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Nuoto

Intervista con il neo commissario tecnico della Federazione Sammarinese Nuoto

Bentornato Coconi, il tecnico riparte da San Marino: "Qui le basi per fare bene"

Maurizio Coconi inizia una nuova sfida all'ombra del Titano. Il tecnico che nella sua lunga carriera ha allenato alcuni tra i migliori nuotatori italiani degli ultimi due decenni è, da questa stagione, il nuovo c.t. di San Marino. In quest'intervista ci ha spiegato, oltre ai suoi programmi futuri da tecnico, anche la filosofia acquisita dai suoi modelli.

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Maurizio Coconi

Sul finire dell’estate, mentre si è iniziato a programmare la nuova stagione con vista sulle Olimpiadi di Rio, è giunta la notizia del ritorno a bordo vasca di Maurizio Coconi, che ha accettato con entusiasmo l’incarico di commissario tecnico della Federazione di San Marino. Lo abbiamo incontrato, scambiando qualche battuta con lui.

 

Coconi, cosa c’è nel suo prossimo futuro qui nella Repubblica del Titano?

«Sono contento di essere qui, perché potrò lavorare con tanti giovani nuotatori che mi hanno accolto con molta voglia di fare. Chi mi ha preceduto ha lavorato molto bene sull’importanza del sacrificio, del rispetto delle regole, della fatica e dedizione al lavoro. Perciò parto da queste basi per portare i ragazzi al raggiungimento di buoni risultati e far crescere il loro livello».

 

Secondo lei come si è evoluto il nuoto in questi anni? Da alternanza fra contrazione e decontrazione a pura applicazione della forza in acqua…

«L'evoluzione passa da un lavoro più mirato nella preparazione fisica, ma fondamentale è la continua evoluzione del gesto tecnico in acqua».

 

Nel suo percorso formativo da nuotatore a pallanuotista, da insegnante di educazione fisica ad allenatore, quali sono le figure che più hanno lasciato un’impronta nella sua mentalità?

«Ho fatto tesoro di tutto ciò che dicevano Bubi Dennerlein e Franco Baccini, coi quali sono venuto a contatto all’inizio della mia carriera da tecnico. E successivamente Alberto Castagnetti, con cui ho lavorato per alcuni periodi al Centro Federale di Verona. Ho conosciuto la loro filosofia di lavoro che si è poi rapportata alle mie idee e come sintesi ha prodotto il mio modo attuale di concepire il nuoto».

Preferisce allenare i giovani o gli atleti maturi?

«Coi giovani devi pensare ad un lavoro di costruzione di base, sia fisiologico che mentale, che possa creare i presupposti per il futuro. Invece con gli atleti evoluti devi entrare nello specifico nella personalizzazione dell'allenamento, conoscere qual è stato il loro percorso ed esaltare le loro qualità; ci deve essere un lavoro quotidiano sul miglioramento della tecnica, curare i particolari e porre un obiettivo pari al loro livello. A volte capita che gli allenatori usino il ragazzo come mezzo per essere riconosciuti, invece il ragazzo è sempre il fine. L’allenatore non deve mai venire prima dell’atleta, è come un deus ex machina, cioè ha la regia ma in scena va l’atleta».

 

 

Esistono l’atleta e l’allenatore perfetto?

«No, ogni giorno atleta e tecnico possono e debbono apprendere sempre qualcosa in più».

 

Come si crea l’alchimia fra gli atleti e l’allenatore?

«Premesso che non c'è scritto in nessun libro, per me consiste solo nel costruire giorno dopo giorno un rapporto leale e sincero che porta ad una stima reciproca e ad avere lo stesso intento».

 

Si può allenare il cuore con la mente e la mente con il cuore? Ovvero in ogni prestazione di livello, oltre al sacrificio, al sudore e al talento, ci deve essere anche una componente legata all’emozione?

«Credo che più si attivino le due aree, la razionale e l’emotiva, più ci sia la possibilità di raggiungere un risultato di alto livello. Occorre volere fortemente un risultato per poterlo ottenere con pazienza e dedizione: se non si arriva alla psiche dell’atleta e al cuore, l’obiettivo resterà sempre lontano».

 

 

In bocca al lupo per questa nuova avventura!

 

 

 

Veronica Bigi

 

 

 

SCHEDA TECNICA

Maurizio Coconi è nato a Civitavecchia il 1° gennaio 1949 ed ha iniziato nuotando per la squadra della sua città mettendosi in luce come mezzofondista e mistista, vincendo vari titoli di categoria. Dopo molteplici presenze nella nazionale giovanile di nuoto, debutta nel 1965 nel campionato di serie B di pallanuoto e dal 1968 gioca permanentemente in serie A.

Col Civitavecchia è stato vice campione italiano nel 1975, mentre con la Nazionale conquista l'argento alle Universiadi di Torino 1970. Probabile olimpico per i Giochi di Monaco 1972, Coconi chiude la carriera di pallanotista nel 1987, ma nel frattempo intraprende la strada di tecnico di nuoto. Nel 1992 porta Piermaria Siciliano alle Olimpiadi di Barcellona e accetta l'incarico di tecnico responsabile della Nazionale giovanile italiana. Sotto la sua guida sono cresciuti tutti i più grandi campioni del nuoto italiano degli ultimi 20 anni: da Domenico Fioravanti e Massimiliano Rosolino ad Alessio Boggiatto e Filippo Magnini, da Federica Pellegrini a Emiliano Brembilla e Luca Marin. Dal 2006 al 2009 ha assunto l’incarico di commissario tecnico della Spagna, successivamente è rientrato in Italia come Direttore Tecnico della Nazionale italiana.

Dal 30 settembre 2015 è diventato il nuovo c.t. di San Marino.


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