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Il Blog di Gianfranco Saini

Mondiali rivisitati - L'effetto delle correnti anomale

Clamoroso! Corsie privilegiate ai Mondiali 2013

Numerose prestazioni sono state influenzate da correnti subacquee . In alcuni casi è stato alterato il risultato finale. L’evidenza raggiunta grazie all’analisi statistica. Scozzoli “privato” di una medaglia quasi certa (era giunto a 5/100 dal bronzo).

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Il problema

È noto che un articolo apparso sul quotidiano francese Le Monde, immediatamente dopo la conclusione dei Mondiali di Barcellona, ha suscitato polemiche in merito alla regolarità delle gare di quella manifestazione.

I tecnici di Francia e Stati Uniti, due delle squadre leader del nuoto mondiale, hanno avanzato l’ipotesi della presenza di correnti all’interno della piscina di competizione, una condizione non solo irregolare in linea di principio, ma anche tale da falsare il risultato di alcune prove, in particolare quelle sui 50 metri.

Il sistema di controllo della circolazione dell’acqua, che potrebbe aver dato luogo a questo inconveniente, prevedeva 14 turbine posizionate sui due lati della piscina. Purtroppo era stato utilizzato per la prima volta proprio in occasione dei Mondiali di Barcellona. L’attenzione delle due superpotenze si era concentrata inizialmente sulla gara dei 50 metri stile libero maschili, nella quale si era avuta la clamorosa esclusione dal podio di  Nathan ADRIAN (USA) e dell’olimpionico della distanza Florent MANAUDOU (Francia). Una più approfondita analisi doveva rivelare che il problema era ben più grave.

 

Le osservazioni dirette confermano il fenomeno

La validità del podio in più di una delle gare appare discutibile, a causa di un problema più unico che raro: in sintesi, alcune corsie, in particolare quelle 1-3, sembravano consentire una percorrenza della vasca più veloce in una direzione, quella di allontanamento dal lato di arrivo, rispetto all'altra. All’opposto, le corsie 6-8 sembravano favorire una percorrenza più veloce nella direzione di avvicinamento all’arrivo rispetto a quella di allontanamento.

A riprova di questo fatto sono state elaborate alcune statistiche che sembrerebbero provare questa tesi. Ma prima di addentrarci in un esame più specifico guardiamo ad alcuni dati raccolti in campo italiano, che avevano portato i nostri tecnici, ed in particolare Thomas Gyertyanffy, coach di Fabio SCOZZOLI, ad esprimere concetti analoghi a quelli dei colleghi francesi ed americani, e ad affrontare l’analisi dei risultati di Barcellona partendo dall’esame della discrepanza della velocità media nelle gare di mezzofondo prolungato tra vasche percorse nelle direzione di allontanamento dal bordo di partenza  e vasche percorse nelle direzione di avvicinamento ad esso.

 

100 farfalla femmine

1             BIANCHI Ilaria   58.11                     26.43 – 31.68

5             BIANCHI Ilaria   58.22                     27.20 – 31.02

6             BIANCHI Ilaria   58.29                     27.21 – 31.08

6             BIANCHI Ilaria   57.49                     26.45 – 31.04 staffetta

Nuotando la finale dei 100 farfalla in corsia 1, Ilaria BIANCHI  realizza un passaggio nettamente migliore di quello registrato in batteria, in semifinale e successivamente in staffetta. Infatti vira terza, ma nuotando in una corsia nelle quale è presente una corrente in direzione opposta a quella di arrivo. La BIANCHI, nuotando le batterie dei 50 farfalla in direzione opposta, non riuscirà ad ottenere il tempo realizzato al passaggio della finale dei 100 farfalla. 

Lo stesso accade a Mattia PESCE e a Fabio SCOZZOLI , che rispettivamente nella semifinale e nella finale dei 100 rana, nuotano entrambi nella corsia 1 e fanno registrare il peggior ritorno di tutti i turni nuotati; peraltro, anche loro non riescono ad ottenere nella gara dei 50 metri, percorsa naturalmente in direzione opposta, il tempo realizzato al passaggio nella gara dei 100.  

50 rana maschi

1             PESCE Mattia                    27.42                     semifinale         

1             PESCE Mattia                    27.53                     finale

1             PESCE Mattia                    27.40                     semifinale 100m (direzione opposta)

100 rana maschi

1             PESCE Mattia                    1:01.06                 27.40 – 33.66     semifinale

7             PESCE Mattia                    1:00.32                 28.36 – 31.96     batteria

100 rana maschi

1             SCOZZOLI Fabio                              59.70     0.61       27.51 – 32.19     finale

5             SCOZZOLI Fabio                               59.90     0.62       28.10 – 31.80     batteria

5             SCOZZOLI Fabio                               59.88     0.63       27.98 – 31.90     semifinale

7             SCOZZOLI Fabio               58.79     0.10       27.46 – 31.33    staffetta

In particolare, SCOZZOLI nuota la finale in corsia 1, risultando, sulla base degli studi statistici indipendenti realizzati dal Centro Studi James COUNSILMAN dell’Università di Bloomington, l’atleta più penalizzato tra gli otto finalisti.  Il confronto della prestazione della finale individuale dei 100 metri (corsia 1) con la frazione di staffetta (corsia 7), lascia in noi pochi dubbi che l’azzurro sia stato privato di una medaglia (dalla quale, pur in condizioni di indiscutibile svantaggio, è rimasto lontano solo 5/100 di secondo) dalla presenza in vasca di un fattore perturbante irregolare, in forma di un gradiente di corrente direzionale.

SCOZZOLI Fabio  ITA

Fabio Scozzoli. A Barcellona avrebbe meritato la medaglia di bronzo. Foto di Giorgio Scala/Deepbluemedia.eu - Inside

 

100 rana maschi

1             DUGONJIC Damir                            1:00.36                 28.16 – 32.20     batteria

8             DUGONJIC Damir                             59.80                    28.58 – 31.22     semifinale

7             DUGONJIC Damir                             59.68                    28.57 – 31.11     finale

Lo sloveno Damir DUGONJIC  rischia l’eliminazione in batteria nei 100 rana, nuotando in corsia 1, la più sfavorita dalle irregolari condizioni presenti vasca: sopravvive, infatti, con il 15° tempo. Nei turni successivi ha la buona sorte di nuotare nelle corsie 8 e 7, le più favorite del lato buono della vasca ed arriva a sfiorare il podio, che gli sfugge per soli 3/100 di secondo. Impressionante il vantaggio determinato dal cambio di corsia nella seconda vasca, che supera il secondo, mentre il vantaggio nella prima vasca (che non si acquisisce nella fase di volo della partenza, non arriva alla metà

 

100 stile libero maschi

2             DOTTO Luca                       49.17                     22.83 - 26.34  staffetta

7             DOTTO Luca                       48.46                     23.21 - 25.25

Nuotando in una delle corsie sfavorite (la 2) nel computo vantaggi/svantaggi determinati da una corrente costante per direzione e intensità in una gara di 100 metri, Luca DOTTO fa registrare un assai mediocre 49.17, affossando le speranze di una ottima staffetta. Nelle semifinali della gara individuale, nuotando dalla parte buona della vasca, in corsia 7, consegue una splendida finale, con un tempo migliore  di 71/100 di secondo.

 

200 dorso maschi

1             TURRINI Federico           1:59.16 (28.01-30.69-30.15-30.31)            semifinale

7             TURRINI Federico           1:58.54 (28.48-29.81-30.39-29.86)            batteria

200 dorso femmine

2             PELLEGRINI Federica     2:09.97 (30.72-33.04-32.78-33.43)            semifinale

5             PELLEGRINI Federica     2:10.65 (31.36- 32.68-33.47-33.14)           batteria

Nei 200 dorso Federica PELLEGRINI e Federico TURRINI nuotano le batterie dalla parte buona della vasca (rispettivamente in corsia 5 e 7). Entrambi, purtroppo, si ritrovano nella semifinale in corsia 1, appunto la peggiore delle otto ai fini della prestazione. Come si può vedere, per entrambi,  nella semifinale i tempi di percorrenza delle vasche nuotate nella direzione di allontanamento dall’arrivo diventano migliori di quelle corrispondenti nuotate in batteria; al contrario le vasche pari, nuotate nelle direzione di arrivo, diventano peggiori di quelle corrispondenti della batteria. Lo sfortunato posizionamento in vasca  costa certamente la finale alla PELLEGRINI.

Ancora, le due raniste Lisa FISSNEIDER nuotano e Michela GUZZETTI nuotano la batteria dei 100 rana rispettivamente in corsia 7 e corsia 1. La bolzanina, che nuota dalla parte buona, ha un riscontro positivo, entrando nelle top 20 e sfiorando l’ingresso in semifinale per meno di 2 decimi di secondo, con il tempo di 1:08.53. La milanese, pesantemente penalizzata dalla corsia 1, non va oltre un modestissimo 1:09.54 ed è 29a. Qualche giorno dopo nella gara dei 50 metri le posizioni si invertono ed è la FISSNEIDER ha nuotare in una corsia penalizzata, la 2, mentre la GUZZETTI scende in acqua in corsia 7, una di quelle buone. Il rendimento delle azzurre si inverte radicalmente. La milanese nuota in 31.51 e si classifica 17a, mancando per 1 solo centesimo l’ingresso in semifinale; la bolzanina affonda in 27a posizione con un modestissimo 31.94. E’ appena il caso di ricordare, che nell’ultimo giorno dei Campionati, nuotando la sua frazione di staffetta in corsia 6, la FISSNEIDER torna ad esprimersi in modo positivo, fermando i cronometri a 1:07.97, con cambio a 0.23. Per di più, al ritorno in Italia, gareggiando nelle piscina dello Stadio del Nuoto di Roma,  in condizioni finalmente regolari, l’azzurra sigla il proprio personale in costume di filo sui 50 rana con il tempo di 31.20, ben 74/100 meglio di quanto fatto a Barcellona, pochi giorni prima.   

50 rana femmine

2             FISSNEIDER Lisa            31.94     batteria (27°)

7             GUZZETTI Michela          31.51     batteria (17°)

100 rana femmine

1             GUZZETTI Michela          1:09.54 batteria (29°)

7             FISSNEIDER Lisa            1:08.53 batteria (19°)    

6             FISSNEIDER Lisa            1:07.97 staffetta (cambio + 0.23)

 

Generalizzando l’osservazione all’intero campo dei risultati, si riscontra che nelle prove di mezzofondo prolungato, gli 800 e 1500 metri sia maschili sia femminili, i nuotatori delle corsie 1, 2 e 3 nuotano sistematicamente più veloci in un senso, mentre quelli delle corsie 6, 7 e 8 lo fanno nell’altro. Per esempio, nella finale dei 1500 metri femminili Chloe SUTTON (USA), in corsia numero 1, nuota con una media di 32.09 in un senso e con una media di 32.54 nell’altro. La cinese Danlu XU, dalla parte opposta della piscina, in corsia 8, nuota, invece, rispettivamente, con una media di 32.25 e di 31.77. Lo schema, che vede una differenza di circa mezzo secondo tra i due sensi, si verifica anche negli 800 metri donne, negli 800 metri uomini e nei 1500 metri uomini.

 

Gli indizi

La questione è affrontata per la prima volta dai responsabili politici e tecnici francesi, nella conferenza stampa tenuta tra le batterie e la finale dell’ultima giornata di gare, ma si arricchisce rapidamente di nuovi capitoli. 

A dar seguito all’inchiesta di Le Monde, che metteva in rilievo come i risultati delle gare veloci disputate sulla distanza dei 50 metri nei quattro stili di gara potessero essere stati falsati da correnti non regolari, causate dall’effetto delle turbine, arriva il rilancio di un altro autorevolissimo giornale, il tedesco Die Welt.

In un articolo molto dettagliato, il quotidiano tedesco esprime l’ipotesi motivata che un numero altissimo di medaglie, da 10 a 14, delle quali non meno di 3 d’oro, sarebbero sfuggite  di mano ai proprietari “legittimi”. 

Le atlete defraudate della vittoria mondiale sarebbero la cinese Yuanhui FU nei 50 dorso (oro andato alla connazionale Jing ZHAO); la fenomenale lituana Ruta MEILUTYTE nei 50 rana (oro alla russa Yuliya  EFIMOVA); l’australiana Cate CAMPBELL nei 50 stile libero (oro all’olandese Ranomi KROMOWIDJOJO).

Questa ipotesi prende le mosse da due studi indipendenti, condotti dal Counsilman Center for Science of Swimming (uno dei più noti centro studi di bio-meccanica del nuoto statunitensi) e dal blog “Astute Crunch”. Il risultato delle ricerche mette in evidenza: 1) che la presenza di correnti direzionali in vasca è provata al di là di ogni ragionevole dubbio dall’analisi statistica dei risultati, 2) che almeno nelle gare da 50 metri le correnti artificiali potrebbero avere modificato i risultati fino a due o più decimi di secondo. Noi aggiungiamo, riservandoci di motivarlo più oltre, che, se è valido il primo punto, allora questo risultato ha certamente impatto anche su tutte le gare delle altre distanze, con un riscontro molto significativo nelle gare da 100 metri e man mano decrescente con il crescere delle distanze di gara. Facciamo per inciso notare che ci agganciamo all’analisi statistica dei risultati e alle osservazioni di base di Francia e Stati Uniti, le Nazioni che per prime hanno sollevato il problema, perché  non possono in alcun modo essere tacciate di cercare scuse di fronte a risultati deludenti:  sono anzi i due paesi più brillanti della manifestazione rispettivamente in campo mondiale ed europeo (e non solo).

 

L’analisi scientifica

Diamo ora conto dei punti essenziali della ricerca scientifica condotta dal Counsilman Center for Science of Swimming presso l’universalmente nota Università di Bloomington, Indiana.

La ricerca è stata resa pubblica il 12 agosto con il titolo: “Analisi dei recenti risultati di nuoto ai Campionati del Mondo FINA 2013 di Barcellona: iniziale conferma dei “rumours” sulla presenza di correnti”.

Una prima formale evidenza dell’esistenza di correnti direzionali in vasca nasce dall’osservazione dei risultati della Tabella di confronto dei tempi medi di percorrenza delle vasche dispari e delle vasche pari nelle gare dei 1500 stile libero degli ultimi sei campionati del mondo di nuoto, che indicheremo come Tabella 1.

Tabella 1

Corsie

Tempi di percorrenza 50m

2005

2007

2009

2011

2013

1-2

vasche dispari

32.13

32.26

32.11

31.71

31.77

vasche pari

32.25

32.45

32.16

31.72

32.26

3-4

vasche dispari

32.34

32.33

32.22

31.90

32.23

vasche pari

32.62

32.93

32.21

31.85

31.87

 

Come può essere facilmente riscontrato i risultati delle edizioni dal 2005 al 2011 non sono coerenti con quelli del 2013. I Campionati del 2013 sono i soli nei quali i nuotatori posizionati da un lato della vasca (corsie 1 e 2) hanno prestazioni significativamente migliori nelle vasche dispari rispetto a quelle pari, mentre i nuotatori posizionati dalla parte opposta (corsie 7 ed 8) hanno nello stesso momento prestazioni migliori nelle vasche pari rispetto a quelle dispari.

Questi risultati portano a due nuovi quesiti: (1) ci sono altre corsie oltre le quattro esaminate (1, 2, 7e 8) anche loro affette da quello che appare essere un fattore di disturbo legato alle diverse corsie e (2) se così é, può esserne dimostrato l’impatto sul risultato finale? 

A questo punto i ricercatori hanno fatto un notevole passo avanti e hanno considerato che se questo primo risultato dimostrava l’esistenza di una corrente o di un sistema di corrente in vasca, allora era non solo possibile ma probabile che l’influenza di questa corrente dovesse manifestarsi anche nelle altre corsie. Per verificare questa ipotesi, il calcolo della differenza tra i tempi di percorrenza delle vasche dispari e delle vasche pari nelle gare di 1500 metri è stata estesa a tutte le corsie e i metodi dell’analisi statistica sono stati applicati ai risultati ottenuti. In questo modo è stato possibile riscontrare che in tutte otto le corsie vi era una differenza tra la media di tutte le vasche dispari rispetto alle pari, in ciascuna corsia significativa rispetto alla differenza complessiva tra i tempi di percorrenza tutte le vasche le vasche dispari e tutte le vasche pari.

Questo risultato è espresso graficamente nella seguente Figura 1, che ha in ascisse il numero di corsia ed in ordinata la differenza della media di percorrenza delle vasche dispari e delle vasche pari in ciascuna corsia, rispetto alla media di percorrenza di tutte le vasche dispari rispetto alle vasche pari.

GRAFICO X ART. SAINI SU CORSIE

La figura evidenzia che per i nuotatori dalla corsia 1 alla 4 i tempi di percorrenza delle vasche dispari sono più veloci rispetto alle vasche pari, mentre dalla corsia 5 alla 8, la situazione è inversa e i tempi di percorrenza delle vasche pari sono più veloci di quelli delle vasche dispari.  L’analisi condotta sulle gare dei 1500 metri stile libero fornisce l’evidenza del fatto che qualche fattore determinava che i nuotatori posizionati dalla corsia 1 alla 4 avessero tempi di percorrenza più rapidi quando nuotavano allontanandosi dal bordo di arrivo, mente quelli dalla corsia 5 alla 8 avessero tempi di percorrenza più veloci quando nuotavano in direzione dell’arrivo.  La successiva questione era se questo “fattore” aveva o meno un impatto anche sulle altre distanze di gara e sugli altri risultati della manifestazione. Da un punto di vista logico sembrava possibile affermare che ogni tipo di vantaggio che un nuotatore ricevesse nuotando in una direzione, fosse compensato dallo svantaggio subito nuotando la vasca successiva nella direzione opposta. Questo doveva valere quanto meno per le 26 gare individuali in cui il numero di vasche è pari. Non vi è però possibilità di compensazione nelle 8 gare dove si nuota in una solo direzione: le quattro gare da 50 metri maschili nei quattro diversi stili di competizione e le analoghe quattro femminili; in sintesi i 50 metri dorso, rana, farfalla e stile libero maschili e femminili.

Dobbiamo però osservare che due elementi consentono di valutare come influente sul risultato la presenza di un gradiente di corrente anche nelle gare da 100 metri. Il primo è che per effetto delle partenze nella direzione di nuoto favorevole alle corsie 1-4 (prima vasca nelle competizioni con un numero pari di vasche) l’effetto favorevole si applica solo a 45 metri su 50; analogamente per la stessa regione nelle direzione di nuoto sfavorevole alle corsie  5-8 l’effetto negativo agisce solo per 45 metri su 50.

Il secondo va nella stessa direzione: la velocità media di nuoto nella prima vasca è più alta di quella di ritorno e quindi il tempo in cui nelle corsie 1-4 si è agevolati è ben minore di quello in cui si deve superare una corrente di contrasto; all’opposto nelle corsie 5-8 il tempo in cui si deve affrontare una corrente di contrasto è minore del 10% circa di quello in cui si è agevolati da una corrente favorevole. Questo fatto va conteggiato una sola volta nelle gare con numero di vasche pari, questo spiega perché è tanto più importante nei 100 metri rispetto alle gare più lunghe, diventando trascurabile nelle gare da 800 in su, ma occasionalmente determinante anche nelle gare di 400 metri e 200 metri, quando la differenza nel tempo finale è nell’ordine dei decimi.

Dal momento che nelle competizioni sulla distanza di gara dei 50 metri i concorrenti gareggiano in un’unica direzione della piscina, la presenza di una corrente, ha necessariamente un maggior impatto sul risultato. Sulla base dei risultati conseguenti alla analisi dei tempi di percorrenza dei 1500 stile libero era logico ipotizzare che i nuotatori nelle corsie dalla 1 alla 4 fossero svantaggiati dalla presenza di corrente in queste gare e che fossero invece avvantaggiati i nuotatori i nuotatori nelle corsie dalla 5 alla 8. Oltre a definire la validità dell’ipotesi, era necessario articolare in qualche modo il valore del vantaggio e dello svantaggio nelle differenti corsie. Per rispondere alla prima questione è stato esaminato un campione di 192 osservazioni: le prestazioni nelle 8 distanze di gara dei 16 semifinalisti (8x16=128) e le prestazioni nelle 8 distanze di gara degli 8 finalisti (8x8=64). Ciascuna osservazione è stata catalogata come appartenente ad uno dei 4 gruppi mostrati in Tabella (2), in relazione alla corsia in cui il nuotatore esaminato aveva nuotato nelle coppia di eventi batteria-semifinale o semifinale-finale. 

 

Tabella 2: suddivisione in gruppi in  base alla corsia in cui l'atleta ha nuotato

Gruppo

Corsia della prima competizione

Corsia delle seconda competizione

1

1-4

1-4

2

1-4

5-8

3

5-8

1-4

4

5-8

5-8

Prima competizione: batteria (nella associazione batteria-semifinale); semifinale (in quella semifinale-finale)

Seconda competizione: semifinale (nella associazione batteria-semifinale); finale (in quella semifinale-finale)

 

Sulla base delle precedenti analisi, è stata esaminata l’ipotesi che il gruppo 2 (prima competizione nelle corsie 1-4 e seconda nelle corsie 5-8) avrebbe avuto gli incrementi maggiori, mentre il gruppo 3 (prima competizione nelle corsie 5-8 e seconda nelle corsie 1-4) avrebbe avuto un minore incremento nei risultati.  

Il risultato dell’analisi statistica indica che i nuotatori del gruppo 2 hanno migliorato i propri risultati tra prima e seconda competizione dell’ 1% circa; quelli del gruppo 3 sono  risultati più lenti dello 0,5% circa.

Il confronto con i 4 precedenti Campionati del Mondo dimostra chiaramente che nel 2013 vi era in azione un fattore perturbante, perché se in qualche caso è stato possibile riscontrare qualche miglioramento in relazione alla corsia in cui gareggiava il nuotatore, in nessun caso si sono registrati  peggioramenti nelle prestazioni dei nuotatori provenienti dalle corsie 5 alla 8, se non nel mondiale 2013. 

L’evidenza suggerisce quindi che vi era un fattore di disturbo durante i Mondiali di Nuto 2013 nella vasca di competizione e che tale fattore ha influenzato i risultati nuotati. L’ultima questione cui rispondere era: il fattore perturbante ha avuto influenza sulle prestazioni nuotate fino ad influire sull’ assegnazione delle medaglie? 

Sembra superfluo sottolineare l’importanza di questa riposta per atleti che operano per essere a certi livelli in condizioni simili a quelle di professionisti e che vedono spesso legato al proprio successo la possibilità di acquisire sponsor, sussidi, ingresso in Gruppi Militari, eccetera.

A questo fine è sufficiente esaminare il quadro dei risultati di Tabella 3 e Tabella 4, nelle quali il numero delle medaglie vinte a Barcellona 2013, rispettivamente dalle corsie 1-4 e 5-8 e dalle corsie 1-3 e 6-8, e quello delle medaglie vinte dalle corsie 1-3 e 6-8 è confrontato con quello delle medaglie vinte nei precedenti quattro Mondiali. Non sembra possano esserci dubbi.

 

Tabella 3 - Numero di medaglie vinte ai Mondiali in relazione alla corsia

Corsie

2005

2007

2009

2011

2013

1-4

16

13

15

13

7

5-8

8

11

9

11

17

Tabella 4 - Numero di medaglie vinte in sede di Campionati Mondiali in relazione alla corsia

Corsie

2005

2007

2009

2011

2013

1-3

9

5

9

6

1

6-8

5

5

6

5

11


Nota - Per un approfondimento completo del problema è possibile riferirsi al seguente link:

http://www.swimmingworldmagazine.com/lane9/news/commentary/35616.asp

 

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