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La medagliata olimpica Laura Sánchez e lo specialista del trampolino di 3 metri Yahel Castillo non parteciperanno al campionato nazionale di tuffi, prova di selezione per la Coppa del Mondo di Rio de Janeiro (ultimo evento per assegnare i pass olimpici), a causa della gestione “discriminatoria” della federazione messicana nella costituzione della squadra nazionale di tuffi per i Giochi Olimpici.
Per quanto riguarda la decisione di Yahel Castillo di rinunciare anche alla possibilità di partecipare ai Giochi Olimpici - se non partecipa alle prove di selezione che si tengono a Guadalajara perde la possibilità di cercare il pass - fonti vicine al tuffatore ne addossano la colpa ai “politici” della federazione messicana, che avrebbero formato la squadra prima ancora di ottenere i posti in Coppa del Mondo: la situazione, giudicata “inedita” in quanto nessuna federazione ha preso simili decisioni, ha indignato l’esperto tuffatore e il suo staff tecnico.
Per quanto riguarda Laura Sánchez, la tuffatrice che ha dimostrato di essere la migliore in squadra fino a prima della sua gravidanza, ha rinunciato al campionato nazionale perché è diventata mamma appena tre mesi fa, e si era concentrata per tornare al massimo della forma proprio in Coppa del Mondo, eseguendo più di cinquemila tuffi in allenamento.
“Non gareggerò, non in questa competizione. Perché? Sono passati solo 3 mesi dal mio parto cesareo. Sono ancora convalescente, mi sto allenando, sto facendo i miei tuffi, ma mi manca ancora un po’ di tempo per eseguirli al meglio,” ha detto.
“Hanno visionato i miei allenamenti, già hanno visto che sono nel mio peso forma e realmente l’unica cosa che mi manca per arrivare al mio solito livello competitivo è del tempo, però sì, mi sto allenando e sto tornando in forma; sono al 40/50% della mia forma e con un po’ più di tempo avrei la opportunità di aumentare il livello di qualità dei miei tuffi.”
A differenza di quanto accaduto per Yahel Castillo e la sua “autoesclusione” in polemica con la federazione, l’allenatore Francisco Rueda ha inviato un documento al sindacato, alla federazione ed al comitato olimpico in cui si è appellato ai diritti delle donne, secondo cui la tuffatrice non può essere discriminata per essere stata in stato di gravidanza. Questa missiva ha fatto sì che gli organismi sportivi facessero marcia indietro e che si aprisse una nuova possibilità per l’unica medaglia olimpica individuale della storia dei tuffi messicani.
Fonte: ESTO. Traduzione: N. M. Ciccarello.