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Ultima giornata a Budapest per i Campionati Europei, Chiara Pellacani ed Elena Bertocchi (in copertina e sotto)hanno conquistato l’argento, tornando ai vertici d’Europa dopo l’oro del 2018, e non sono tornate a vincere il titolo per appena nove centesimi di punto!
Sei coppie in gara, con le padrone di casa ungheresi non in grado – per esperienza e difficoltà del loro programma di tuffi che hanno schierato il meglio a loro disposizione: la Russia ha iscritto le campionesse europee in carica Vitaliia Koroleva e Uliana Kliueva, la Germania le due volte medaglia d’argento europee Tina Punzel e Lena Hentschel, l’Ucraina la coppia Viktoriya Kesar e Hanna Pysmenska, bronzo della passata edizione casalinga, e la Gran Bretagna le titolari Grace Reid e Katherine Torrance, due volte quarte (nel 2017 e nel 2018) per pura sfortuna.
Non impeccabili le azzurre negli obbligatori (94.20 a causa del tuffo rovesciato leggermente fuori tempo), ma hanno compensato alla grande con un doppio e mezzo avanti con avvitamento da ben 72 punti, che ha subito rilanciato le loro possibilità.
Comunque un risultato esaltante per la Pellacani che sale a 5 medaglie conquistate a questi Campionati e per la Bertocchi che torna a casa con un oro ed un argento.
PIATTAFORMA MASCHILE - Come accade ormai da diversi anni, la finale maschile dalla piattaforma è, oltre alla gara conclusiva dei Campionati Europei di tuffi, anche la specialità più attesa della settimana.
Nessuna pretesa di medaglia per Giovannini (sotto), che ha compiuto 18 anni lo scorso marzo e già al secondo Europeo, ma l’obiettivo era quello di una gara di alto livello per migliorare il punteggio dell’eliminatoria e, se possibile, scalare qualche posizione. Così purtroppo non è statolo aiuterà a crescere e a migliorarsi per le stagioni future.
Oro stravinto da Aleksandr Bondar, (sopra con la medaglia e sotto in azione)con una media superiore ai 90 a tuffo e un punteggio finale di 564.35 punti, un risultato che lo pone in diretta competizione con i cinesi per le prossime Olimpiadi!
Argento un po’ generoso per Tom Daley, che ha sì tirato fuori due tuffi in zona 100 punti e uno vicino ai 110, ma ha anche commesso due errori, uno sul triplo e mezzo ritornato e uno sul triplo e mezzo indietro, che la giuria ha premiato in modo inatteso anche secondo il parere di diversi addetti ai lavori: poco più di tre punti di vantaggio per il britannico sull’altro russo Viktor Minibaev, più regolare di Daley ma con soli due tuffi sopra i 90 punti – 530.05 i punti per lui.
La migliore gara di sempre invece per il tedesco Timo Barthel, che pur avendo raggiunto quota 499 punti non è riuscito neppure a salire sul podio, indice dell’elevatissimo livello raggiunto in questa finale.