Tecnica del Nuoto.
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Dopo la prima giornata di gare, sembrava che il ruolo dell’Australia nei Giochi di Londra dovesse assumere proporzioni veramente rilevanti. Non solo la staffetta femminile aveva dato una scossa formidabile con la fantastica vittoria nella 4x100 stile libero, ma numerose altre prestazioni sembravano indicare che gli australiani avevano centrato la condizione ottimale proprio al momento opportuno. Intanto, in virtù della poderosa frazione (52.65) nuotata nella stessa staffetta, Melanie SCHLANGER assumeva a pieno diritto il ruolo di sfidante numero uno di Ranomi KROMOWIDJOJO; poi nelle gare individuali della giornata Emily SEEBHOM era esplosa fin dal mattino nelle batterie dei 100 dorso femminili con un fantastico 58.23, record olimpico e miglior prestazione mondiale di sempre con costumi integralmente tessili; nelle semifinali dei 100 farfalla femminili Alicia COUTTS (56.85) era stata la sola nuotatrice, dietro alla scatenata Dana VOLLMER, a scendere nelle semifinali sotto i 57.00; nei 100 rana maschili Brenton RICKARD (59.50) e Christian SPRENGER (59.61) avevano avuto accesso ad una difficilissima finale con il terzo e quarto tempo rispettivamente; infine nei misti maschili e femminili Thomas FRASER-HOLMES (7°) e Stephanie RICE (6a) avevano raggiunto piazzamenti in finale in linea con il loro valore stagionale e con le attese. Ed ora gli “Aussies” erano pronti a calare il primo dei due assi che avevano nella manica: quello della formidabile staffetta 4x100 stile libero maschile, campione del mondo in carica.
Le premesse
A contrastare il cammino degli australiani, le staffette di tre nazioni: quella degli Stati Uniti, detentore del titolo olimpico e mondiale 2009; quella della Russia e quella vice-campione del mondo in carica della Francia, partita con i favori del pronostico sia nella finale olimpica di Pechino, sia nelle due finali mondiali del quadriennio, Roma 2009 e Shanghai 2011, senza mai centrare l’obiettivo.
Per comprendere bene la potenza di fuoco di questi quattro quartetti, si consideri che alla conclusione delle selezioni americane ai primi di luglio, nelle prime 23 posizioni del ranking 2012 dei 100 stile libero trovavano spazio ben 21 nuotatori di questi quattro paesi, le due sole eccezioni essendo rappresentate dal brasiliano CIELO FILHO primatista e campione del mondo in carica e dal campione del mondo 2007, il canadese Brendan HAYDEN, rispettivamente settimo (48.28) e 15° a pari merito (48.53).
1 47.10 Magnussen, James AUS Adelaide AUS 15/03/2012
2 47.63 Roberts, James AUS Adelaide AUS 15/03/2012
3 48.02 Agnel, Yannick FRA Dunkerke FRA 18/03/2012
4 48.10 Adrian, Nathan USA Omaha USA 25/06/2012
5 48.21 Lobintsev, Nikita RUS Moscow RUS 17/04/2012
6 48.27 Izotov, Danila RUS Moscow RUS 17/04/2012
7 48.28 Cielho Fihlo, Cesar BRA Rio De Janeiro BRA 24/04/2012
8 48.29 Grechin, Andrey RUS Moscow RUS 17/04/2012
9 48.32 Targett, Matt AUS Adelaide AUS 15/03/2012
10 48.38 Gilot, Fabien FRA Dunkerke FRA 18/03/2012
11 48.46 Jones, Cullen USA Omaha USA 25/06/2012
12 48.48 Feigen, Jimmy USA Omaha USA 25/06/2012
12 48.48 Leveaux, Amaury FRA Dunkerke FRA 18/03/2012
14 48.49 Phelps, Michael USA Columbus USA 09/03/2012
15 48.53 Hayden, Brent CAN Montreal CAN 27/03/2012
15 48.53 Sullivan, Eamon AUS Adelaide AUS 15/03/2012
17 48.55 Grevers, Matt USA Omaha USA 25/06/2012
18 48.56 Morozov, Vladimir RUS Moscow RUS 17/04/2012
19 48.58 McEvoy, Cameron AUS Adelaide AUS 15/03/2012
20 48.61 Bernard, Alain FRA Dunkerke FRA 18/03/2012
21 48.64 Lefert, Clement FRA Dunkerke FRA 18/03/2012
21 48.64 D'Orsogna, Tommaso AUS Adelaide AUS 15/03/2012
23 48.74 Lagunov, Evgeny RUS Moscow RUS 17/04/2012
I riscontri dell’anno determinavano le seguenti somme di tempi al via:
Australia: 3:11.58 (47.10 Magnussen/47.63 Roberts/48.32 Targett /48.53 Sullivan)
Russia: 3:13.33 (48.21 Lobintsev/48.27 Izotov/ 48.29 Grechin/ 48.56 Morozov)
Francia: 3:13.52 (48.02 Agnel/48.38 Gilot /48.48 Leveaux/48.64 Lefert)
Stati Uniti: 3:13.53 (48.10 Adrian/48.46 Jones /48.48 Feigen/48.49 Phelps)
I favoriti
Dunque, anche se la composizione delle staffette può subire cambiamenti in sede olimpica, la superiorità della staffetta australiana è di quelle che niente può mettere in discussione. Non per nulla i primi due nuotatori al mondo e i soli ad essere scesi sotto i 48.0 nel 2012 sono i “canguri” James Magnussen (1991), campione mondiale in carica, che ha nel mirino addirittura il record del mondo dopo lo stratosferico 47.10 di marzo, nonché il suo coetaneo James ROBERTS, progredito nella stessa occasione fino ad un impressionante 47.63. Entrambi non ancora ventiduenni, fanno una clamorosa differenza con gli avversari in virtù della loro formidabile vasca di ritorno, spesso nell’intorno dei 24.50 secondi, quando non addirittura inferiore. Matt TARGETT con 48.32 ed Eamon SULLIVAN completano un quartetto che sarà appoggiato in eliminatorie dal campione del mondo junior Cameron McEVOY (48.58) e dall’italo australiano Tommaso D’ORSOGNA (48.64), che hanno conquistato gli altri due posti disponibili per disputare la staffetta.
Tuttavia gli Stati Uniti, oltre a contare sulla abituale stratosferica frazione di cui Michael PHELPS si è sempre reso protagonista in questa competizione, coltivavano l’idea di schierare Ryan LOCHTE, nonostante il modesto 48.91 stagionale, nella “anchor leg”: la frazione di chiusura, che spesso ha dato loro grandissime soddisfazioni, soprattutto quando è stata gestita da Jason LEZAK.
I francesi si preparano a schierare un quartetto senza Alain BERNARD, Frederick BOUSQUETS e William MEYNARD, il loro numero uno di Shanghai; per di più con un Fabien GILOT meno autorevole rispetto alle due ultime stagioni. Per tali ragioni sembrano meno competitivi che nelle precedenti occasioni olimpiche e mondiali, dove pure non avevano mai saputo essere squadra e trasformare la superiorità posseduta sulla carta nel successo sul campo. Non va sottovalutato però il fatto che Yannick AGNEL, per preparare al meglio questa gara, ha rinunciato a disputare i 400 stile libero, nei quali ben difficilmente una medaglia olimpica poteva sfuggirgli.
I russi hanno in Vladimir MOROZOV, un velocista appena ventenne, una valida alternativa a Evgeny LAGUNOV e possono completare un quartetto formidabile, con Nikita LOBINTSEV, Danila IZOTOV e Andrei GRECHIN, tutti in progresso nell’anno. Solo l’ombra delle clamorosa défaillance del 2011, quando la condizione manifestata in aprile scomparve clamorosamente nella piscina di Shanghai, frena il credito che sarebbe loro dovuto. Da notare che MOROZOV, che ha sede e residenza negli “States”, avrebbe potuto optare per la cittadinanza USA e ha invece scelto quella di origine della sua famiglia
Le batterie
Il quartetto australiano campione del mondo e favorito per la medaglia d’oro emerge dalle eliminatorie con il miglior tempo di 3:12.29, grazie ad una frazione lanciata di James MAGNUSSON da 47.35, pur con un cambio lentissimo per ovvie ragioni di sicurezza (+0.39).
Al secondo posto gli USA (3:12.59) precedono i russi (3:12.77) ed i francesi (3:13.38). Gli “Aussies” hanno schierato MAGNUSSEN e ROBERTS con Mc EVOY e D’ARSOGNA, dando quindi fiducia piena a TARGETT e SULLIVAN, senza neppure testarli.
I russi ragionano allo stesso modo e schierano tra i titolari solo GRECHIN (che in prima frazione sigla il personale stagionale con 48.19) e LOBINTSEV, risparmiando IZOTOV e MOROZOV, cui viene garantita la finale a spese di LAGUNOV.
Gli Stati Uniti schierano quattro riserve, sacrificando senza problemi il campione mondiale universitario, l’ottimo James FEIGEN, nonostante il 48.49 in prima frazione. Nessuna apertura neppure per Matthew GREAVERS, in forma spaventosa, che nuota in 47.54 pur con un cambio prudente (+0.23). Con Nathan ADRIAN e James CULLEN nuoteranno in finale PHELPS e LOCHTE, in controtendenza con le indicazioni dei Trials di OMAHA, nei quali i due fuoriclasse non si erano qualificati.
Anche la Francia sembra aver predeterminato i quattro nuotatori per la finale. Mette in acqua Amaury LEVEAUX, un titolare sicuro, seguito da Alain BERNARD, Clement LEFERT e Jeremy STRAVIUS. Stando ai riscontri cronometrici depurati dal tempo del cambio, se ci fosse spareggio il posto toccherebbe a STRAVIUS (47.95), che fa meglio di LEFERT (47.98) e di BERNARD (48.01). Nuota invece LEFERT e quindi il posto non era in gioco e la finale chiarirà anche il perché.
LEVEAUX Amaury -0.75 48.61 47.86
BERNARD Alain -0.30 48.31 48.01
LEFERT Clement -0.16 48.14 47.98
STRAVIUS Jeremy -0.37 48.32 47.95
La finale
Nella finale il quartetto australiano affonda clamorosamente. In prima frazione James MAGNUSSON nuota in sopra i 48.0 secondi ed è preceduto da un mostruoso Nathan ADRIAN (47.89) e ben contenuto dal francese Amaury LEVAUX, che sigla anche lui, come lo statunitense il personale di stagione progredendo fino ad un imprevedibile 48.14. Francia e USA non si lasciano sfuggire l’occasione, e gli americani tentano di prendere il largo con Michael PHELPS (47.15) e James CULLEN (47.60), ma mentre Fabien GILOT (47.67) deve cedere molto spazio al rivale è Clement LEFERT a tenere i transalpini a stretto contatto con i nord americani, che comunque si presentano all’ultimo cambio ancora in vantaggio di 0.55 secondi. Gli australiani cedono progressivamente, ma al cambio di ROBERTS sono ancora terzi con 0.27 di vantaggio sulle Russia.
Nell’ultima frazione, al termine di una spettacolare rimonta di Yannick AGNEL (46.74) su Ryan LOCHTE (47.74), il francese regala alla Francia il primo oro di squadra della sua gloriosa storia olimpica, toccando il bordo in 3:09.83, con i rivali distanziati a 3:10.38. Si consuma così una vendetta attesa da quattro anni, da quando nella finale olimpica della 4x100 stile libero di Pechino gli americani inflissero ai francesi una dolorosa sconfitta, con Jason LEZAK capace di rimontare negli ultimi metri nientemeno che Alain BERNARD, che doveva poi vincere il titolo olimpico. La Russia festeggia il terzo posto in 3:11.41, con l’Australia quarta in 3:11.63, tradita da un inguardabile ROBERTS (48.09).
Tutti eroi nella squadra europea: oltre ad AGNEL, che con il vantaggio del cambio scende di 1.28 secondi sotto al 48.02 delle selezioni francesi, anche Clement LEFERT fa miracoli con un guadagno nella frazione lanciata di 1.27 secondi rispetto al personale al via; Amaury LEVEAUX è spettacolare in prima frazione e lima 0.34 al suo personale stagionale, un progresso, senza il vantaggio del cambio, da considerare non inferiore a quello dei due compagni; così l’unico ad apparire “normale” è Fabien GILOT, che abbassa il suo miglior tempo stagionale al via di soli 0.74 secondi, appena al di sotto della media statistica sul vantaggio del cambio di un nuotatore maschio.
Quanto agli Stati Uniti nessuno saprà mai cosa avrebbero potuto fare, al posto di LOCHTE, GREAVERS o FEIGEN, che partiva con lo stesso primato del francese e che lo aveva ribadito in batteria. Entrambi avevano il potenziale per rendere molto più dura la vita ai rivali. Resta il fatto che la scelta dei tecnici USA ha acceso gli “specials” di AGNEL, diventato poi incontenibile nei giorni successivi, in particolare nei 200 stile libero. È invece pesata come un macigno sulle spalle di LOCHTE, entrato nell’Olimpiade apparentemente con una condizione molto migliore di quella dei Trials di Omaha e con le ambizioni conseguenti ai quattro titoli mondiali individuali del 2011. Escluso dal podio dei 200 stile libero, di cui era campione mondiale uscente; limitato al bronzo nei 200 dorso, nei quali nessuno lo aveva più battuto dal 2007, eccetto Aaron PEIRSOL, ormai ritirato; infine sconfitto nei 200 misti da PHELPS, cui aveva inflitto un distacco abissale nei 400 misti nella prima giornata dei Giochi.
Agnel tocca per primo ed esplode la gioia dei primi tre frazionisti francesi
La finale
1 FRA - France 3:09.93
LEVEAUX Amaury 0.73 23.43 48.13 (3) 48.13
GILOT Fabien 0.21 22.53 47.67 (2) 1:35.80
LEFERT Clement 0.13 22.09 47.39 (2) 2:23.19
AGNEL Yannick 0.15 22.14 46.74 (1) 3:09.93
2 USA – Stati Uniti 3:10.38
ADRIAN Nathan 0.65 22.76 47.89 (1) 47.89
PHELPS Michael 0.19 22.63 47.15 (1) 1:35.04
JONES Cullen 0.28 22.07 47.60 (1) 2:22.64
LOCHTE Ryan 0.11 22.39 47.74 (2) 3:10.38
3 RUS – Russia 3:11.41
GRECHIN Andrey 0.73 22.96 48.57 (5) 48.57
LOBINTSEV Nikita 0.14 22.31 47.39 (4) 1:35.96
MOROZOV Vladimir 0.32 22.75 47.85 (4) 2:23.81
IZOTOV Danila 0.26 22.68 47.60 (3) 3:11.41
4 AUS - Australia 3:11.63
MAGNUSSEN James 0.68 22.95 48.03 (2) 48.03
TARGETT Matt 0.14 22.62 47.83 (3) 1:35.86
SULLIVAN Eamon 0.14 22.26 47.68 (3) 2:23.54
ROBERTS James 0.26 23.10 48.09 (4) 3:11.63
La Storia
La staffetta 4x100 stile libero maschile è entrata nel programma olimpico solo nel 1964, in occasione dei Giochi di Tokio, ma non fu disputata nel 1976 a Montreal e nel 1980 a Mosca. Dopo otto successi consecutivi dal 1964 al 1996, gli statunitensi conobbero il sapore amaro della sconfitta a Sydney 2000 per mano dei padroni di casa, con Michael KLIM che lanciò il quartetto australiano migliorando in prima frazione di staffetta il record del mondo di Alexandr POPOV.
La sola altra nazione oltre a USA ed Australia ad aver vinto l’oro prima della Francia, è stato il Sud Africa di Roland SCHOEMANN e RYK NEETHLING ad Atene 2004, quando gli stati Uniti furono confinati dall’Olanda al terzo gradino del podio, il peggior piazzamento della loro storia olimpica in questa distanza di gara. Come abbiamo ricordato, solo un clamoroso miracolo di Jason LEZAK, ma per la verità anche una contro prestazione di Alain BERNARD, consentì agli USA di tornare sul più alto gradino del podio a Pechino.