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Cina – Dentro la Notizia/Il Campionissimo sulla graticola

Yang SUN sbattuto in galera!

Una leggerezza gli è costata cara: sette giorni di gattabuia e sospensione da ogni attività a tempo indeterminato. Nessun riguardo per il multi campione e primatista olimpico e mondiale.

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Altro che vicina! Quando si toccano certi tasti la Cina è sempre lontana, anzi lontanissima dagli standard occidentali. Quando si tratta di educare attraverso l’esempio (“colpirne uno per educarne cento”) il regime comunista non si è evoluto di pari passo alle riforme economiche e all’ occidentalizzazione dei costumi; questi mutamenti, peraltro, riguardano principalmente le grandi città costiere. Ne sa qualcosa Yang Sun (Sun è il cognome).

Il campionissimo, già bistrattato dopo le Olimpiadi di Londra (dove aveva vinto due ori, primo nuotatore cinese capace di vincere un titolo olimpico), è incappato in un infortunio che, forse, da noi sarebbe stato classificato come una leggerezza, e probabilmente non avrebbe avuto conseguenze gravi per un eroe dello sport, a differenza di quelle che, invece, sta esperimentando il povero Sun.

I fatti sono noti ma eccone il riepilogo: domenica pomeriggio, 3 novembre, il duplice campione olimpico e triplice campione del mondo in carica è stato trovato a guidare senza patente dalla polizia di Hangzhou (la sua città natale) che lo aveva controllato dopo che il SUV (Porsche Cayenne) da lui guidato era stato tamponato da un bus. Una colpa grave, anche se il nuotatore non aveva provocato il piccolo incidente. Sun avrebbe preso in prestito il veicolo da un parente.

La notizia è doppiamente imbarazzante per Sun che dallo scorso dicembre, negli spot televisivi, pur non avendo la patente, è il volto di un  veicolo rivale, il SUV Hyundai Santa Fe.

Lunedì 4 novembre il giudice gli ha inflitto una multa di 2.000 yuan (243 euro, il massimo previsto) e sette giorni di “detenzione amministrativa” per avere infranto la legge.

Nessun riguardo per il super campione, i cui atteggiamenti indipendenti di certo non piacciono alle autorità cinesi.

Per lui il peggio non è questo ma l’interdizione a gareggiare a tempo indeterminato inflittagli dal suo club, l’ormai famoso Zhejiang College of Sports, nonché la proibizione di svolgere attività commerciali. La notizia è stata data ieri dalla maggiore agenzia di notizie cinese, la Xinhua News.  

Dopo Londra 2012 lo Zhejiang College of Sports aveva bistrattato Yang Sun a causa di una sua storia d’amore con una hostess di nome Nian Nian: gli era stato imposto di rompere la relazione con la bella fidanzata, di non firmare contratti di sponsorizzazione individuale, di fare una pubblica autocritica (secondo i dettami della cosiddetta “Rivoluzione Culturale”), e così via. Era stato anche criticato per avere fatto una vacanza non autorizzata in Tailandia (senza rispondere ne alle telefonate ne ai messaggi), dedicato troppo tempo ai media e avere saltato numerosi allenamenti a causa dei suoi impegni extra natatori.

YANG SUN E NIAN NIAN (CHN)

Yang Sun e l'ex fidanzata Nian Nian

 

 

Lo sciatore Alberto Tomba (“La Bomba”) se la cavò con una ramanzina e una multa dopo avere percorso all’impazzata la Val Pusteria, esibendo una paletta della polizia per farsi strada, ovviamente senza esserne autorizzato. Anni più tardi, nel 2003,  Tomba incorse in un altro “incidente”: tentò di passare al check-in dell'aeroporto di Fiumicino dopo aver falsificato i dati del proprio passaporto, visibilmente scaduto. Tomba si scusò con queste parole: “Quella compiuta è stata una banalità". Un importante quotidiano nazionale lo difese così: “Di certo non c'era cattiva fede. D'altronde, lui voleva solo partire per una vacanza in compagnia, e il panico ha avuto la meglio sul buon senso. Né, sottolinea l'ex campione, c'era l'intenzione di prendersi gioco delle forze dell'ordine…è difficile ravvisare cattiveria o malanimo in una persona che, bloccata all'aeroporto per un documento non valido, corregge a mano il documento medesimo e si ripresenta, di lì a pochi minuti, dallo stesso interlocutore che lo aveva respinto”. Anche quella volta se la cavò con poco.

Tornando a Yang Sun, secondo il vice presidente del college, Yadong Zhang, “Sun deve riflettere completamente su ciò che ha fatto. Poi dovrà tornare ad allenarsi. Se durante un lungo periodo di allenamento egli rispetterà le regole potremmo considerare di reintegrarlo”. Il “buon” Zhang ha aggiunto: “La punizione è severa ma lo facciamo per il suo bene. Speriamo che possa continuare ad essere un eroe dello sport cinese invece di un peccatore”.

Capito? Da noi forse l’avrebbero chiamato “divino” invece nel suo paese, dove i valori umani non sono in primo piano, lo trattano come un poveraccio qualsiasi e, anche se la parola non è nominata, egli viene ora sottoposto prfaticamente a un regime di “rieducazione”.

Sun, che compirà 22 anni l’ 1 dicembre, incappò nelle ire del suo coach Zhigen Zhu dopo le Olimpiadi di Londra, dove vinse i 1500 e i 400 metri stile libero. Zhu gli impose di rompere la relazione con la fidanzata, “colpevole” di distrarlo dagli allenamenti. Sun fu pure accusato di mancare di rispetto al suo mentore.

La fama di Yang Sun esplose dopo i Mondiali di Shanghai 2011, dove vinse titoli e fu grande protagonista, e si consolidò in seguito alle sue fantastiche imprese a Londra 2012 e a Barcellona 2013, tanto da diventare uno degli sportivi più noti e più amati del più grande paese del mondo. Ora, tuttavia, molti si sono detti delusi dal fatto che egli abbia infranto la legge.

Lo stesso Sun, nella speranza di ottenere clemenza, dopo l’incidente, nel suo micro blog ha fatto l’ormai consueta, e “obbligatoria”, autocritica:  “Speravo di diventare un modello da imitare e una figura pubblica ma non ci sono riuscito. Sono molto dispiaciuto ed ora rifletterò sulla mia condotta”. A sua giustificazione ha aggiunto: “Poiché mi sono dedicato completamente agli allenamenti e alle gare avevo soltanto una vaga conoscenza delle leggi, e questa e la ragione del mio errore. Ora rafforzerò la mia conoscenza delle leggi e studierò legge. Questa vicenda mi sia di monito affinché questo incidente non si ripeta. Spero che mia sia data l’opportunità di rimediare”.

Nonostante l’autocritica, il pubblico cinese sembra avergli voltato le spalle. La maggioranza giudica grave il suo comportamento, ritenuto frutto dell’arroganza derivante dalla celebrità sportiva.

L’incidente ha avuto subito grande notorietà e il sito Sina Weibo ha immediatamente lanciato un sondaggio: a tutto lunedì scorso 11.500 persone erano d’accordo sulla punizione a Sun (“come monito al pubblico”) mentre soltanto 1.900 sostenevano che egli avrebbe dovuto essere lasciato stare. Per la maggior parte dei cinesi avvantaggiarsi del proprio status di celebrità è cosa grave…

 

 

 







 

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