Tecnica del Nuoto.
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Anche dopo la quarta giornata di finali nessuno dei Campioni Olimpici individuali di Pechino 2008 è riuscito a riconquistare il titolo vinto quattro anni or sono. Gli Stati Uniti hanno riconfermato a livello di squadra il titolo della 4x200 maschile, ma questo era abbastanza normale, anche in una Olimpiade in cui in piscina la normalità sembra completamente bandita. Oggi sono caduti contemporaneamente i due nuotatori che dal 2008 al 2011 hanno illuminato la scena in campo mondiale. Tra gli uomini Michael PHELPS è stato battuto nei 200 farfalla dal sudafricano Chad LE CLOS e si è visto negare la terza vittoria in tre edizioni consecutive dei Giochi, obiettivo che può ancora centrare nei 100 farfalla, scrivendo un’altra pagina di storia.
Per una nemesi beffarda, che fa da contraltare al discusso successo nei 100 farfalla delle Olimpiadi di Pechino, ciò è avvenuto proprio al momento dell’arrivo, con l’americano in vantaggio con testa e spalle, ma nella zona cieca in cui o accorci la bracciata e ne fai un’altra o cerchi il massimo allungo e vieni fulminato dal tocco perfetto di un rivale giovane, meritevole e fortunato. Prima di questo giorno PHELPS aveva vinto i titoli olimpici dei 200 farfalla nei Giochi del 2004 e del 2008 e nei Mondiali 2003-2007-2009-2011. Federica PELLEGRINI, oro olimpico a Pechino 2008 e campionessa del mondo a Roma 2009 e Shanghai 2011 nei 200 stile libero, scende da un podio in cui è salita ininterrottamente nei Giochi di Atene 2004 e Pechino 2008, nei Mondiali 2005-2007-2009 e 2011. La sconfitta di PHELPS nei 200 farfalla, la sua gara è certamente l’evento meno pronosticabile dei Giochi ed è cominciata a maturare il primo giorno dei Giochi, quanto la visione del fuoriclasse ferito e sofferente nei 400 misti ha fatto sentire l’odore del suo sangue ai suoi avversari, convincendoli che tutto era possibile. Intanto continua il grande momento del Sudafrica, il cui secondo oro maschile individuali in questi Giochi costituisce un record senza precedenti. Continua a viaggiare forte anche la CINA, spinta da YE tra le donne e da SUN tra gli uomini, mentre il Giappone conquista il quarto bronzo dei Giochi, un risultato non definitivo , ma che non rispecchia nemmeno lontanamente il valore di questa nazione nel nuoto mondiale. La statunitense Allison SCHMITT, come ieri Yannick AGNEL, ha realizzato una impresa stupenda nei 200 stile libero, vinti con il maggior distacco sulla seconda della storia delle olimpiadi in questa distanza di gara.
FINALI
200 STILE LIBERO DONNE
Federica PELLEGRINI è subito attaccata e messa in crisi dalle sue rivali. Cerca di contenere il distacco, ma snatura così le sue qualità e non ha poi l’opportunità di risalire ad una medaglia che i tempi nuotati per fregiarsi dell’argento e del bronzo, peggiori di quelli realizzati da Federica a Budapest 2010 e Shanghai 2011, non rendevano certo impossibile. Chiude quinta in 1:56.73, un tempo che non è il suo migliore stagionale e questo non era certo prevedibile. Vince con un fantastico primato olimpico e del continente americano la statunitense Allison SCHMITT in 1:53.61, demolendo il campo delle rivali, che sono travolte dalla nuotatrice nord americana senza remissione. Per lei, che era stata seconda in 1:54.96 nel Mondiale di Roma 2009 quando la PELLEGRINI mise a segno l’attuale grandioso record del mondo della distanza in 1:52.98, la seconda prestazione di ogni epoca nei 200 stile libero, la migliore mai nuotata in costumi interamente tessili. Sul podio al secondo posto Camille MUFFAT in 1:55.58 e l’australiana Bronte BARRATT in 1:55.81, che ha preceduto di un solo centesimo di secondo Melissa FRANKLIN (1:55.82) . La SCHMITT, la MUFFATT e la BARRATT erano state lo scorso anno rispettivamente sesta, terza e quinta dietro la PELLEGRINI. La medaglia della SCHMITT è la d3cima conquistata dagli Stati Uniti in questa distanza di gara, la quarta d’oro, il che fa degli USA la nazione più vincente anche in questa specialità: tuttavia l’ultima vittoria di una nuotatrice USA nei 200 stile libero femminili risale al 1992 e fu ottenuta da Nicole HASLEY davanti a Fransiska VAN ALMSICK a Barcellona.
200 FARFALLA UOMINI
Michael PHELPS attacca dalla prima vasca, virando al comando ai 50 metri in 25.98 ed ai 100 in 53.70 e al comando si mantiene fino a dieci centimetri dal bordo. Nuota in 1:53.01, un tempo che dovrebbe metterlo al riparo da qualsiasi sorpresa, ma non è così. Il ventenne sudafricano Chad LE CLOS, che ha passato l’inverno gareggiando ininterrottamente in vasca corta, inseguendo con successo il successo in Coppa del Mondo, lo scavalca con l’ultima bracciata, diventando campione olimpico con il tempo di 1:52.96, nuovo record africano, dopo un inseguimento durato 199 metri e condotto spalla a spalla con l’indomito capitano dello squadrone del Sol Levante Takeshi MATSUDA, alla fine terzo in un eccellente 1:53.21. LE CLOS, che transitato ai 100 in 54.06, costruisce il successo con una ultima vasca nuotata in 29.20 contro il 29.83 di PHELPS e il 29.65 di MATSUDA, che lo precedevano all’ultima virata.Il quarto classificato, l’austriaco Dinko JUKIC, sfiora la top ten delle classifiche all time della distanza, diventando con 1:54.35,. l’undicesimo miglior specialista mondiale della distanza ed il quarto europeo. Questa medaglia consente a PHELPS di fregiarsi delle diciottesima medaglia olimpica e di raggiungere la ginnasta ……. Come atleta più medagliato in qualsiasi sport delle storia dei Giochi Olimpici.
200 MISTI DONNE
La cinese Shiwen YE si migliora ulteriormente anche in finale con il tempo di 2:07.57, ottenuto con parziali di 28.25-32.58-37.42-29.32. Per lei ancora un record olimpico ed asiatico, che le vale quarta prestazione mondiale di ogni epoca, la prima con costumi integralmente tessili. Scende sotto il precedente primato olimpico, con il tempo 2:08.15, anche la seconda classificata, l’australiana Alicia COUTTS, già bronzo nei 100 farfalla, che diventa la quinta miglior specialista di sempre. Personale anche per la terza classificata, l’americana Cailin LEVERENZ, che nuotando in 2:08.95 entra nelle all time della distanza all’ottavo posto. Da notare che, prima della frazione conclusiva a stile libero, la LEVERENZ era al comando in 1:37.94, con la COUTTS seconda in 1:38.24 e la YE terza in 1:38.25.
4x200 STILE LIBERO UOMINI
Gli Stati Uniti conquistano l’oro olimpico, il sedicesimo della storia dei Giochi ed il terzo consecutivo dal 2004, con il tempo di 6:59.70. Michael PHELPS è il migliore del quartetto con una frazione lanciata, quella conclusiva, nuotata in 1:44.05. È la sua diciannovesima medaglia olimpica ed ora è in solitario il più grande sportivo di sempre della storia dei Giochi. Con lui sul primo gradino del podio Ryan LOCHTE con 1:45.15 nella frazione di apertura e poi Conor DYWER in 1:45.23 e Ricky BERENS 1:45.27. Il secondo posto della Francia in 7:02.77 (record nazionale) ed il terzo della Cina in 7:06.30 replicano in modo perfetto il podio del Mondiale 2011. Da notare la frazione ancora una volta stupenda di Yannick AGNEL (1:43.24), mentre Yang SUN si è contentato di 1:45.55, che gli è bastato per relegare la Germania (7:06.59) al quarto posto. Sette nazioni, tra cui il Sud Africa (LE CLOS 1:47.15) sono scese sotto i 7:10.0.
SEMIFIFINALI
100 STILE LIBERO UOMINI
Il missile è stato resettato. Dopo la sconcertante prova in prima frazione di staffetta che ha tagliato le gambe al quartetto australiano, James MAGNUSSEN ha dimostrato in semifinale il proprio reale talento, dominando il campo con un perentorio 47.63. L’unico altro nuotatore a scendere sotto i 48.0 secondi è stato lo statunitense Nathan ADRIAN e questo non costituisce una sorpresa, visto il suo rendimento sia in staffetta, sia in batteria. Terzo tempo per il fantastico cubano Hanser GARCIA con 48.04, miglior prestazione di sempre di un atleta centro-americano, che diventa il 24° specialista all time della distanza alla pari con Filippo MAGNINI. Ll’ultimo tempo per l’ingresso in finale è 48.38, facilmente centrato da tutti i migliori, inclusi Cesar CIELO 48.17, Brent Hayden 48.21 e Yannick AGNEL 48.23. Molto bene anche l’olandese Sebastiaan VERSCHUREN, già finalista anche a Shanghai nel 2011, dove fu ottavo dietro a Luca DOTTO, che ottiene il quarto tempo in 48.13.
200 FARFALLA DONNE
Sei atlete nuotano la distanza, che non ha una favorita netta per il titolo, in meno di 2:07.0, ma nessuna Kathleen HERSEY scende sotto i 2:06.0 con 2:05.90, siglando il primato personale e diventando la quattordicesima miglior specialista di sempre sulla distanza. L’ultimo tempo utile per entrare in finale è un abbastanza modesto 2:07.37 con cui sopravvive la britannica Jemma LOWE. Questa è probabilmente la sola distanza di gara in cui il Giappone può coltivare una ragionevole speranza di conquistare una medaglia d’oro, ma la leader stagionale Natsumi HOSHI (2:04.69) non ha per niente impressionato nei 100 farfalla e ed è stata solo diligente finora nei 200, uscendo dalle semifinali con il terzo tempo (2:06.37), Tra le più serie candidate al titolo, oltre alla HERSEY ed alla HOSHI, è da annoverare la cinese Liyuang JIAO, campionessa del mondo 2011, mentre la sua connazionale, la primatista del mondo e campionessa olimpica Zige LIU, preferita a Jie GONG, che ha nuotato in questa stagione in 2:05.38, sarà in finale un’autentica mina vagante, in virtù dei passaggi micidiali con cui è solita lanciare la gara.
200 RANA UOMINI
Gli inglesi Michael JAMIESON (2:08.20) e Andrew WILLIS (2:0847) procurano grandi emozioni al pubblico dell’Aquatic Center emergendo dalle semifinali rispettivamente con il primo ed il terzo tempo. Impressiona però la facilità con cui l’ormai favoritissimo ungherese Daniel GYURTA, che può arrivare anche al primato mondiale, realizza il secondo tempo in 2:08.32. è ancora in corsa per il sogno di realizzare tre consecutivi successi olimpici in una stessa distanza di gara Kosuke KITAJIMA, quinto in 2:09.03, preceduto anche dall’americano Scott WELTZ, al personale con 2:08.99. L’ultimo tempo è per Rickard BRENTON con 2.09.3, a dimostrazione dell’altissima qualità di questo evento. Passano per altro tutti i migliori ad eccezione dei tedeschi Marco KOCH e Christian VOM LEHN, bronzo a Shanghai.