Tecnica del Nuoto.
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La terza sessione mattutina di tuffi valida per i Giochi Olimpici Giovanili di Buenos Aires 2018 si è conclusa con l’eliminatoria femminile dal trampolino: tra le quindici atlete in gara era presente anche l’azzurra Chiara Pellacani, chiamata innanzitutto a qualificarsi e poi ad agguantare un buon bottino con i tuffi obbligatori (che si riportano in finale) e una buona posizione di partenza per la finale di questa sera.
E in effetti tutti gli obiettivi sono stati centrati: la gara della tuffatrice romana è stata indubbiamente molto positiva, con oltre 197 punti ottenuti con gli obbligatori e una serie di liberi che conta solo un errore sul triplo e mezzo avanti. Tuttavia molte hanno sbagliato più di lei e così l’azzurrina ha concluso al terzo posto con 421 punti, molto vicina al suo record personale. Davanti a lei la cinese Lin Shan, imprendibile anche dal trampolino dopo l’oro di due giorni fa dalla piattaforma, e la russa Kliueva, campionessa europea juniores in carica.
Nelle retrovie si è consumata invece la lotta per scampare gli ultimi tre posti, che valevano l’eliminazione: l’australiana Alysha Koloi, medaglia di bronzo ai recenti Mondiali giovanili, si è ritirata nel corso della gara dopo aver toccato la tavola con i piedi ed essersi infortunata; la britannica Maria Papworth e la tedesca Elena Wassen hanno imbroccato una serie negativa che le ha portate a un passo dall’eliminazione. Quando ormai sembrava che fosse l’inglesina a “lasciarci le penne”, la norvegese Helle Tuxen ha sbagliato completamente il suo ultimo tuffo (troppo vicino al trampolino, ha ricevuto la penalità destinata ai tuffi pericolosi), salvando entrambe le sue più quotate avversarie che hanno avuto così un’altra occasione per recuperare e provare ad assaltare il podio.
La finale dell’azzurrina, dove tutte le atlete hanno mantenuto il punteggio degli obbligatori realizzato in eliminatoria, è iniziata subito “in salita” con un errore nell’entrata del doppio e mezzo indietro carpiato, finito abbondante; purtroppo le sue dirette avversarie non si sono lasciate sfuggire l’occasione e così la nostra tuffatrice conclusa la prima tornata di tuffi si è ritrovata al 12° posto. Ma la Pellacani, soprannominata “Caterpillar”, non si è lasciata prendere dallo sconforto e ha comunque tentato la rimonta.
Nel secondo “round” ci sono stati parecchi errori da parte di diverse tuffatrici, tra cui la Lyskun e la Papworth, e Chiara con un buon doppio e mezzo avanti con un avvitamento ha guadagnato 5 posizioni, raggiungendo il 7° posto. Anche nel terzo giro, che non ha visto dei tuffi eccezionali da parte della maggior parte delle concorrenti, Lin Shan esclusa – che ha praticamente fatto una gara “in solitaria” staccando nettamente tutte le concorrenti, – la Pellacani ha continuato la scalata grazie a un buon triplo e mezzo avanti carpiato che l’ha portata al 6° posto ad appena 15 punti dalla medaglia di bronzo, momentaneamente al collo della malese Bong. Anche la statunitense Bridget O’Neil, con una gara molto regolare fino a questo momento, si è messa in scia per una possibile medaglia.
La quarta ed ultima serie di tuffi è stata quella decisiva: la Bong ha sentito la pressione e ha concluso con un doppio e mezzo rovesciato raggruppato abbondante, che le ha dato solo 46.20 punti; discorso simile per la Lyskun che ha concluso con 43.20 punti con l’avvitamento indietro. Per Chiara Pellacani il tuffo conclusivo è stato il doppio e mezzo ritornato raggruppato: un tuffo ben eseguito, tutti “7” da parte dei giudici, ma non abbastanza per raggiungere il podio, rimasto ad appena 14 punti di distanza.
Podio formato dalla imprendibile Lin al primo posto con 505.50 punti, splendido il suo triplo e mezzo avanti carpiato, dalla russa Uliana Kliueva medaglia d’argento con 445.05 punti e proprio dall’outsider Bridget O’Neil terza con 439.60 punti; per la Pellacani il settimo posto con 425.90 punti e il rammarico di quel doppio e mezzo indietro che le è costato tanto, tantissimo.