Tecnica del Nuoto.
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La parola al Commissario Tecnico della Nazionale di nuoto, Cesare Butini, con l'obiettivo di stilare con lui un bilancio a 360 gradi sui Campionati Assoluti Primaverili disputatisi la scorsa settimana allo Stadio del Nuoto di Riccione. Nell’anno iridato 2015, la manifestazione tricolore è stata infatti la prima prova di qualificazione in vista dei Mondiali di Kazan (2-9 agosto prossimi). Con il tecnico responsabile della squadra azzurra abbiamo tracciato un’ampia panoramica della situazione che ha visto qualificarsi di diritto diciotto italiani capaci di nuotare – nelle Finali A individuali - i tempi richiesti dalle selettive tabelle di Federnuoto.
Butini (sopra nella foto di A.Masini /Deepbluemedia /Inside) ha posto l’accento in primis un livello alto dei Campionati tricolore, accompagnato da alcune eccellenze. Su tutte, la conferma di Gregorio Paltrinieri nel mezzofondo e i segnali positivi lanciati da Federica Pellegrini. A tal proposito abbiamo chiesto la sua opinione riguardo alla rinuncia della campionessa veneta di disputare le Finali A nei 200 stile libero e dorso, pur avendo dato segnali ben più che positivi nelle batterie.
Nella foto Gregorio Paltrinieri durante i 1500 sl vinti in 14'43"87 (primo crono mondiale del 2015). Per lui altri due ori nei 400 e 800 metri. Photo Giorgio Scala/Deepbluemedia/Insidefoto.
Oltre a loro, prosegue il monitoraggio di alcune nuove leve come Simone Sabbioni – unico record italiano nella manifestazione riccionese, raggiunto nei 100 dorso -, Margherita Panziera e una delle atlete più brillanti a Riccione come Alice Mizzau. Tra le note positive segnala il ritorno ad alti livelli dei velocisti capitanati da Marco Orsi e delle quattro staffette su sei qualificatesi per Kazan 2015: le 4x100 miste, la 4x200 sl donne e, appunto, la 4x100 sl maschile. Non mancano le note dolenti, a cominciare dalla 4x200 maschile, ai cui specialisti il tecnico chiede un cambio di marcia, soprattutto alle nuove leve che vogliono seguire le orme di un encomiabile Filippo Magnini. Inoltre rimanda alcune valutazioni al prossimo Trofeo Settecolli a Roma (12-14 giugno)– ultima prova ufficiale per completare l’organico mondiale - soprattutto alcuni atleti con più difficoltà come Stefania Pirozzi e Fabio Scozzoli e per coloro che non si sono potuti esprimere per guai fisici, vedi i mezzofondisti Martina Caramignoli – arrivata a Riccione con i postumi influenzali – e Gabriele Detti, nemmeno in gara a Riccione.
Dunque la via per Kazan è tracciata. Un percorso che guarda più in là, verso i Giochi Olimpici del 2016. Nei prossimi mesi la priorità saranno i Mondiali di agosto. E Butini ci ha illustrato il programma federale da maggio a fine luglio. Ricordando – e dando un input ulteriore ai protagonisti – che saranno anche prese in considerazione per Kazan le prestazioni di coloro che si sono qualificati per l’Universiade – 4-10 luglio a Gwangju, Corea del Sud – per poter completare la squadra azzurra che volerà in Russia.
Butini, l’appuntamento cruciale dei trials nazionale è ormai archiviato. 18 qualificazioni mondiali sicure le reputa un buon bottino in attesa che nei prossimi mesi l’organico per Kazan 2015 venga completato?
«Quello di Riccione è stato l’appuntamento nazionale più importante dell’anno. La risposta per Kazan e per le Universiadi la reputo davvero molto buona. Il tutto pensando a un discorso al di là dei meri numeri dei qualificati. Guardandolo a più ampio respiro, è piacevole vedere che all’interno della rosa sicura di qualificati ai Mondiali ci siano molti giovani. A cominciare da Simone Sabbioni, sicuramente, che ha anche battuto un record italiano storico che rappresentava l’ultimo primato maschile sui 100 metri sopravvissuto all’era dei costumi gommati. Più in generale il movimento natatorio italiano è buono. Se si pensa alla conclamazione, questa è arrivata certamente con Gregorio Paltrinieri, balzato in testa alle classifiche mondiali dell’anno nei 1500 stile libero, con Marco Orsi che continua a consolidare il suo ruolo di leadership nella velocità dello stile libero e abbiamo visto anche una buona risposta dei velocisti più in generale. Nel primo giorno di gare, quando si sono disputati i 100 sl, abbiamo potuto ammirare i primi nove classificati italiani sotto i 50 secondi, fatto assolutamente inedito a livello di Campionato Nazionale. La qualità è senza dubbio ottima, sotto questo aspetto».
Abbiamo cominciato con i lati positivi. Ma c’è stato un rovescio della medaglia?
«Inevitabile che qualcosa sia mancato come in tutte le situazioni di questo genere. Ci aspettavamo qualcosa di più da alcuni atleti, ma nel generale dico che è stata un’edizione di Primaverili importante. Nella quale si è visto qualche spunto sopra la media oltre a quelli citati in precedenza. Ci tengo particolarmente a sottolineare le prestazioni delle ragazze della 4x200 stile libero. Abbiamo già quattro atlete che hanno ottenuto il pass per la staffetta. Quattro ragazze che sono andate a costituire il tempo limite di squadra, anche senza tenendo conto di quello di Federica Pellegrini. Ovviamente quest’ultima è un valore aggiunto veramente importante sulla quale puntiamo per poter ben figurare nella gara a squadre iridata».
Su quali atleti punterete di più, quali eccellenze dell’Italnuoto?
«È chiaro che le nostre punte rimangono Pellegrini e Paltrinieri. Le chances principali di medaglia in campo mondiale ovviamente le hanno loro. Dietro c’è una squadra compatta in cui dobbiamo consolidare soltanto alcune delle individualità che sono emerse. Qui dobbiamo ricordare per dovere di cronaca che mancava – causa infezione alle vie urinarie, ndr – una figura importantissima come quella di Gabriele Detti. Nel mezzofondo non è possibile rimpiazzare un atleta così importante come quella del primatista europeo degli 800 stile libero. Anche per lo stimolo stesso che avrebbe dato a Gregorio. Ricordiamo che quest’ultimo nella gara individuale degli 800, ha vinto in 7’50’’43, e al contempo è passato a 7’51’’10 nella gara dei 1500. Vedere una sfida tra i due avrebbe senz’altro innalzato il livello».
Ha parlato della staffetta 4x200 femminile, ma per ora solo quattro su sei hanno ottenuto il pass per Kazan 2015?
«Sì e l’obiettivo per i Campionati del mondo è quello di ben figurare, presentando tutte e sei – ovvero le staffette previste dal programma olimpico, ndr - al via. Insomma dobbiamo e vogliamo utilizzare i prossimi Mondiali trovando la qualifica olimpica con tutte le staffette: arrivando nelle prime 12 classificate in tutte le occasioni. Poi, a Rio 2016, puntiamo a posizionare tutte le staffette in finale. Dunque stiamo spostando leggermente l’obiettivo che cerca di coniugare l’obiettivo individuale con le punte di diamante Federica e Gregorio alle quali speriamo che confermi il trend positivo Orsi e che si consolidino anche Luca Dotto e Fabio Scozzoli e il recupero di Gabriele Detti e anche della nostra miglior delfinista Ilaria Bianchi. Unitamente a ciò vorremo aspettarci qualche medaglia da un paio di loro alla crescita più globale di un gruppo che sostenga tutto il progetto. Il lavoro intrapreso per Rio presuppone questo: interazione tra le individualità e il resto del gruppo. E siamo nella direzione giusta».
Ampi sorrisi sul podio dei 200 stile libero tricolore: da sinistra Chiara Masini Luccetti, Alice Mizzau ed Erica Musso hanno ottenuto tutte e tre il tempo minimo (la vincitrice anche per la gara individuale) per la staffetta mondiale. Photo Giorgio Scala/Deepbluemedia/Insidefoto.
Entrando nel dettaglio delle staffette, la situazione della 4x200 stile libero maschile è diametralmente opposta a quella femminile. Quest’ultima ha già conseguito il pass mondiale, mentre gli uomini stentano e dovranno ancora guadagnarsi l’accesso cronometro “alla mano”…
«Per le donne, in questo momento ci godiamo l’abbondanza. Il regolamento ci impone di qualificarne quattro e ce le abbiamo – Mizzau, Masini Luccetti, Musso e Carli – a Riccione sono mancate a livello prestativo alcune atlete che hanno grandi capacità nei 200 sl come Stefania Pirozzi, campionessa d’Europa uscente e miglior crono italiano sulla distanza dopo Federica Pellegrini nel 2014. È chiaro che avremo un occhio d’attenzione per il suo percorso, non solo in chiave staffetta, ma anche i 200 delfino e i 400 misti, che sono le sue gare individuali. La staffetta “lunga” maschile, insieme alla 4x100 stile libero delle donne – orfana di Federica per ora, ma alla quale basterà inserire il tempo di 53’’6 nuotato da quest’ultima nella 4x100 mista per rientrare nei parametri, e di Silvia Di Pietro – sono le uniche non ancora certe di vedere in Russia ad agosto. Le ragazze ci sono e non abbiamo problemi. Il caso della 4x200 maschile purtroppo mi avvilisce un po’. Dopo l’ottimo segnale con l’argento ai Mondiali in vasca corta a Doha siamo tornati indietro. E questo, senza nulla togliere all’onore della prestazione di Magnini, ha visto i giovani non avere la grinta e la personalità per andarlo a contrastare lascia trasparire che manca purtroppo qualcosa. A loro daremo credito durante il Trofeo Settecolli di giugno, perché ripeto, vogliamo essere presenti con tutte e sei le staffette olimpiche a Kazan».
Può esistere un problema di personalità per le nuove leve? Vedere l’ultratrentenne Filippo Magnini davanti a livello italiano, senza che nessuno riesca a contrastarlo adeguatamente, è un campanello d’allarme piuttosto serio se lo si sposta in chiave internazionale?
«Certo, ma c’è da rimarcare che le staffette si fanno in quattro. Anzi, Pippo dovrebbe essere un traino per loro, come lo è stato sempre negli ultimi anni e come lo è stata anche Federica per la crescita delle altre ragazze più giovani che sono finalmente sbocciate. Su questo dico che Magnini va sicuramente osannato mentre per gli altri ci va una tiratina d’orecchie».
Il duecentista azzurro più promettente, Andrea Mitchell D’Arrigo, può essere colui che ha il compito e le capacità per raccogliere l’eredità di Magnini?
«In questi Assoluti ha avuto dei problemi gastrointestinali che ne hanno condizionato irrimediabilmente il rendimento. Deve secondo me migliorare alcuni particolari come il suo stato fisico che ho visto poco definito. Ma questo c’è da dire che rientra un po’ nella filosofia americana – D’Arrigo si allena a Gainsville, in Florida agli ordini di Gregg Troy, ndr– anche se abbiamo profondo rispetto per il lavoro del suo coach e del suo percorso tecnico condiviso. L’infezione l’ha condizionato e purtroppo non gli ha permesso di essere al meglio. Non è stato l’unico quest’anno, perché purtroppo non è bastato spostare ad aprile inoltrato gli Assoluti Primaverili proprio per non incappare in questi malanni di stagione. Penso alla Martina Caramignoli e allo stesso Detti».
Se vogliamo fare una panoramica più generica sugli altri stili, quali altre indicazioni sono emerse da Riccione? Affiora una lacuna nella rana maschile, di fatto l’unica specialità che non ha qualificato ancora nessuno con i tempi richiesti da voi.
«Sulla rana purtroppo abbiamo un Fabio Scozzoli che non sta recuperando al meglio il suo altissimo valore. E gli altri centisti non hanno confermato i progressi fatti vedere durante il 2014: penso ad Andrea Toniato soprattutto nei 100 metri. In parte anche nei 200, anche se Luca Pizzini è andato molto, molto, vicino alla qualificazione, che non ha centrato per pochissimi centesimi. Decisamente meglio al femminile. Oltre al consolidamento di una giovane come Arianna Castiglioni, che mi fa ben sperare, c’è anche il ritorno ad alti livelli di Ilaria Scarcella, che ha vinto i 200 metri ed è arrivata seconda nei 100 con tempi ottimi che le permetteranno di andare alle Universiadi. Per questa competizione valuteremo se potremo fare un upgrading con vista Kazan dopo quello che potrebbe accadere in Corea del Sud. Ha deluso invece Lisa Fissneider: le sue capacità tecniche non sono in discussione. Ma avrà da lavorare sull’aspetto mentale».
A proposito di Pizzini. Può sperare nella convocazione proprio per via dei pochi centesimi – otto - che lo separavano dal pass?
«Certo. Lui può sperarci, così come tanti altri che ci sono andati vicino. E questo, lo ribadisco, fa capire ancora di più lo spessore tecnico di questo Campionato Assoluto».
Il dorso, invece, è stato l’unico stile che ha regalato un nuovo record italiano individuale.
«Tra gli uomini ci godiamo un grande Simone Sabbioni, che sta portando avanti la sua crescita speditamente. Un po’ meno bene Niccolò Bonacchi, che ha leggermente arrestato i suoi progressi così come Christopher Ciccarese. Ma sono comunque giovani e dobbiamo sempre dargli credito. Tra le donne, invece, è uscita alla ribalta Margherita Panziera soprattutto sui 200, quest’’ultima ha confermato il suo percorso di crescita iniziato nello scorso inverno. Un po’ in difficoltà invece, Carlotta Zofkova e Arianna Barbieri. Dovranno migliorare».
Qualche segnale positivo si è visto anche in uno stile solitamente difficile per noi italiani, come il delfino?
«Per fortuna siamo ritornati a buoni livelli con Matteo Rivolta, che è tornato a valere prestazioni molto importanti sui 100. E sono contento anche per un ottimo Piero Codia che ha mancato la qualificazione nei 50 di poco – 32 centesimi, ndr –e può diventare un riferimento per un secondo centista in staffetta mista abbastanza importante. Nei 200 patiamo la mancanza di un leader che possa prendere in mano questa specialità e condurla con una certa decisione. Nelle donne Ilaria Bianchi si è confermata sui 100 – tempo limite nuotato però soltanto in batteria, ndr – mentre Silvia Di Pietro è stata sfortunata per problemi fisici che ne hanno condizionato il rendimento. Elena Gemo è arrivata a pochissimi centesimi dalla qualifica. Nei 200 sono soddisfatto di Alessia Polieri, anche lei ai margini del tempo limite, distante soltanto sei decimi».
Alessia Polieri all'arrivo dei 200 farfalla vinti in 2'08"62, tempo non lontano dal limite richiesto per Kazan 2015. Photo Andrea Masini/Deepbluemedia/Insidefoto.
Chiudiamo la panoramica coi misti…
«Qui è arrivata una crescita micidiale di Luisa Trombetti, in attesa di rivedere Stefania Pirozzi ritornare a livelli consoni, mentre al maschile svetta Federico Turrini. Bene nei 200, ma soprattutto nei 400 metri, con un 4’11’’ che rappresenta il quinto crono mondiale dell’anno. Lui è una certezza anche perché l’avvicinamento è stato buono – vedi le prestazioni ai Campionati Spagnoli Open di fine marzo, ndr – ed è arrivato in condizione a Riccione piazzando dei bei colpi».
Capitolo a parte merita Federica Pellegrini. La sua rinuncia – nei 200 dorso e nei 200 stile libero dopo essere scesa sotto i limiti imposti per accedere al Mondiale 2015 - a due finali A non ha creato delle difficoltà anche a voi staff tecnico federale? Un fatto simile non era mai accaduto.
«Innanzitutto dico che vorremmo tanto avere un’altra nuotatrice come lei in Italia. Per la questione delle rinunce dico che bisogna darle la giusta serenità. E la sua partecipazione al Mondiale non è assolutamente messa in discussione. Anche avendo rinunciato a due Finali A tricolore, rimane la capofila italiana – a livello di migliori tempi nuotati, ndr – sia nei 200 stile libero sia nei 200 dorso. Tempi di 1’56’’51 e 2’09’’41 che la mettono nelle prime posizioni dei ranking mondiali e ai primi in Italia. Perciò bisogna darle serenità, capire la sua scelta tecnica di non disputare le finali e cercare di supportare lei e il suo allenatore Matteo Giunta in modo che possano arrivare con la massima tranquillità possibile all’appuntamento di Kazan. Per questo cercheremo di condividere al massimo i suoi progetti perché ripeto: non possiamo fare a meno di Federica. È una campionessa che ha uno spessore tecnico indiscutibile non per quello che ha fatto, ma perché ha ancora la voglia di mettersi in gioco. Per cui va rispettata qualche scelta perché torni a essere determinata per le finali internazionali».
Tuttavia non sarebbe stato molto utile vederla misurarsi ancora contro un’Alice Mizzau – campionessa italiana nei 200 dorso e qualificata per Kazan - in stato di forma eccellente?
«Sicuramente è stato un peccato non vedere il confronto diretto. Ma devo dire che avremo modo di rivederle in gara. Ma noi confidiamo soprattutto nel fatto di poterle vedere assieme in una grandissima 4x200 stile libero».
Quale saranno la programmazione e i prossimi appuntamenti al di là del Settecolli, tra raduni e competizioni in vasca?
«Ricominceremo a maggio con un periodo di raduni un po’ differenziati. Da una parte avremo il gruppo dei velocisti che andranno a fare un Common Training presso l’Università di Auburn, negli Stati Uniti. Con Brett Hawke, l’allenatore storico che allenò Cielo Filho e allena molti altri atleti importanti. Da lì poi si trasferiranno e abbineranno alla preparazione la partecipazione al meeting di Charlotte che si svolgerà a metà maggio. Poi avremo un altro gruppo che inizierà un periodo di ripresa al Centro natatorio di Calella, vicino Barcellona. Mentre il 17 maggio partiranno i fondisti per andare a fare un secondo ciclo in altura in Sierra Nevada e torneranno esattamente l’11 giugno, alla vigilia del Trofeo Settecolli. A Roma raduneremo la squadra già certa di partecipare ai Mondiali. E il Settecolli sarà l’occasione per qualche ripescaggio. Quanto alla squadra per le Universiadi – a Gwangju dal 4 al 10 luglio -, partirà per la Corea il 30 giugno e anche in quell’occasione ci sarà l’opportunità di integrare chi rispetterà i parametri in gare in cui ci sono ancora posti liberi. Infine, dal 13-14 luglio saremo in collegiale a Ostia per preparare Kazan dove partiremo il 29 di luglio con la squadra definitiva. In questo lasso di tempo parteciperemo anche come Nazionale a competizioni internazionali come l’Open de France a Vichy - 4-5 luglio – ed anche con partecipazioni un po’ più mirate ai Campionati Ungheresi Open. Diciamo che il calendario ricalca il programma dello scorso anno, che ci ha dato poi delle belle soddisfazioni agli Europei. Riteniamo che la competizione sia sempre di supporto alla preparazione. Non devono finalizzarsi a quelle gare, ma utilizzare la gara quale massimo mezzo stressante per poter essere pronti alla competizione più importante dell’anno, ad agosto».
Il riepilogo dei diciotto italiani già qualificati ai Mondiali di Kazan 2015:
Simone Sabbioni nei 100 dorso e con la 4x100 mista
Gregorio Paltrinieri negli 800 e 1500 stile libero
Alice Mizzau nei 200 e 400 stile libero, con la 4x200 stile libero
Marzo Orsi nei 100 e 50 stile libero, con la 4x100 stile libero e con la 4x100 mista
Filippo Magnini con la 4x100 stile libero
Matteo Rivolta nei 100 farfalla e con la 4x100 mista
Federico Turrini nei 400 misti
Aurora Ponselè nei 1500
Margherita Panziera nei 200 dorso e con la 4x100 mista
Federica Pellegrini con la 4x200 stile libero
Luca Dotto con la 4x100 stile libero
Michele Santucci con la 4x100 stile libero
Arianna Castiglioni nei 50 rana e con la 4x100 mista
Chiara Masini Luccetti con la 4x200 stile libero
Erica Musso con la 4x200 stile libero
Diletta Carli con la 4x200 stile libero
Ilaria Bianchi con la 4x100 mista
Erika Ferraioli con la 4x100 mista