Tecnica del Nuoto.
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L’ascia che l’altro giorno si è abbattuta su Yuliya Efimova, Vladimir Morozov e altri cinque nuotatori, esclusi dalla FINA dalle Olimpiadi di Rio per doping pregresso, ha risparmiato, invece, i cinesi Yang Sun e Zetao Ning e il coreano Tae-hwan Park, tutti aspiranti a salire sul podio olimpico e, possibilmente a vincere medaglie d’oro nello stile libero.
Le loro storie sono note. Parliamo, dunque, di un altro nuotatore, russo pure lui, sfuggito alla mannaia: parliamo di Grigoriy Tarasevich (sotto in azione e - primo a sinistra - sul podio dei 100 dorso agli Europei di Londra - Foto di Giorgio Scala/Deepbluemedia.eu-Inside), il giovane dorsista che agli Europei di Londra, in maggio ha vinto la medaglia d’argento dei 100 metri dorso e quella di bronzo dei 50 metri, stessa specialità.
Originario di Omsk (seconda città della Siberia, situata nella parte sud occidentale), ventunenne (compirà gli anni fra cinque giorni, l’1 agosto), Tarasevich è un talento naturale. Figlio di due allenatori di nuoto. Longilineo – è alto 190 cm e pesa 75 chili - , dotato di una tecnica sopraffina, Tarasevich si era imposto all’attenzione nel 2013 vincendo il titolo di campione del mondo juniores dei 50 metri dorso, stabilendo nell’occasione il record mondiale di categoria.
Trasferitosi negli Stati Uniti, Tarasevich si è accasato con il club Louisville Cardinals. Il 4 marzo 2016, a Orlando, Florida, dopo una gara al YMCA di Central Florida Aquatic Center, è risultato positivo al Meldonium, aggiungendosi alla raffica di atleti risultati positivi alla stessa sostanza negli ultimi dodici mesi. La positività è stata confermata da un test fuori competizione il 29 marzo.
Per sua fortuna, una settimana fa, l’USADA, l’Agenzia Anti Doping degli Stati Uniti, ha detto che per la modesta quantità della sostanza assunta e per la tempistica dell’assunzione, Tarasevich non va sanzionato.
L’ USADA ha detto che la piccola concentrazione nel campione prelevato a Tarasevich era coerente con l'uso del Meldonium prima che venisse vietato. Durante l'indagine del caso l’USADA ha scoperto che nel giugno 2015 un medico in Russia aveva dato a Tarasevich una prescrizione per il Meldonium da assumere durante i periodi di allenamento intensivo. L'ultima volta che Tarasevich avrebbe utilizzato il Meldonium era ai primi di ottobre 2015; subito dopo ha saputo che la sostanza stava per essere aggiunta alla lista delle sostanze proibite della WADA.
"Sulla base della recente guida divulgata dalla WADA in data 30 giugno 2016, per i casi che coinvolgono Meldonium, Tarasevich non dovrà affrontare un periodo di squalifica", ha detto l’USADA.
Come abbiamo scritto più volte, la vicenda Meldonium avrebbe potuta essere gestita meglio: in realtà si è rivelata un bel pasticcio.