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L’ultima mattinata di gare per questo Grand Prix di Rostock si è svolta interamente sulla piattaforma. A iniziare l’eliminatoria individuale maschile, con due atleti italiani in gara: Maicol Verzotto ha iniziato abbastanza bene, in particolare il tuffo dalla verticale andato sopra i 70 punti, e si ritrovava nono a metà gara, ma sia il triplo e mezzo ritornato sia, soprattutto, i due tripli e mezzo con rotazione indietro, lo hanno portato a fermarsi a un punteggio piuttosto basso, 317.50 punti, e a salvarsi per poco dall’eliminazione.
Gara da dimenticare invece per Mattia Placidi, mai in gara per un posto in semifinale e con numerosi errori nella sua serie di gara: il suo punteggio, 278.20, lo relega all’ultimo posto della classifica, lontano quasi 40 punti dalla qualificazione.
Il sincro donne dalla piattaforma, come sempre, è stato una gara per “poche intime”: solo sei le coppie in gara, con le cinesi che hanno fatto competizione a sé e le altre a competere per un posto sul podio. A spuntarla sono state le padrone di casa Kurjo e Phan, argento, sulle ungheresi Kormos e Reisinger, che ancora una volta hanno sfruttato i bassi coefficienti di tuffi eseguiti con eleganza, come da scuola locale. Fuori concorso, e quarta per soli 0.72 punti, la seconda coppia tedesca formata da Tina Punzel e Christina Wassen.
Il pomeriggio di gare alla Neptunhalle ha visto i piattaformisti disputarsi i tre posti in palio in ciascuna semifinale: con Placidi eliminato, è quindi toccato a Maicol Verzotto provare a competere contro una concorrenza piuttosto agguerrita. Rispetto all’eliminatoria, dove era arrivato dodicesimo e aveva sbagliato molto, l’azzurro ha eseguito tuffi molto migliori e ha ottenuto un punteggio più vicino al suo reale valore, tuttavia i 394 punti non sono bastati per arrivare tra i primi tre: troppo il divario non solo con il cinese Yang, capace di ottenere 525 punti pur portando un “obbligatorio” come l’uno e mezzo indietro con un solo avvitamento, ma anche con il tedesco Barthel e l’armeno Harutyunyan, che hanno ben figurato nei tuffi ad alto coefficiente. Per Verzotto il quarto posto e una prestazione che comunque consola in chiave Coppa del Mondo.
Nell’altra semifinale, il cinese Tai Xiaohu è incappato in un quadruplo e mezzo da dimenticare e ha rischiato grosso, in quanto si è ritrovato sopravanzato dal francese Auffret, in grandissima forma, e dal canadese Riendeau, ma si è ritrovato il fiato sul collo dello svedese Tolvers, anche lui in grande ripresa rispetto alla mattina. Per Tai soltanto il terzo posto e appena 16 punti di vantaggio.
Le ultime due finali del Grand Prix di Rostock, senza italiani in gara dopo l’eliminazione di Verzotto in semifinale dalla piattaforma, sono state appannaggio degli atleti cinesi.
La finale sincro femminile dal trampolino ha infatti visto le cinesi Chen Jiayu e He Xiaojie conquistare il primo posto senza troppi patemi: infatti le canadesi Abel e Ware hanno sbagliato sia il loro “tuffone” da 3.4 sia il doppio e mezzo rovesciato, finendo addirittura al terzo posto dietro le sorprendenti olandesi Freitag e Jansen, autrici di una gara regolare senza picchi ma anche senza errori. Soltanto quarte le atlete di casa Oettinghaus e Stawczynski, i cui coefficienti non sono ancora abbastanza elevati per una gara di livello internazionale, mentre le “titolari” Punzel-Subschinski non hanno gareggiato per indisposizione fisica di quest’ultima.
La finale dalla piattaforma è stata appannaggio del cinese Jian Yang, che si è sempre trovato molto a suo agio nella Neptunhalle: nonostante nel suo programma compaia un “semplice” uno e mezzo indietro con mezzo avvitamento, il resto del programma – compreso il quadruplo e mezzo in posizione carpiata – è ampiamente sufficiente per stravincere la medaglia d’oro. Grandissima prestazione anche per il francese Auffret, sempre più protagonista in campo europeo e anch’egli sopra quota 500 punti. Per la lotta al terzo posto, clamoroso sorpasso del canadese Riendeau sull’altro cinese Tai Xiaohu, già medaglia d’oro a Kazan nel sincro misto, per soli 0.15 punti.
Il medagliere finale vede la Cina, ovviamente, al primo posto, ma con sole sei delle otto medaglie d’oro all’attivo: Canada e Germania sono infatti rispettivamente seconda e terza nella classifica per nazioni, grazie all’oro vinto da Gagné/Imbeau-Dulac e da Hausding rispettivamente.