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La European Champions Cup parla Ucraino

A Savona le Ucraine s'impongono sulla classifica per nazioni

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ANANASOVA Lolita - VOLOSHYNA Anna UKR Ukraina

La coppa parla Ucraino.

Le gialloblu, nate da una costola dell’Unione Sovietica, hanno legittimato il successo nella classifica per nazioni, con una eccellente prestazione sia collettiva che nei singoli esercizi.

Hanno anche battuto la Spagna, argento olimpico, nel libero della squadra.

E, quello che più duole, hanno staccato le azzurre del duo di oltre 9 punti.

 

Onore al merito, quindi, ma anche molte riflessioni da fare, sia per le iberiche, passate dalla gestione “dittatoriale” ma proficua di Ana Tarres ad un pool di cinque allenatrici, che per l’Italia.

Le nostre sincronette hanno portato a casa un secondo posto nella classifica per nazioni, hanno proposto un libero combinato molto divertente e dal possibile respiro internazionale.

Inoltre, le prime due vasche (che non sono come nel nuoto, ma che vengono così classificate per il totale cambio di direzione) della Squadra libera sono state pregevolissime, poi, come purtroppo avviene da un po’ troppo tempo, il fisico non ha seguito la difficoltà dell’esercizio, determinando un’esecuzione tutt’altro che perfetta.

Va bene l’entusiasmo, ma l’esercizio va tagliato sugli elementi che abbiamo, anzi, sul più debole degli elementi. Altrimenti un bell’esercizio mal interpretato è peggio di un esercizio semplice ma correttamente nuotato.

Il problema maggiore,comunque, è il duo.

Linda Cerruti è l’ atleta sulla quale scommette il sincro italiano.

La C.T. Patrizia Giallombardo la vede come la pupilla dei suoi occhi ed è pronta giurare sulle capacità della diciottenne savonate. 

La Cerruti ha indubbiamente delle buone qualità, però non sembra che la cura da cavallo, consistente in due allenatrici di alto livello, coreografi, mimi,preparatori atletici e altre iniziative che farebbero felice il Cirque du Soleil, abbia sortito un grande effetto.

Ne’ si può dare la colpa alla compagna di duo, la più che dignitosa Costanza Ferro.

Allora cos’è che non funziona, che non ci consente di recuperare terreno e che nell’ultima gara internazionale prima di Savona (French Open 2013) le ha  viste giungere alle spalle della Francia e della Repubblica Ceca (ripettivamente decima e quattordicesima ai Giochi di Londra, dove le nostre Lapi e Perrupato hanno occupato la settima piazza)? 

La risposta non è immediata ne’ semplice, ed è giusto che Cerruti e Ferro abbiano la possibilità di crescere ancora, sia per capacità che per esperienza (senza dimenticare le capacità espressive, che sono un evidentissimo tallone di Achille).

Sarebbe però intelligente decidere già da oggi quale deve essere il loro risultato agli Europei di Berlino del prossimo anno, per capire immediatamente dopo la gara, se questo esperimento debba andare avanti o vada chiuso  o cambiato.

L’ultimo dubbio: è giusto che un vero talento naturale come Francesca Deidda debba essere sacrificata a fare solo la riserva di questo duo?

 

Un appunto: la Coppa Europa ( che la LEN chiama con un nome lunghissimo e pretenzioso) è stata organizzata con gran buon volontà dalla R.N. Savona e dalla FIN. Purtroppo, essendo così a ridosso dei Mondiali, non ha attirato, come era prevedibile, una grande partecipazione.
Non sarebbe stato proprio possibile unirla, come fatto in passato proprio in Italia,  ai campionati assoluti, (anche loro in programma a Savona tra dieci giorni) e fare una super manifestazione?

Si mormora che sia un problema di punteggi a società e gruppi militari. Speriamo che non sia quello il motivo….

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