Tecnica del Nuoto.
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In acqua con i più piccoli per il progetto "Acquamica Nuoto Anch’Io Arena”, dedicato all’avvio all’acquaticità, sviluppato da Arena Italia con la collaborazione della FIN. E ancora in giro per l'Italia nel suo nuovo ruolo di ambasciatore Fin, che lo vede in prima linea per la promozione dello sport tra i più giovani. Un periodo parecchio impegnativo per Massimiliano Rosolino che riesce a conciliare perfettamente i nuovi impegni, le passioni e la famiglia, e non rinuncia mai a scendere in acqua per allenarsi.
Massimiliano, sei reduce da un periodo intenso, a Roma per il progetto Arena e non solo. Il tuo ruolo di ambasciatore Fin ti tiene parecchio impegnato?
E' stata una bellissima esperienza e la conferma che il connubio bambini e sport funziona sempre. Io poi con i bambini ci sto davvero bene. Questo mio ruolo di ambasciatore è una cosa nata da pochi mesi anche se la volontà di cominciare c'era da parecchio tempo. Questa iniziativa è stata soltanto un primo passaggio, e già mi ero avvicinato ai ragazzi durante i campionati italiani giovanili. A volte la partecipazione di un personaggio come me a un'iniziativa dove sono protagonisti i bambini può sembrare ininfluente, ma in realtà il contatto del campione con il bambino è molto importante. Vedremo andando avanti cosa riusciremo a fare: il potenziale c’è ma è importante andare nelle scuole, provare a fare il talent scout, fare quello che avrei voluto io quando ero più giovane. Credo che il connubio Fin-Arena completi il pacchetto perché entrambi ragionano in relazione al quadriennio olimpico e sono alla ricerca di talenti.
Quanto è utile questa esperienza?
Io davo per scontato che tutti passassero per l’acqua, ed è vero che tutti la amano ma non sempre capiscono che è importante anche un percorso didattico graduale e corretto. Quando ho iniziato io si cominciava più o meno a cinque anni, ora molto prima quindiè importante portare avanti un percorso corretto che aiuti il bambino a crescere.
Insomma sempre a contatto con i bambini.
Praticamente sì. Mi sto impegnando anche in un progetto di futuro sostenibile con l'azienda Biancamano e sono stato in Liguria per dare una mano nell'ambito di un programma che avvicina i bambini alla raccolta differenziata: a dieci anni tutti hanno voglia di fare poi dai 16 anni in poi si perdono e questo è davvero un grosso peccato. Sto andando in giro per Comuni e piscine per portare avanti questo progetto. Proseguo anche il mio impegno come direttore tecnico dell'impianto sportivo che abbiamo a Napoli e anche qui abbiamo in mente tante iniziative trasversali. Stiamo pensando, ad esempio, di portare anche il ballo così riesco a coinvolgere anche Natalia Titova, dunque la mia famiglia. E' giusto cercare anche di contagiare i generi sempre perseguendo i valori olimpici di uno sport pulito. Sto anche portando avanti il progetto Happy Meal Sport Camp che prevede feste in piazza con il Csi per la promozione degli sport. Insomma sono sempre in giro con i bambini per divulgare la cultura dello sport.
E a proposito di bambini, anche le tue sono già in vasca?
Sofia, la più grande, si è avvicinata al nuoto, per un periodo ha smesso e ora ha ripreso: ora si tuffa da due metri da sola, un risultato niente male per una che non voleva nemmeno bagnarsi i capelli. La più piccola, Vittoria, è andata un giorno in piscina e non le andava molto. Ma ci riproverò presto.
Tu invece? Quanto tempo riesci a dedicare ancora al nuoto?
Continuo ad allenarmi tutti i giorni, almeno cinque-sei chilometri al giorno li faccio per tenermi allenato.
Tra circa un mese è in programma il Sette Colli, biglietto da visita in vista degli Europei di Berlino. Che impressioni hai?
Sono convinto che a livello europeo ci difenderemo. Rispetto alle scorse edizioni ci sono tante cose positive, da Detti a Paltrinieri, i dorsisti e altri ragazzi davvero brillanti. Federica (Pellegrini, ndr) gareggia sempre forte, e anche Stefania Pirozzi è molto forte e credo che abbia fatto una buona scelta trasferendosi con 'quelli di Ostia'. L'Italia ha vari progetti in corsa e non facile portarli avanti tutti assieme.
A breve, dunque, i riflettori torneranno ad essere puntati sul nuoto. E' cambiato qualcosa da quando hai iniziato tu?
Qualcosina sì. Spero comunque che di base chi fa nuoto lo faccia con il piacere e la passione e lo ami in tutte le sue sfaccettature. Diciamo che da dieci anni a questa parte chi fa nuoto spera di diventare un Rosolino, Magnini, Pellegrini in vasca e anche fuori. Io spero più in vasca perché è lì si mettono le radici. Poi ben venga tutto, sappiamo bene che i nostri figli iniziano a usare i computer prima di noi, ma l'importante è che chi vuole fare sport abbia come obiettivo vincere e non farsi notare. L'arma vincente è la determinazione e non l’ambizione.