Tecnica del Nuoto.
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L'avvento sul palcoscenico internazionale della nuova stella statunitense Kathleen Ledecky ha scombinato i piani di coloro che intendevano beneficiare dei prematuri ritiri della nostra Alessia Filippi e, in seguito, della bi-campionessa olimpica Rebecca Adlington.
In realtà non è da scartare l'ipotesi che sia stato proprio lo smacco casalingo inflitto a quest'ultima dalla “ragazzina” (si fa per dire, considerati i suoi 180 cm) statunitense ad aver abbreviato la carriera natatoria della britannica. La gara (800m stile libero) di Katie a Londra 2012 è stata un perfetto connubio di incoscienza e talento incommensurabile. Meglio di Janet Evans, meglio di chiunque altro nella storia ad eccezione del “gommato” (adesso, ex) record del mondo della Adlington, che però, a parità di tecnologia, è stata umiliata dinanzi al proprio pubblico. Nell'occasione, la Ledecky si esibì in un passaggio televisivo (4:04.33, a fronte di un personale nei 400 da 4:05.00) e con estrema tenacia riuscì a mantenere a distanza tutte le avversarie.
Chi giunse seconda?
Mireia Belmonte Garcia (foto di copertina). Con una condotta di gara impeccabile, la spagnola riuscì ad ottenere il massimo del possibile. Ma una vera campionessa non può avere come orizzonte l'argento, neppure dietro ad un'atleta di classe cristallina.
In virtù di questa triste consapevolezza, si ipotizza, la Belmonte e Lauren Boyle (foto sotto) – neozelandese non giovanissima ('87) nondimeno in notevole progresso – hanno gettato le basi di una collaborazione all'insegna della fatica, per mettere alla prova i propri limiti fisici e psichici.
L'esperimento ha avuto inizio lo scorso anno, durante il quale – per un periodo relativamente breve – le due atlete hanno condiviso gli sforzi in altura. Questa prima avventura ha contribuito al miglioramento delle prestazioni della Boyle, che ha ottenuto tre bronzi nei campionati mondiali di Barcellona. La Belmonte, pur eccellente nei 200 delfino e nelle distanze dei misti (avendo totalizzato due argenti e un bronzo a Barcellona), non ha avuto una stagione estiva felice nello stile libero, ma si è rifatta con tre record mondiali in vasca corta: 400, 800, 1500.
Nell'anno corrente le due fuoriclasse hanno fatto incrociare le proprie bracciate per dieci settimane, suddivise tra il centro sportivo di Barcellona (CAR) e gli allenamenti in altura (Sierra Nevada), sotto la valente guida di Fred Vergnoux. La comunione d'intenti sembra soddisfare entrambe, tuttavia non è chiaro se la loro cooperazione proseguirà nelle prossime stagioni. Lungi dal seminare zizzania si fa notare, in effetti, che quest'anno non avranno modo di confrontarsi in competizioni di straordinario blasone – ad eccezione di alcuni meeting come le tappe del Mare Nostrum, in corso di svolgimento – mentre dall'anno venturo saranno di nuovo l'una avversaria dell'altra.
Si aggiunga che la Ledecky ha fatto ulteriori straordinari progressi che, come se ve ne fosse bisogno – in considerazione della già manifesta superiorità in velocità di base, resistenza, apnee subacquee e sprint finale –, la rendono ancora più irraggiungibile.
In definitiva, l'alleanza strategica comporta – indubbiamente – dei vantaggi a livello cronometrico per le due atlete, ma è pur vero che rafforza la diretta concorrente per quello che, al più, può essere un secondo o – a causa dell’ ulteriore presenza di Lotte Friis – persino un terzo posto.
VASCA LUNGA |
2011 |
2012 |
2013 |
|||||
400 |
800 |
1500 |
400 |
800 |
400 |
800 |
1500 |
|
Ledecky '97 |
4:10.39 |
8:36.05 |
16:24.46 |
4:05.00 |
8:14.63 |
3:59.82 |
8:13.86 |
15:36.53 |
Friis '88 |
4:04.68 |
8:18.20 |
15:49.59 |
4:03.98 |
8:21.89 |
4:03.66 |
8:16.32 |
15:38.88 |
Belmonte '90 |
4:08.35 |
8:22.78 |
|
4:05.45 |
8:18.76 |
4:05.63 |
8:21.99 |
15:58.83 |
Boyle '87 |
4:05.86 |
8:26.30 |
16:26.37 |
4:03.63 |
8:22.72 |
4:03.89 |
8:18.58 |
15:44.71 |
Lotte Friis e Katie Ledecky
Pure i tempi realizzati, in vasca corta, dalle due compagne di allenamento sono degni di nota. Se la Belmonte ha timbrato tre record mondiali – 400m: 3:54.52; 800m: 7:59.34; 1500: 15:26.95 –, Lauren Boyle ha fatto registrare la quarta prestazione all-time (terza in tessuto) nei 400 – 3:55.16 – e la terza negli 800, 8:01.22.
Nella tabella si sono riportate le migliori prestazioni annuali (2011-2013), in vasca da 50 metri, di ciascuna delle mezzofondiste citate. I record personali (in tessuto) di ogni atleta sono evidenziati in grassetto (il primato della Belmonte nei 400, essendo stato realizzato nel 2014, sarà evidenziato in seguito).
Dai dati riportati, si nota agevolmente lo strapotere della Ledecky, che – anche in virtù degli ulteriori progressi realizzati quest'anno in velocità (100sl: 55.22; 200sl: 1:56.27) – non sembra lasciare scampo alle avversarie. Ciò che sorprende ancor più della campionessa statunitense è la totale consapevolezza dei propri mezzi, che le consente sia di esibirsi in passaggi televisivi (in particolare, negli 800 a Londra e nei 400 a Barcellona), sia di non farsi intimorire dalle concorrenti quando queste provano a metterla in difficoltà nelle fasi iniziali di gara (Lotte Friis, 800 e 1500 a Barcellona), essendo cosciente di possedere un irresistibile rush finale.
Ad una rapida lettura della tabella verrebbe da chiedersi perché ci si interroghi tanto sulla terza e quarta della “classe” senza valorizzare la Friis. La verità è che la danese ha una natura estremamente coriacea, forse troppo. Non vi è gara in cui non cerchi di imporre il proprio ritmo a tutte le avversarie, ma è tempo che comprenda che con Katie questa strategia non è vincente. In sostanza, la Friis, per quanto possieda un gran talento, ogni volta corre il rischio di finire la benzina troppo presto (si vedano, ad esempio gli 800 di Londra). Se si aggiunge che la sua nuotata sia particolarmente dispendiosa – e quindi incline a “non prendere più acqua” quando le forze vengono a mancare – si comprende il motivo per cui le viene dedicata minore attenzione.
In conclusione, è il caso di spendere due parole per le protagoniste di questo approfondimento.
Mireia Belmonte è un'atleta straordinariamente eclettica, capace di spaziare, come poche altre, dal delfino, ai misti e – ricordiamo – ha monopolizzato i record mondiali di vasca corta nello stile libero. Il contrappasso della sua poliedricità sta nel trovare un corretto equilibrio nell'allenare tutte le discipline. È avvenuto, così, che negli ultimi campionati mondiali la preparazione di delfino e misti fosse impeccabile, mentre quella dello stile libero non soddisfacente. I primati mondiali in vasca corta prima, il nuovo record personale dei 400 stile (4:03.84) in lunga poi, pare siano il segno di una nuova eccellente svolta nello stile libero, da condividere con la neozelandese.
Lauren Boyle, nonostante non sia particolarmente giovane, solo di recente ha iniziato a calcare la scena internazionale e la sua curva di progresso è seconda solamente a quella di Katie Ledecky. La sua bracciata è bella ed efficace, la strategia in negative split – in assonanza alla Belmonte – le consente di “raccogliere” le avversarie, una ad una, nella seconda parte di gara. Se vogliamo trovarle un difetto, questo risiede nella mancanza di un' accelerazione finale eccezionalmente brillante, ma rimane un'atleta in fortissima ascesa, nella quale riponiamo estrema fiducia.
Luigi Lo Conte
Le foto di questo articolo sono di Giorgio Scala e Giorgio Perrottino/Deepbluemedia.eu-Inside