessi fare, so che almeno ci ho provato: ed è quello che conta».

Guardando al presente, hai appena cambiato società assieme al tuo coach Gianni Consiglio. Siete entrambi passati dal Centro Ester alla Canottieri Napoli di Lello Avagnano. Cosa vi ha portato a cambiare?

«Quest'anno ho dovuto affrontare molti cambiamenti tra cui il cambio di società. È stata una scelta a cui si pensava già da molto tempo però è sempre passata in secondo piano perché io e il mio allenatore pensavamo che non fosse arrivato ancora il momento. A fine anno abbiamo creduto fosse giunto il momento di un cambiamento importante e per questo abbiamo incominciato l'anno al Circolo Canottieri Napoli. Sia a me e sia al mio allenatore Gianni Consiglio servivano nuovi stimoli, stimoli che la mia vecchia società non poteva più darmi, come aver bisogno di "compagnia" in allenamento, dato che lì ero sola. Adesso invece siamo un bel gruppo e ogni giorno è una competizione fra noi. Avevamo bisogno di un nuovo ambiente, dove il risultato venisse premiato con la soddisfazione dalle cariche più alte della società. Avevamo bisogno di una vera squadra capace di vincere e di perdere insieme. E alla Canottieri Napoli l'abbiamo trovata, anche grazie alla guida di Lello Avagnano e a tutto lo staff che c'è dietro di lui».

Dunque, nuovi stimoli e nuovi obiettivi. Nel 2014 confluiranno “solo” verso le Olimpiadi Giovanili di Nanchino, oppure punti al bersaglio tra i “grandi”, come l’Europeo Senior a Berlino. Cosa dovrai migliorare col per essere competitiva a tal punto?

«Bella domanda… Gli obiettivi di quest'anno sono molti difficili e la stagione finisce con questi due appuntamenti che più o meno hanno le stesse date e anche lo stesso tempo limite, per questo non saprei come risponderti. Sono molto scaramantica e perciò non vorrei espormi troppo. Sicuramente dovrò migliorare tutto quello che non ho saputo fare bene nelle precedenti stagioni, inoltre io e Gianni ci siamo ripromessi di non fare più l'errore di Dubai ma non solo lì, è stato un errore fatto un po' in tutte le gare: ovvero nuotare la qualificazione troppo lenta e non riuscire ad esprimermi bene il pomeriggio, quindi diciamo che il lavoro punta soprattutto nel migliorare questo aspetto».

Che competizione ti aspetti che sia la Gymnasiade e in quali gare ti vedremo all’opera?

«Questa competizione non so proprio come aspettarmela, però ho sentito dire che è una bella manifestazione e quindi mi aspetto che sia altrettanto. Farò i 50,100 e 200 dorso e la staffetta mista».

Siccome le Gymnasiadi raccolgono gli atleti-scolari, parlaci del tuo rapporto con la scuola. E soprattutto, è più difficile riuscire nel nuoto o in ambito scolastico per te, con annesse difficoltà a unire i due mondi?

«Quest’anno frequento il quarto anno di Ragioneria e da settembre sono passata dalla scuola pubblica alla privata affinché potessi allenarmi anche la mattina senza problemi. Tra le mie materie preferite, ci sono l’economia aziendale, perché è proprio l'indirizzo della scuola che ho scelto, e inglese: è la lingua straniera che più sono abituata a usare e mi piace molto. Per quanto riguarda la scuola e il nuoto sono due cose completamente diverse: oggigiorno è difficile diplomarsi o laurearsi, ma soprattutto è difficile trovare un lavoro e in alcuni casi diventa quasi impossibile trovarlo, qui in Italia. Nel nuoto invece è difficile essere "qualcuno" perché in questo sport lo diventi solo se vinci. Gli altri sono un po' meno fortunati. Per questo io penso che le due cose non vadano mai paragonate in quanto è difficile riuscire in entrambe. Posso solamente dire che per il momento mi sto dedicando con grande impegno al nuoto. Per tutto il resto poi si vedrà».

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