Direttore Responsabile: Camillo Cametti

Il Blog di Gianfranco Saini

Londra 2012/30a Olimpiade - Staffette 4x200 libero

Prosegue il dominio olimpico degli Stati Uniti (doppio oro)

Per gli Stati Uniti 16° successo olimpico tra gli uomini, 4° fra le donne (su 5 edizioni). Nella gara maschile Francia seconda e Cina terza (prima medaglia olimpica ). Occasione perduta per l’Italia. In quella femminile Australia d’argento (4° podio olimpico) e bronzo alla Francia (prima medaglia olimpica); Italia settima.

  • Share

4X200 SL USA ORO LONDRA 2012.JPG

 

UOMINI

Batterie

Le grandi sorprese del turno sono l’eliminazione del fortissimo Giappone, ma soprattutto quella dello squadrone russo, che esattamente come nel mondiale 2011 tiene imprudentemente a riposo il numero uno Danila IZOTOV e non trova dagli altri atleti scesi in acqua le giuste risposte per sopravvivere.  Si salva per meno di 3/10 di secondo il quartetto cinese, che ora ha un’autostrada davanti sulla via del podio.

Non sfrutta l’occasione quasi unica il quartetto italiano, che sarebbe probabilmente passato mettendo in acqua Filippo MAGNINI. Più che discreto il comportamento degli azzurri, in particolare di Gianluca MAGLIA (1:48.39), di Alex DI GIORGIO (1:47.83) e del campione europeo junior Riccardo Maestri (1:47.94). Tempi che avrebbero potuto forse essere anche migliori se per tutti la strategia di gara non fosse stata troppo sbilanciata verso passaggi veloci. L’ultimo tempo utile per qualificarsi è 7:11.64 ed i nostri ottengono 7:12.69, concludendo in undicesima posizione, ad 1.64 secondi dalla sesta. Quando Marco BELOTTI prende il cambio dovrebbe nuotare in 1:47.42 per andare allo spareggio con l’Ungheria, una prestazione non impossibile in altri momenti per il romano, che ottiene 1:48.47 dando tutto ed anche troppo nella prima metà gara (51.83), per vedere la luce spegnersi nell’ultima vasca, dopo una terza era stata ancora valida.

 

Finale 

Gli Stati Uniti conquistano l’oro olimpico, il sedicesimo della storia dei Giochi ed il terzo consecutivo dal 2004, con il tempo di 6:59.70. Michael PHELPS è il migliore del quartetto con una frazione lanciata, quella conclusiva, nuotata in 1:44.05. È la sua diciannovesima medaglia olimpica ed ora è in solitario il più grande sportivo di sempre della storia dei Giochi. Con lui sul primo gradino del podio Ryan LOCHTE con 1:45.15, non esaltante, nella frazione di apertura e poi Conor DYWER in 1:45.23 e Ricky BERENS 1:45.27.

Il secondo posto della Francia in 7:02.77 (record nazionale) ed il terzo della Cina in 7:06.30 replicano in modo perfetto il podio del Mondiale 2011. Da notare per i transalpini il buon lancio di Amaury LEVAUX (1:46.70) e la frazione ancora una volta stupenda del campione olimpico Yannick AGNEL (1:43.24), mentre Yang SUN si è contentato di 1:45.55, che gli è bastato per relegare al quarto posto una eccellente Germania (7:06.59). Sette nazioni, tra cui il Sud Africa (LE CLOS 1:47.15) sono scese sotto i 7:10.0. La Francia mancava dal podio olimpico dalle due edizioni post belliche di Londra 1948 ed Helsinki 1952 e non era mai andata in precedenza oltre al bronzo.

La Cina conquista la sua prima medaglia olimpica della specialità, la sesta per una nazione asiatica dopo le cinque del Giappone (2-2-1).

 

Il podio

1          USA - Stati Uniti            6:59.70

LOCHTE Ryan                            0.67      24.64    51.17    1:17.52 1:45.15            (1)        1:45.15

DWYER Conor                           0.34      24.33    50.90    1:17.93 1:45.23            (1)        3:30.38

BERENS Ricky                           0.17      24.40    51.43    1:18.83 1:45.27            (1)        5:15.65

PHELPS Michael                                     0.33      24.28    50.84    1:17.85 1:44.05            (1)        6:59.70

2          FRA - Francia                7:02.77

LEVEAUX Amaury                      0.77      24.69    52.06    1:19.48 1:46.70            (4)        1:46.70

MALLET Gregory                        0.30      23.91    51.00    1:18.81 1:46.83            (4)        3:33.53

LEFERT Clement                        0.18      24.27    51.25    1:18.42 1:46.00            (2)        5:19.53

AGNEL Yannick                          0.19      23.80    49.80    1:16.44 1:43.24            (2)        7:02.77

3          CHN - Cina                    7:06.30

HAO Yun                                   0.67      25.02    52.12    1:19.48 1:47.12            (7)        1:47.12

LI Yunqi                                    0.22      24.75    51.69    1:18.95 1:46.46            (5)        3:33.58

JIANG Haiqi                              0.48      24.34    51.49    1:19.20 1:47.17            (5)        5:20.75

SUN Yang                                 0.22      23.99    50.29    1:17.64 1:45.55            (3)        7:06.30

La storia dell’evento nei Giochi Olimpici

In campo maschile questa è una delle gare storiche, presente dal 1908 in tutte le Olimpiadi successivamente disputate. Con il loro 16° oro olimpico in 24 edizioni gli Stati Uniti si portano alla formidabile percentuale del 66.66%, equivalente a due titoli olimpici ogni tre edizioni!. Poche altre nazioni e tutte di grandissima tradizione si sono inserite al primo posto nell’albo d’oro di questa gara. L’Australia ha vinto 3 volte, la prima a Stoccolma nel 1912 sotto la sigla di Australasia, le altre due (1956-2000), nell’era moderna del nuoto, il cui inizio  possiamo identificare proprio con l’Olimpiade di Melbourne 1956. Anche la vittoria del 2000 fu ottenuta di fronte al pubblico di casa, a Sydney, nonostante la rinuncia a schierare il grande Grant HACKETT, l’uomo che aveva fatto cadere  lo storico record del mondo di Giorgio LAMBERTI, perché in crisi dopo una mediocre gara dei 400. 

Una decisione doppiamente fortunata, perché gli “aussies” non solo ebbero la soddisfazione di vincere la staffetta, doppiando il successo della 4x100 in faccia agli statunitensi, ma favorirono il difficile recupero psicologico di HACKETT, che nell’ultima giornata seppe trionfare nella finale dei 1500 davanti al grandissimo connazionale Kieren PERKINS, al quale doveva poi subentrare nell’albo dei primati della distanza. Autori di quella impresa, impreziosita dal primato del mondo, furono Ian THORPE, Michael KLIM, Todd PEARSON e William KIRBY, che portarono il primato del mondo a 7:07.05.

Il Giappone ebbe il suo dominio nel 1932 e nel 1936 e la sua superiorità nel nuoto mondiale fu interrotta dalla Seconda Guerra Mondiale  e prolungata dalla esclusione dei suoi fuoriclasse dai Giochi di Londra 1948. La Russia vinse 2 volte, la prima sotto la sigla storica dell’URSS nel 1980 a Mosca, favorita dalla scelta del boicottaggio adottata da molte potenze occidentali, inclusi gli Stati Uniti; la seconda a Barcellona nel 1992, sotto quelle di EUN, quando Dmitri LEPIKOV, Vladimir PYSHNENKO, Beniamin TAYANOVICH e Evgeny SADOVYI lasciarono a distanza siderale Svezia e Stati Uniti. Della Gran Bretagna (sotto la sigla di Regno Unito) l’unico altro successo sfuggito agli Stati Uniti, quello della prima edizione a Londra nel 1908.  Sempre sul podio quando presenti, gli USA hanno dovuto contentarsi del bronzo solo due volte, nel 1908 e nel 1992.

 

4X200 SL USA donne ORO LONDRA 2012.JPG

DONNE

 

Batterie

Finalmente un raggio di sole anche per i colori azzurri. Alice MIZZAU (1:57.95), Alice NESTI (1:59.80), Diletta CARLI (1:58.54) e Federica PELLEGRINI (1:56.46), nuotano in 7:52.75, quindici centesimi meglio di quanto fatto a Debrecen per vincere la finale europea. Le azzurre accedono così alla finale olimpica con il quarto tempo e come prima nazione del Vecchio Continente. Da sottolineare, nel comportamento ottimo dell’intero quartetto, il personale della diciannovenne MIZZAU, migliorato di 45/100 di secondo da 1:58.39: un tempo che valeva abbondantemente la qualificazione alle semifinali nei 200 stile libero, se l’azzurra avesse acquisito in precedenza il limite per nuotarli. Molto bene anche la CARLI: la campionessa europea junior dei 400 ha infatti realizzato una prestazione che è indiscutibilmente migliore per valore tecnico del suo primato personale (1:59.43).  Passano tutte le nazioni favorite, tra cui le maggiori candidate al podio USA, Australia e Cina. La MUFFAT è costretta a 1:55.57 per tenere in corsa la sua Francia. Nel barrage per il solo posto disponibile in sede di previsione per la finale Ungheria, Spagna e Germania sono nettamente sopravanzate dal Canada, che chiude addirittura con il terzo tempo (7:50.84). Rischia molto il quotato Giappone che con il tempo di 7:54.,56 si salva per due soli centesimi di secondo  sulle vice-campionesse europee dell’Ungheria.

 

Finale

Lo squadrone americano composto da Melissa FRANKLIN 1:55.96, Dana VOLLMER 1:56.02, Shannon VREELAND 1:56.85 e Allison SCHMITT 1:54.09, conquista con il nuovo record olimpico di 7:42.92  il quarto oro olimpico in cinque edizioni dei Giochi, portandosi alla spaventosa percentuale dell’80% di titoli vinti in questa gara. Da notare la presenza di tre olimpioniche di discipline differenti: FRANKLIN 100-200 dorso; VOLLMER 100 farfalla e SCHMITT 200 stile libero. Argento per le ondine australiane, olimpioniche nel 2008 ed oggi seconde con un eccellente 7:44.41, solo un decimo più del record olimpico con cui avevano vinto l’oro a Pechino. In acqua per il quartetto australiano, che conduce fino all’inizio dell’ultima frazione, Bronte BARRATT, che precede ancora la FRANKLIN in 1:55.76; poi Melanie SCHLENGHER 1.55.62, Kylie PALMER 1:56.91 e Alicia COUTTS 1:56.12. Terza è la Francia in 7:47. 49, al comando dopo la frazione di apertura, con Camille MUFFAT 1.55.51, Charlotte BONNET 1:57.78, Ophelie-Cyrielle ETIENNE 1.58.05 e Coralie BALMY 1:56.49. La Cina, arrivata al titolo mondiale nel 2009, è solo sesta e non riesce a conquistare la sua prima medaglia d’oro olimpica in questa distanza di gara, né ad allungare la striscia di podi aperta nel 2004. 

L’Italia è settima in 7:56.30, terza tra le rappresentative europee, con tutto il quartetto in lieve regresso dopo l’ottimo risultato delle eliminatorie. Queste le frazione della azzurre: Alice MIZZAU 1:58.93, Alice NESTI 2:00.03, Diletta CARLI 1:59.73 e Federica PELLEGRINI 1:57.61. Il tempo di 7:52.75 realizzato in mattinata resta il sesto della manifestazione, di pochissimo inferiore a quello della Gran Bretagna, quinta in 7:52.37 e rappresenta un ottimo punto di partenza per il futuro.

 

Il podio

 

1          USA - Stati Uniti            7:42.92 OR

FRANKLIN Missy                        0.79      26.87 55.87 1:25.75 1:55.96      (3)        1:55.96

VOLLMER Dana                         0.30      26.92 56.19 1:25.97 1:56.02      (2)        3:51.98

VREELAND Shannon                  0.07      27.05 56.74 1:27.06 1:56.85      (2)        5:48.83

SCHMITT Allison                        0.47      27.19 55.75 1:24.75 1:54.09      (1)        7:42.92

 

2          AUS - Australia              7:44.41

BARRATT Bronte                       0.74      27.53 56.56 1:26.02 1:55.76      (2)        1:55.76

SCHLANGER Melanie                  0.24      26.95 56.49 1:26.36 1:55.62      (1)        3:51.38

PALMER Kylie                            0.24      27.33 57.25 1:27.28 1:56.91      (1)        5:48.29

COUTTS Alicia                           0.38      27.10 56.92 1:26.47 1:56.12      (2)        7:44.41

 

3          FRA - Francia                7:47.49

MUFFAT Camille                         0.76      27.08 56.37 1:25.77 1:55.51      (1)        1:55.51

BONNET Charlotte                     0.31      27.00 57.05 1:27.22 1:57.78      (3)        3:53.29

ETIENNE Ophelie-Cyrielle           0.33      27.56 57.84 1:28.11 1:58.05      (3)        5:51.34

BALMY Coralie                           0.09      26.98 56.49 1:26.46 1:56.15      (3)        7:47.49

 

La storia dell’evento nei Giochi Olimpici

Introdotto nel programma olimpico solo nel 1996 ad Atlanta, è l’evento più giovane della storia di Giochi. Gli Stati Uniti hanno fatto da padroni, inanellando una striscia di tre successi consecutivi prima di essere sconfitti a Pechino da Australia e Cina. L’Australia non ha conquistato il podio solo nel 2004. La Francia ottiene la sua prima medaglia olimpica. La Germania, grande protagonista nelle prime tre edizioni con un argento e due bronzi, non perviene alla finale. Da notare che lo squadrone femminile britannico non ha mai centrato un podio in questa gara.

 

 

Leggi anche...