Tecnica del Nuoto.
Clicca qui
Cambiare città, regione, modo di organizzare la giornata e di allenarsi. Insomma cambiare vita. Così è cresciuta e maturata Stefania Pirozzi, bracciata dopo bracciata, partendo da Apollosa, trasferendosi a Napoli fino al grande salto, il passo importante che l'ha portata a Ostia, con il gruppo di Stefano Morini. Sempre determinata, convintissima della sua scelta, più spigliata e con la sua solita grinta, la “nuova” Pirozzi è riuscita a centrare la tripletta agli Assoluti primaverili, vincendo i 200 farfalla, i 400 misti e i 200 misti, e staccando subito il pass per gli Europei, in programma a metà agosto a Berlino. Ora è reduce dal collegiale di Tenerife, “divertente e impegnativo”, guarda al Settecolli con tranquillità e continua a lavorare sulla qualità perché l’obiettivo, adesso, è la consacrazione a livello internazionale.
Stefania, siete rientrati ad Ostia da qualche giorno, raccontaci il collegiale.
Eravamo un gruppo numeroso e molto vario e abbiamo lavorato davvero tanto noi del 'Moro', ma ci siamo anche divertiti e concessi un po' di relax nei weekend. Io ho lavorato tanto sulla qualità visto che c'è ancora tempo prima degli Europei. Andremo avanti in Sierra Nevada (prossimo collegiale in programma dal 16 giugno al 5 luglio, ndr) e anche se è un tipo di lavoro un po' duro, che soffro, so che ci vuole. Tenerife è un posto davvero ideale, sia per l'ambiente che per il clima e poi ci siamo allenati per la prima volta all'aperto nella stagione. Insomma abbiamo unito l'utile al dilettevole. Ora anche qui ad Ostia abbiamo iniziato ad allenarci all’aperto, adesso, e va tutto bene.
Lo scorso anno, dopo i Mondiali, la decisione di trasferirti qui ad Ostia. Una scelta difficile?
Avevo trascorso già un mese qui lo scorso anno prima dei Mondiali di Barcellona. In quella circostanza ero stata un po' catapultata in un ambiente nuovo, ma mi era piaciuto molto. A settembre ho deciso che mi serviva il salto di qualità ma non sapevo ancora bene dove andare. Forte dei risultati mondiali e del mese che avevo trascorso con Greg, Gabriele e gli altri ho deciso di trasferirmi. Vivevo già da sola da qualche anno, in un appartamento a Napoli, e diciamo che dovevo badare a tutto, dalla spesa alle faccende di casa. Qui invece la situazione è totalmente diversa: siamo un gruppo di ragazzi che vivono tutti lontano da casa ma con un comune obiettivo. Se capita un periodo ‘no’ lo superiamo più facilmente e la cosa fondamentale è che puntiamo tutti a un obiettivo importante. E' una situazione diversa rispetto a una squadra normale, dove c'è chi prepara il campionato regionale, chi la gara nazionale, e così via.
Dunque è anche più facile confrontarsi con gli altri.
I paragoni sono continui e sono utili perché l'obiettivo è sempre lo stesso tutti i giorni: migliorarsi. E' una situazione che mi fa star bene e sono felice della mia scelta. Io ho trascinato con me in questa esperienza Silvia Meschiari, visto che anche a lei faceva piacere cambiare. E' utile avere una compagna di allenamento e che riesce a trascinarti anche nei 'momenti no' quando prima magari da sola mi lasciavo andare. Con il 'Moro' mi trovo bene: sembra burbero ma è buono e abbiamo rapporto molto professionale. Se c'è un problema lui vuole che lo diciamo subito e lo risolviamo insieme.
Il cambiamento più grosso in questa 'nuova vita'?
Un'organizzazione della giornata diversa, tutta completamente dedicata alla piscina. Ho orari diversi e sono concentrata sul nuoto. Ora vivo totalmente per quello che mi piace fare e sono anche molto più calma e serena.
Un ostacolo difficile da superare, invece?
Ostacoli grandi non ce ne sono anche perché quando sei convinta del cambiamento che vuoi affrontare non hai difficoltà. Nella mia vita è cambiato tutto ma sono sempre stata convinta. Ho avuto, ovviamente, qualche difficoltà iniziale, nei primi due mesi per adeguarmi al metodo di allenamento, soffrivo di più i chilometri rispetto agli altri. Prima non nuotavo così tanto in tutta la giornata e all'inizio è stata un po' dura abituarsi, ma ora è routine”.
E poi con te e le altre sono arrivate le donne nel gruppo di Ostia.
“Sì. Inizialmente eravamo soltanto in cinque, poi sono arrivate anche Diletta Carli e Martina Caramignoli. Ormai i ragazzi sono solo in due ma sono tranquilli e ci vado molto d'accordo. Con Silvia e Martina, poi, ci ritroviamo spesso in nazionale. Siamo davvero un bel gruppo.
Ora il Settecolli, che affronterai senza l'ansia di dover conquistare la qualificazione.
Sarà una tappa di passaggio e credo che proverò i 400 stile, gli 800 stile e i 200 delfino. Per una volta non c'è l'ansia e li affronterò con più serenità. In generale da quando sono a Ostia sono molto più serena e pacata, è stato un cambiamento importante.
E in vista degli Europei? Quali sono gli obiettivi?
Cercherò la finale nelle gare dove sono qualificata, e l'obiettivo è scendere ancora sotto i tempi di Riccione. In questi quattro mesi di lavoro dovrò limare diverse cose ma di certo li prenderò anche come punto di partenza per il prossimo anno. Ho venti anni e i tempi degli Assoluti mi fanno ben sperare. La più difficile sarà i 400 misti ma anche i 200 delfino, una gara che non trascuro mai e nella quale credo di poter avere più chance, anche in prospettiva Mondiale.