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Nell’ultima partita ai Campionati Mondiali di Nuoto a Budapest, il Setterosa si fa rimontare dall’Olanda e perde la finale per il terzo posto. Da 4-1 a 4-7 in venti minuti. E' una squadra in costruzione che sta crescendo e torna tra le prime quattro al mondo dopo sette anni, dopo Kazan 2015 quando aveva conquistato la medaglia di bronzo.
Gli Stati Uniti (sotto) olimpionici, si confermano campioni del mondo per la settima volta e quarta consecutiva battendo 9-7 l’Ungheria davanti ad oltre seimila spettatori che sognavano l’impresa, che in parte avrebbe ripagato la delusione del team maschile. Nelle altre finali le campionesse europee e vice campionesse olimpiche e mondiali uscenti della Spagna battono l'Australia, bronzo iridato nel 2019, per 8-5 e si piazzano al quinto posto; la Grecia supera la Francia 16-7 ed è settima.
Le prime sette in vasca sono Caterina Banchelli, Silvia Avegno, Sofia Giustini, Domitilla Picozzi, Roberta Bianconi, Valeria Palmieri (sotto) e Giulia Viacava. Alla prima superiorità l’Olanda passa con una mezza palomba di Koolhaas. Nella ripartenza Chiara Tabani sola davanti al portiere preferisce passare la palla a Palmieri e l’azione svanisce. Avegno da posizione sei pareggia al sesto minuto, in superiorità numerica, dopo averci provato un minuto prima. Fa il suo ingresso Claudia Marletta e dal perimetro centra il sette e l’Italia mette la freccia. Superato l’impasse iniziale, il Setterosa comincia a giocare. Si va al secondo tempo con le azzurre più sicure anche in difesa. Giustini è chirurgica: prima da posizione sei schiaccia sull’acqua e infila Aarst, poi con la palomba da cinque metri supera di nuovo l’olandese. Doppietta che vale il 4-1 e che la squadra di Carlo Silipo difende con le unghie. Banchelli para tutto, anche la bomba di Sevenich, ma non riesce ad opporsi al tap-in di Koolhaas in più. Tabani scheggia la traversa prima del cambio campo.
Il terzo tempo è quello della verità e dice che questo Setterosa deve lavorare ancora, ma è sulla buona strada. Tabani e Marletta a tutto campo: anticipano in difesa e concludono in attacco. La squadra di Doudesis costruisce il pareggio con pazienza e un pizzico di fortuna. Sevenich sorprende dal centro con una rovesciata e Van De Sloot sfrutta la quinta superiorità favorevole. La sciarpata di Giuditta Galardi in chiusura di tempo colpisce Aarst. Si decide tutto negli ultimi otto minuti. Van De Kraats segna il sorpasso dopo 2’07”. La palomba morbida di Giustini da' l’illusione del gol ma esce di un niente. Quella di Picozzi è facile preda del portiere. Il digiuno azzurro dura quasi 20 minuti. Ten Broek indisturbata la chiude a -1’39” dalla sirena. Van Der Kraats non fa sconti. All’ultimo time-out Marletta in superiorità interrompe il digiuno. Ma ormai è troppo tardi.
TABELLINO:
Italia-Olanda 5-7 (2-1, 2-1, 0-2, 1-3)
Italia: Teani, Tabani, Marletta 2, Avegno 1, Queirolo, Giustini 2, Picozzi, Bianconi, Emmolo, Palmieri, Galardi, Viacava, Banchelli. All. Silipo.
Olanda: Aarts, Wolves, Sleeking 1, Van Der Sloot 1, Moolhuijzen, Van Der Kraats 1, Rogge, Sevenich 2, Joustra, Koolhaas 1, Schaap, Ten Broek 1, Buis. All. Doudesis.
Arbitri: Savinovic (Cro) e Stavridis (Gre).
Note: superiorità numeriche: Italia 3/9, Olanda 6/11. Ammonito Silipo a 6'30 nel terzo tempo. Uscite per limite di falli Viacava (I) a 6'10 e Rogge (O) a 7'20 del quarto tempo. Spettatori 500 circa.
Classifica finale:
1. Stati Uniti
2. Ungheria
3. Olanda
4. Italia
5. Spagna
6. Australia
7. Grecia
8. Francia
9. Canada
10. Nuova Zelanda
11. Kazakhistan
12. Argentina
13. Sud Africa
14. Brasile
15. Thailandia
16. Colombia
Giocatrice migliore della finale:
Maddie Musselman (USA)
Miglior portiere:
Ashleigh Johnson (USA)
Miglior marcatrice:
Bea Ortiz (ESP), Judith Forca (ESP) 21 goals
Squadra del torneo:
Goalkeeper: Ashleigh Johnson (USA).
Field Players: Judith Forca (ESP), Bronte Halligan (AUS), Rita Keszthelyi (HUN), Lola Moohuijzen (NED), Maddie Musselman (USA), Bea Ortiz (ESP).
Foto di Andrea Staccioli/DBM