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Nuoto

Intervista con René Gusperti

Allenare è più faticoso che nuotare

Ai recenti Criteria René Gusperti, ex velocista, ora allenatore a Trento, ha avuto la soddisfazione di vedere salire sul podio per cinque volte la figlia Sara.

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RENE? GUSPERTI

Si sono appena conclusi, a Riccione, i Criteria Giovanili, in vasca da 25 metri. Fra i tanti protagonisti il papà di una ragazza d’oro, ex sprinter azzurro e ora allenatore nella sua Trento, René Gusperti. Lo abbiamo intervistato. 

Tua figlia Sara ti ha fatto un bellissimo regalo di compleanno, conquistando cinque podi ai Giovanili nella sua categoria (oro 50 stile, 100 rana e 100 delfino, argento 200 misti, bronzo 100 stile):  come riesci a conciliare la figura di padre con quella di allenatore?

Sara è stata stupenda! Si è allenata bene, non si approfitta mai del fatto di essere mia figlia, ha saputo gestire le gare e soprattutto è molto umile, per cui riesco ad allenarla al meglio senza confondere i ruoli di padre e allenatore.

A livello giovanile quanto si è evoluto il nuoto rispetto ai tuoi tempi?

Tantissimo, sia come numero di praticanti che come risultati: ai giovanili io ero arrivato solo ventitreesimo nei 100 stile libero, ero molto più indietro come preparazione e come maturazione fisica, oggi invece ci sono tantissimi ragazzini forti che poi si perdono o smettono prima di arrivare alla categoria seniores per motivi personali o scolastici (di certo il nostro sistema non aiuta a conciliare studio e sport ad alto livello); occorre saperli gestire nel migliore dei modi, soprattutto dal punto di vista psicologico, la testa è pilota del nostro corpo. Ho avuto la fortuna di allenarmi per un periodo a Verona con Alberto Castagnetti, il quale diceva sempre di non avere fretta nella crescita di un atleta, la maturazione deve essere lenta ma continua e graduale, senza bruciare le tappe intermedie; esistono fenomeni come la Pellegrini o Rosolino che vincono sia da giovani sia da assoluti, ma sono casi isolati. Bisogna cercare di diminuire al massimo l’abbandono dell’attività agonistica dei nostri ragazzi facendoli progredire poco alla volta per poi permettere loro di raggiungere il massimo possibile in età adulta.

NAZIONALE ITA NUOTO ATLANTA 1996

La Nazionale italiana di nuoto alle Olimpiadi di Atlanta 1996. In prima fila, primo da destra, il CT Alberto Castagnetti; in seconda fila, al centro, com gli occhiali scuri, René Gusperti

 

Hai smesso di nuotare nel 2005, ora sei allenatore: per un atleta professionista passare dalla vasca al bordo vasca è un passaggio difficile o è una naturale evoluzione della propria passione natatoria?

Ho iniziato come allenatore a Rovereto, poi sono stato spostato come finanziere a Trento e qui ho allenato prima il CSI nuoto e ora i Nuotatori Trentini, sempre dalla categoria ragazzi agli assoluti. Di solito gli atleti forti non sono poi bravi allenatori, io spero di smentire questa credenza!

 

Hai partecipato a due Olimpiadi, Barcellona 1992 e Atlanta 1996, in cui le uniche medaglie furono i bronzi di Sacchi e Battistelli (rispettivamente nei 400 misti e 200 dorso) e quello di Merisi (nei 200 dorso); a Londra, invece, non abbiamo conquistato nulla nonostante le aspettative. Secondo te di cosa necessita il nuoto italiano per poter competere a livello mondiale in maniera continuativa?

Paghiamo l’assenza di Alberto, una persona grande come lui non so se mai potremo trovarla; il suo carisma, il suo carattere, la sua passione per il nuoto, a cui ha dato tutto se stesso, sono qualità più uniche che rare. Alberto era capace di vedere talento anche in atleti che sembravano poco propensi alla vittoria, un esempio significativo è Domenico Fioravanti: si allenava poco e ne combinava di tutti i colori ma alla fine è stato due volte d’oro alle Olimpiadi di Sidney! Spero che nel gruppo della nazionale assoluta ci sia unione, si faccia gruppo, perché la forza della squadra, anche per uno sport individuale come il nuoto, è una delle caratteristiche necessarie per essere vincenti. 

 

 

 

Qual è stata la tua soddisfazione maggiore come atleta e come allenatore?

Come atleta la gioia maggiore è stata la partecipazione alle Olimpiadi di Barcellona nel ’92, insieme con il quinto posto agli Europei di Vienna del ’95, col mio record italiano nei 50 stile libero (22”62); come allenatore, invece, sono stati questi Giovanili coi tre ori, un argento e un bronzo di mia figlia e risultati positivi da tutto il resto della squadra!

 

Walter Bolognani è stato il tuo coach, ora è alla guida della Nazionale giovanile, che effetto ti fa ritrovarlo come collega?

Per me Walter non è un collega, è qualcosa di più… Spero di riuscire ad affiancarlo nel suo ruolo di C.T. giovanile portando dei miei atleti in Nazionale…E’ sempre bello poterlo incontrare, scambiare pareri ed esperienze con lui, in modo da crescere sia come tecnico che come uomo. 

 

 

Che cosa ti ha insegnato questo sport?

Questo sport mi ha dato tutto quello che ho, famiglia, amici e lavoro. Devo dire un immenso grazie al nuoto!

RENE' GUSPERTI

 

Nuoti ancora ogni tanto o passeggi soltanto sul bordo vasca col cronometro in mano?

Ho fatto qualche gara master per la mia società, ma la competizione alla mia età non mi interessa, nuoto solo per mio piacere personale, senza esagerare, avendo lo spirito da velocista nelle vene, preferisco andare a correre o in palestra.

 

Papà, allenatore, atleta: in quale veste ti preferisci?

L’atleta è la veste più comoda, quella di allenatore è la più faticosa, ma la più bella è senza dubbio quella di papà!

Grazie Renè!

RENE' GUSPERTI

 

La Scheda

René Gusperti, nato a Silandro (BZ) il 18 marzo 1971, è stato un forte velocista italiano a cavallo degli anni ’90 e 2000, tesserato per la Rari Nantes Trento e per le Fiamme Gialle, specialista dei 50 e 100 stile libero. Ha partecipato a due Olimpiadi, Barcellona 1992 e Atlanta 1996, a cinque Campionati Europei e a un Campionato del Mondo. Anche suo fratello André ha vestito la maglia della Nazionale come farfallista. Sua figlia Sara, tesserata per i Nuotatori Trentini, ha appena conquistato cinque podi nella categoria ragazze 2001 ai Criteria Femminili di Riccione di quest’anno.

 

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