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Con la terza vittoria in quattro partite l'Italia, già qualificata ai quarti di finale, resta al comando della classifica del gruppo A, Giappone battuto 16-8. Sul tabellino anche il gol di Francesco Di Fulvio che raggiunge le 200 partite con la calottina della Nazionale. Sette punti per i campioni del mondo e bronzo olimpico a Rio 2016 che lunedì 2 agosto alle 3.00 italiane affrontano l'Ungheria nella gara conclusiva della fase a gironi. I campioni d'Europa, dopo il brutto esordio con la Grecia, hanno ottenuto tre vittorie consecutive rilanciandosi al terzo posto; l'ultima con gli Stati Uniti 11-8, spinti dalla tripletta di Manhercz nel terzo e quarto tempo.
Il primo gol è di Matteo Aicardi, (sopra) da posizione centrale, dopo 2'15". Raddoppia Michael Bodegas al terzo minuto, poi Nicholas Presciutti commette fallo da rigore e Marco Del Lungo ipnotizza Aarai che fallisce l'occasione. Inizia in discesa il quarto impegno dei campioni del mondo di Alessandro Campagna, che per la terza volta lascia in tribuna il secondo portiere Gianmarco Nicosia (impiegato invece nel terzo e quarto tempo con il Sud Africa). Pressing asfissiante dei giapponesi, molto veloci, ma l'Italia risponde alzando subito il ritmo. Di Fulvio, capitan Pietro Figlioli (sotto) dai cinque metri e Bodegas con l'uomo in più blindano il primo tempo 5-0. Inaba, difensore del Quinto, realizza il primo gol nipponico dopo 9'07" di gioco in extra player.
In questo secondo tempo la squadra di Omoto arriva alla conclusione con maggiore facilità ma il Settebello si mantiene comunque a distanza di sicurezza. Sul 7-1 Takata sorprende la difesa con un tiro al volo da destra, sull'8-2 Arai segna ancora in superiorità numerica. Figlioli fa 9-3 in avvio di terzo periodo, Shiga va via in controfuga per il quarto gol dei padroni di casa e Nicolò Figari, due volte campione del mondo e alla sua prima Olimpiade, e il capitano rimettono le cose a posto. Un po' di rilassamento nel finale; Gonzalo Echenique, Alessandro Velotto e Stefano Luongo aggiungono i propri nomi nel tabellino dei marcatori, Inaba fa tripletta realizzando il secondo e terzo rigore a favore dei giapponesi, Vincenzo Dolce fa 16-7 su rigore (terzo anche per l'Italia) quando mancano due minuti da giocare.
Il Giappone è tra le squadre nazionali più titolate del continente asiatico, avendo conquistato per quattro volte l'oro ai Giochi Asiatici ed essendo salito sul podio 13 volte su 14 partecipazioni alla manifestazione. Il miglior risultato olimpico è il quarto posto nel torneo del 1932, a cui però presero parte solo cinque squadre.
Il commento del CT Alessandro Campagna. "E' stata una partita molto nuotata dove sicuramente ci siamo svegliati sul piano dell'attenzione e dei tempi di reazione, perché loro entrano e palleggiano molto velocemente. Sicuramente una buona prestazione sotto questo punto di vista. Hanno disputato tutti un alto minutaggio, anche quelli che hanno giocato di meno le prime partite, per cui stiamo cercando di portare in condizione tutti i giocatori, perché da ora in poi si fal sul serio e abbiamo bisogno di tutti e 13, anche Gian Marco Nicosia. Dobbiamo essere più coesi e più in forna di quanto lo siamo stati fino adesso e non ho dubbi che questo accadrà".
TABELLINO:
ITALIA-GIAPPONE 16-8 (5-0, 3-3, 3-1, 5-4)
Italia: Del Lungo, F. Di Fulvio 1, S. Luongo 1, Figlioli 3 (1 rig.), N. Presciutti, Velotto 1, Renzuto 1 (rig.), Echenique 1, Figari 2, Bodegas 3, Aicardi 2, Dolce 1 (rig.). All. Campagna
Giappone: Tanamura, Adachi 1, Koppu, Shiga 1, Yoshida, Suzuki 1, Shimizu, Takata 1, Arai 1, Y. Inaba 3 (2 rig.), Okawa, Araki. All. Omoto
Arbitri: Ivanovski (Mne) e Peris (Cro)
Note: sup. num. Italia 7/9, Giappone 4/11. Rigori: Italia 3/3, Giappone 2/3. Usciti 3 f. Arai 27’06’’, N. Presciutti 29’20’’
ALTRI RISULTATI:
Montenegro-Kazakistan (B) 19-12 (5-3, 6-3, 3-3, 5-3)
Australia-Spagna (B) alle 5-16 (2-4, 1-4, 2-5, 0-3)
Stati Uniti-Ungheria (A) 8-11 (1-2, 3-3, 0-3, 4-3)
Croazia-Serbia (B) 14-12 (5-3, 1-1, 4-4, 4-4)
Italia-Giappone (A) 16-8 (5-0,3-3, 3-1, 5-4)
Sud Africa-Grecia (A) 5-28 (1-7,2-5,1-7,1-9)
Photo Giorgio Scala / Deepbluemedia / Insidefoto