Mancano 39 giorni ai Mondiali e il fuoriclasse Yang Sun, campione olimpico dei 400 e dei 1.500 metri stile libero a Londra 2012, dove aveva vinto anche la medaglia d’argento nei 200 metri stile libero e quella di bronzo nella staffetta 4x100 stile libero, è senza allenatore.

Per il massimo appuntamento dell’anno, i 15i Campionati del Mondo FINA, il 21enne gigante di Hangzhou (è nato l’1 dicembre 1991, è alto 1 metro e 98 centimetri e pesa 89 chili), dissidente a suo modo (e suo malgrado), si sta preparando da solo.

La disputa con il suo allenatore, Zhigen Zhu, nei primi mesi dell’anno, ha lasciato un solco incolmabile, nonostante l’abbraccio che i due si sono scambiati in pubblico, il 4 marzo, per siglare la pace.

Yang Sun e il suo ex allenatore Zhigen Zhu il 4 marzo, giorno dell'armistizio fra i due

Come si ricorderà il povero Sun, a dispetto dei suoi eccelsi meriti sportivi, venne costretto ad una umiliante autocritica in pubblico, un’usanza che da quelle parti è retaggio di un passato che stenta a scomparire.

I capi di accusa formulati da Zhu, che lo ha allenato per dieci anni, nei suoi confronti spaziavano dalla relazione non autorizzata con una bella hostess alla cura eccessiva dei suoi interessi commerciali (sponsor, talk show, eccetera): vicende che avrebbero distratto Sun dai suoi doveri di nuotatore professionista, con obblighi verso la nazione e il popolo cinese.

Nonostante l’assurda autocritica, Sun non è stato reintegrato nella squadra e non è stato convocato per il collegiale pre-mondiale di Pechino, che si sta svolgendo proprio sotto la direzione di Zhigen Zhu.

Così Yang Sun, al quale non è stato ancora assegnato un nuovo allenatore, si allena da solo presso lo Zhejiang Vocational College of Sports.

Questo è quanto ha detto Yadong Zhang, il vice preside dell’istituto. Il quale ha aggiunto: “E’ incerta la data in cui Yang Sun potrà unirsi alla squadra”.

La situazione non può che preoccupare i fan cinesi di Sun. Francamente preoccupa anche noi perché lo spettacolo dei Mondiali non può permettersi di fare a meno di un attore così importante al meglio della sua forma.

Nutrendo, noi italiani, speranze di medaglia nei 1.500 metri stile libero con Gregorio Paltrinieri (e, chissà, Gabriele Detti) potremmo anche gioire per l’eventuale insuccesso del cinese.

Ma vincere una medaglia in una gara dove il più nobile protagonista potrebbe essere in difficoltà per colpe non sue non avrebbe lo stesso sapore che vincerla affrontando il principale avversario nella sua piena forma.