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Pallanuoto

Recco, Venerdì 7 Maggio 2020 – Storico addio del coach più titolato del mondo

Rudic si ritira e saluta Recco

Ratko Rudic, l’allenatore più vincente di sempre al mondo, chiude a 71 anni. Lascia in anticipo a causa dello stop alla pallanuoto imposto dal coronavirus.

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RATKO RUDIC

Ratko Rudic non allenerà più. Anche lui, in un certo senso, è vittima, indiretta, del corona virus e della chiusura anticipata del campionato, senza assegnazione dello scudetto, decisa dalla FIN. Tuttavia rimarrà nella pallanuoto, probabilmente con un incarico tecnico-dirigenziale: una fortuna per lo sport che ama, cui tanto ha dato e da cui tanto ha ricevuto. Rudic, che fu un grande anche come giocatore, fondamentale nella Nazionale della Jugoslavia nella prima metà degli anni settanta, è l’allenatore più titolato della pallanuoto mondiale e, probabilmente, anche di tutti gli sport: quattro medaglie d’oro olimpiche, vinte con tre squadre diverse (tra cui l’Italia nel 1992 a Barcellona - ultimo titolo olimpico vinto dal Settebello), e tre medaglie d’oro mondiali, pure vinte con tre nazionali diverse (quella con l’Italia nel 1994 – per questo successo ricevette il Collare d’Oro dal CONI). Dal 2007 Rudic fa parte dell’International Swimming Hall of Fame.  

Croato di Zagabria ma nato a Belgrado, con nazionalità anche italiana, concessagli in virtù dei grandi meriti sportivi acquisiti realizzando un rarissimo grande slam fra il 1992 e il 1995 – oro alle Olimpiadi 1992, ai Mondiali 1994 e agli Europei del 1993 e 1995.

Ratko Rudic, 72 anni il 7 giugno prossimo, era arrivato alla Pro Recco il 15 giugno 2018, con un accordo biennale. Qualche giorno fa, con una lettera pubblicata sul sito della società, ha annunciato la decisione di chiudere la sua inimitabile carriera di allenatore. Queste le sue parole: "Ho accettato l'incarico alla Pro Recco sposando le idee del presidente Maurizio Felugo e un importante progetto di pallanuoto che, oltre ai risultati e al miglioramento del gioco, puntasse anche sulla promozione del nostro sport in Italia, nel mondo e sui media, l'avvicinamento e l'investimento sui giovani, la creazione di accademie in tutta Italia, l'organizzazione delle partite di Champions League in diverse città. Abbiamo fatti grandi passi avanti in tutti i segmenti, però ho sbagliato una partita, la semifinale di Champions League, e la stagione è finita senza ottenere il risultato desiderato: ancora oggi porto dentro di me un sapore amaro di quella sfida di Hannover. In questa nuova stagione siamo partiti ancora più motivati di recuperare quanto ci era sfuggito ma quando è arrivato lo stop all'attività, a causa della pandemia, sono spariti anche i nostri sogni".

Rudic è già tornato nella sua casa di Zagabria dove, in attesa della ripartenza della pallanuoto, si dedicherà anche alla pittura astratta, un suo antico amore rinverdito a Recco nel periodo del lockdown. 

 

La carriera di Rudic

Da allenatore

Ratko Rudic ha guidato ben cinque Nazionali, probabilmente un record. Nell’ordine: Jugoslavia, Italia, Stati Uniti, Croazia e Brasile. Ha vinto medaglie olimpiche con tre di queste Nazionali.

Alla guida della Jugoslavia ha vinto due ori olimpici, a Los Angeles 1984 (finale contro gli Stati Uniti) e a Seoul 1988.

Diventato CT dell’Italia nel 1991 la condusse all’oro olimpico nel 1992, a Barcellona (nella finale vinta contro la Spagna, dopo 6 tempi supplementari, per 10-9, grazie al gol decisivo di Nando Gandolfi, su assist di Sandro Campagna).

Una vittoria storica con cui Rudic iniziò un percorso che lo portò a realizzare, alla guida dell’Italia, un’altra impresa storica, il Grande Slam, un’impresa unica nella storia dello sport.

In poco più di due anni, sotto la sua guida, l’Italia riuscì a vincere, nell’ordine, l’oro alle Olimpiadi (Barcellona 1992), l’oro alla Coppa del Mondo (Atene 1993), l’oro ai Giochi del Mediterraneo (Canét 1993), l’oro ai Campionati Europei (Sheffield 1993), l’oro ai Campionati del Mondo (Roma 1994) e, infine, l’oro anche ai Campionati Europei di Vienna 1995. Con l’Italia Rudic vinse anche la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Atlanta 1996. In tutto, alla guida del Settebello, Rudic ha collezionato 445 presenze.

Nel 2000 Rudic divenne allenatore degli Stati Uniti. Con la squadra americana vinse un oro ai Giochi Panamericani del 2003 e un bronzo nella World League dello stesso anno.

Nel 2005, accettò di guidare la nazionale del suo paese. Alla guida della Croazia vinse l’oro ai Mondiali 2007 e l’oro ai Giochi Olimpici di Londra 2012 (nella finale contro l’Italia, guidata dal suo ex allievo Sandro Campagna). Nel mezzo due bronzi mondiali, nel 2009 (Roma) e nel 2011 (Shanghai – Vinse l’oro L’Italia di Sandro Campagna).

Nel 2010, inoltre, Rudic ha vinto i Campionati Europei, ospitati quell'anno proprio dalla Croazia, a Zagabria, la sua città.

Nel 2013 Rudic accettò l'offerta della Confederazione Brasiliana Sport Acquatici di allenare la Nazionale di pallanuoto maschile del Brasile in vista dei Giochi della XXXI Olimpiade a Rio de Janeiro, nel 2016 (dove  fu eliminato ai quarti proprio dalla Croazia). Anche con i carioca Rudic vinse una medaglia, un bronzo, contro gli Stati Uniti, nella World League 2015. Contro gli USA poi perse la finale dei Giochi Panamericani nel luglio dello stesso anno.

Il 15 giugno del 2018 divenne allenatore della Pro Recco, la sua prima esperienza come tecnico di una squadra di club. Il 10 marzo 2019 vinse la Coppa Italia contro l’AN Brescia. Il 7 maggio 2020 ha chiuso con la società ligure, con cui ha vinto anche il campionato italiano 2018-19, e con la sua carriera da allenatore.

Da giocatore

Ratko Rudic militò nello Jadran (Spalato) e nel Partizan (Belgrado), con cui vinse 8 titoli nazionali e 2 titoli europei di club (nel 1974 e nel 1975). Sempre convocato in Nazionale dal 1968 al 1980 con la Jugoslavia disputò 297 partite, vincendo 3 medaglie ai Campionati Europei: 2 di bronzo, a Barcellona (1970) e a Vienna (1974); una d'argento a Jonkoeping (1977); una medaglia di bronzo ai Campionati Mondiali di Belgrado (1973) e una d’argento alle Olimpiadi di Mosca (1980).

Convocato ininterrottamente per le Olimpiadi dal 1968 al 1980, dovette rinunciare alle edizioni del 1968 e del 1976 a causa di infortuni. Disputò anche l’Olimpiade del 1972, giocando 9 partite e realizzando 7 gol.

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