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La Pro Recco (sopra sul podio con Eraldo Pizzo che alza la coppa) alza al cielo la coppa dalle grandi orecchie, battendo in finale gli ungheresi del Ferencvaros 9-6. Il club del presidente Maurizio Felugo, (sotto) che nel giorno dell'ultima champions sedeva in tribuna, torna sul tetto d'Europa sei anni dopo.
L'ultimo successo il 13 maggio 2015 a Barcellona quando aveva battuto i croati del Primorje 8-7. Il Recco allunga la serie record portandola a nove successi champions e toglie la coppa dalle mani proprio dei precedenti detentori, che nel 2019 batterono in finale l'Olympiacos Pireo. Partita vibrante, 5-5 dopo 17 minuti di gioco, poi il +2 bianco celeste con Echenique e Mandic che conduce alla fine del terzo tempo. Nel frattempo gli ungheresi perdono Fontoulis e Mezei per limite di falli. Di nuovo Mandic protagonista con il gol dell'8-5 a 4 minuti dalla fine, poi Di Fulvio mette il sigillo del 9-5 quando restano poco più di tre minuti da giocare.
I neo campioni d'Italia del Brescia, (sopra con la medaglia) dopo la conquista del secondo scudetto e il raggiungimento della storica semifinale, mettono il sigillo alla splendida stagione conquistando la medaglia di bronzo europea. Battono lo Zodiac Barceloneta 13-7 nella finale per il terzo posto. Gli spagnoli si illudono con il gol di Famera dopo 1'20", poi i ragazzi di Bovo ne fanno 7 di seguito e a metà secondo tempo respirano già l'aria della vittoria. A tre quarti di gara sono avanti 11-5 e l'esclusione di Alesiani per limite di falli (autore di un gol e assist preziosi) è sostenibile. Chiusura in crescendo con il quarto gol personale di Vlachopoulos a due minuti dalla fine. Nelle due finaline l'Olympiacos Pireo supera 13-12 il Marsiglia ed è settimo e lo Jug Adriatic batte 16-11 il Waspo98 Hannover ed è quinto.
La Pro Recco vince ritrovando carattere, unità e difesa, le armi che le avevano permesso di dominare la fase a gironi e che erano sembrate smarrite nelle finali di campionato perse contro il Brescia: chissà se proprio quel k.o. non abbia fornito ai biancocelesti il carburante necessario per tornare sul tetto d’Europa. Molto centra anche la gestione di Gabi Hernandez: duro con la squadra dopo la debacle in campionato, il tecnico spagnolo s’è rimesso in discussione abbandonando a Belgrado l’idea del centroboa unico e rivedendo alcune rotazioni, che hanno restituito minuti a giocatori fino a quel punto poco utilizzati. Lo spagnolo vince “alla serba”: in una partita da 34 espulsioni la Pro Recco risfodera un uomo in meno fantastico (4/15) e in avanti mostra di avere più voglia, più forza, più qualità, doti ben sommate da Figlioli, tra i migliori insieme a Hallock, Ivovic, Francesco Di Fulvio e Velotto. Vince Hernandez, ma il successo è anche merito del coraggio di Maurizio Felugo, al suo primo successo da presidente dopo le 6 Champions vinte da giocatore, che l’estate scorsa ha scelto di rinunciare ai maxi-roster degli anni scorsi per puntare su un gruppo più ristretto, più italiano e con stranieri più responsabilizzati: Mandic, (sotto con la coppa) un fantasma nelle finali europee giocate accanto a Filipovic, stasera è emerso come un gigante, mettendo la sua firma sulla vittoria fino a strappare il titolo di MVP.
Il Ferencvaros, (sotto sul podio) campione nel 2019, si inchina ai più forti: penalizzato dal fatto di giocare in 12 per la squalifica di Sedlmayer alla Var review (ieri aveva colpito Renzuto), Zsolt Varga ha sofferto l’intensità della Pro Recco ed è stato “tradito” dai suoi big, Denes Varga e Zalanki soprattutto, incapaci di scollarsi di dosso le mani dei liguri o di trovare lo spiraglio giusto per battere Bijac.
Con orgoglio e in condizioni ancor più complicate rispetto a ieri a causa della squalifica di Djordje Lazic, il Brescia chiude al 3° posto la Champions League, togliendosi la soddisfazione di battere quel Barceloneta che nella fase a gironi gli aveva inflitto due sconfitte. La formazione di Bovo non solo vince, ma offre l’ultima convincente prestazione di una stagione che verrà ricordata per lo scudetto e per il raggiungimento della prima semifinale di Champions della storia del club lombardo. Il Brescia visto quest’anno ha giocato a lungo una pallanuoto ammaliante, completa e spettacolare, che verrà ricordata non solo dai tifosi dei leoni. Quest’annata se la ricorderà di sicuro Marco Del Lungo, (sotto) oggi alla sua ultima partita con il Brescia: Bovo lo sostituisce a un paio di minuti dalla fine, con la vittoria in tasca, per dare spazio al 13esimo Emanuele Rossi, ma anche per permettere ai compagni di tributargli il giusto saluto.
Il numero 1, visibilmente commosso a fine gara, era arrivato 10 anni fa nel club lombardo come una promessa, voluto da Bovo e da Piero Borelli; ora saluta il Brescia come migliore portiere al mondo.
TABELLINI
FINALE 1/2 POSTO
PRO RECCO-FERENCVAROS 9-6 ( 3-2, 2-3, 2-0, 2-1)
Pro Recco: Bijac, F. Di Fulvio 2, Mandic 3, Figlioli 2, Younger 1, Velotto, N. Presciutti, Echenique 1, Ivovic, Hallock, Aicardi, S. Luongo, Negri. All. G. Hernandez
Ferencvaros: S. Vogel, Ven. Vigvari 2, Zalanki, Vamos 1, Mezei, Fountoulis, Jaksic 1, Fekete, De. Varga, S. Jansik, Constantin-Bicari 2, Gardonyi. All. Z. Varga
Arbitri: Margeta (Slo) e Alexandrescu (Rou)
Note: sup. num. Pro Recco 6/17, Ferencvaros 4/15. Rigori: Ferencvaros 0/1. Usciti 3 f. Fountoulis 16’30’’, Mezei 19’20’’
FINALE 3/4 POSTO
BARCELONETA-BRESCIA 7-13 ( 1-3, 2-6, 2-2, 2-2)
Barceloneta: Lopez Pinedo, Famera 2, Granados 3 (2 rig.), Munarriz 1 (rig.), Bodegas, Larumbe 1, Aleksic, F. Fernandez, De Toro, Perrone, Mallarach, A. Bustos, Joao Pedro. All. J. Martin
Brescia: Del Lungo, Dolce, C. Presciutti 1, Jokovic 3, Nikolaidis, Renzuto 1, Cannella 2, Alesiani 1, Vlachopoulos 4 (1 rig.), Balzarini 1, N. Gitto, M. Gianazza. All. Bovo.
Arbitri: Zwart (Ned) e Putnikovic (Srb)
Note: sup. num. Barceloneta 2/11, Brescia 6/9. Rigori: Barceloneta 3/3, Brescia 1/1. Joao Pedro sostituisce Lopez Pinedo 11’13’’, E. Rossi per Del Lungo 29’20’’. Uscito 3 f. Alesiani 22’59’’
ALBO D'ORO
Coppa dei Campioni
1963-64 Partizan Belgrado (Jug)
1964-65 Pro Recco (Ita)*
1965-66 Partizan Belgrado (Jug)
1966-67 Partizan Belgrado (Jug)
1967-68 Mladost Zagabria (Jug)
1968-69 Mladost Zagabria (Jug)
1969-70 Mladost Zagabria (Jug)
1970-71 Partizan Belgrado (Jug)
1971-72 Mladost Zagabria (Jug)
1972-73 Osc Budapest (Hun)
1973-74 Mgu Mosca (Urss)
1974-75 Partizan Belgrado (Jug)
1975-76 Partizan Belgrado (Jug)
1976-77 Csk Mosca (Urss)
1977 Canottieri Napoli (Ita)*
1978-79 Osc Budapest (Hun)
1979-80 Vasas Budapest (Hun)
1980-81 Jug Dubrovnik (Jug)
1981-82 Cn Barcellona (Esp)
1982-83 Spandau Berlino (Ddr)
1983-84 Stefanel Recco (Ita)*
1984-85 Vasas Budapest (Hun)
1985-86 Spandau Berlino (Ddr)
1986-87 Spandau Berlino (Ddr)
1987-88 Sisley Pescara (Ita)*
1988-89 Spandau Berlino (Ddr)
1989-90 Mladost Zagabria (Jug)
1990-91 Mladost Zagabria (Jug)
1991-92 Jadran Spalato (Cro)
1992-93 Jadran Spalato (Cro)
1993-94 Ujpest Budapest (Hun)
1994-95 Catalunia Barcellona (Esp)
1995-96 Mladost Zagabria (Cro)
1996-97 Themis Posillipo (Ita)*
1997-98 Themis Posillipo (Ita)*
1998-99 Splitska Spalato (Cro)
1999-2000 Naftagas Becej (Jug)
2000-2001 Jug Dubrovnik (Cro)
2001-2002 Olympiakos Pireo (Gre)
2002-2003 Pro Recco (Ita)*
Eurolega
2003-2004 Honved Budapest (Hun)
2004-2005 Lottomatica Posillipo (Ita)*
2005-2006 Jug Dubrovnik (Cro)
2006-2007 Pro Recco (Ita)*
2007-2008 Pro Recco (Ita)*
2008-2009 Primorac Kotor (Mne)
2009-2010 Pro Recco (Ita) *
2010-2011 Partizan Belgrado (Srb)
Champions League
2011-2012 Ferla Pro Recco (Ita) *
2012/2013 Stella Rossa Belgrado (Srb)
2013/2014 Atletic Barceloneta (Esp)
2014/2015 Pro Recco (Ita) *
2015/2016 Jug Dubrovnik (Cro)
2016/2017 Szolnoki Dózsa-Közgép (Hun)
2017/2018 Olympiakos (Gre)
2018/2019 Telekom Budapest (Hun)
2020/2021 Pro Recco (Ita)
* 14 successi italiani
Photo Giorgio Scala / Deepbluemedia / Insidefoto