Tecnica del Nuoto.
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In seguito ai risultati delle Olimpiadi di Londra 2012, giudicati insoddisfacenti, tanto il nuoto australiano (Australian Swimming) quanto quello britannico (British Swimming) hanno profondamente rinnovato i loro vertici, con scelte quanto meno curiose. I maggiori cambiamenti li ha fatti il nuoto australiano.
Il 2 giugno il presidente Barclay Nettlefold (foto sotto), che era stato nominato soltanto lo scorso ottobre, ha rassegnato le proprie dimissioni – accettate dal Board (Consiglio direttivo) - piccato per le accuse di “commenti inappropriati” rivolti ad una componente del suo staff durante i campionati nazionale di Adelaide. Le accuse della signora, una componente dello staff medico, confermate da una collega, hanno propiziato il lancio di un’inchiesta ma Nettlefold, con le sue dimissioni, ha chiuso la questione e l’inchiesta non è stata più considerata necessaria. Nettlefold avrebbe richiesto un’ispezione in tutte le camere per la ricerca di preservativi e gadget sessuali. Durante l’annuncio delle sue dimissioni Nettlefold ha rivendicato di avere rimesso il nuoto australiano sulla strada giusta, con due inchieste indipendenti, dopo l’insoddisfacente olimpiade londinese.
Al posto di Nettlefold, il 30 agosto è stato nominato John Bertrand (foto sotto), 66 anni, due partecipazioni olimpiche come velista (bronzo nel 1976), e cinque nell’America’s Cup (vittoria nel 1983, dopo 132 anni di dominio americano). Bertrand è anche chairman della Sport Australia Hall of Fame nonché del Comitato di selezione della squadra olimpica australiana di Vela. Dopo la sua nomina ha detto: “Il nuoto australiano ha una tradizione di duro lavoro, umiltà e successi che deve proseguire soprattutto ora che abbiamo nel mirino le Olimpiadi del 2016, a Rio de Janeiro". Dopo gli incoraggianti risultati di Barcellona Bertrand ritiene che le cose stiano andando nella giusta direzione. Il presidente ad interim di Swimming Australia ha spiegato così la scelta di Bertrand: “John ha ispirato generazioni di australiani e ispirerà anche la prossima generazione di atleti. Il suo apporto sarà prezioso: un mix di esperienza manageriale, ottime relazioni con le istituzioni, leadership nella gestione di squadre di élite e profonda conoscenza dello sport in generale”. Una scelta approvata, e probabilmente ispirata, da John Coates, presidente del Comitato Olimpico australiano.
Altri cambi al vertice. Il 9 aprile Michael Scott (foto sotto) è stato nominato Performance Director, una nomina curiosa visto che lo stesso Scott – un australiano che fu magna pars nell’organizzazione dei Campionati del Mondo di Melbourne 2007 – fino a dopo le Olimpiadi di Londra era stato a capo del Nuoto Britannico, e come tale era stato pesantemente criticato per i deludenti risultati ottenuti dai nuotatori britannici, nonostante i 29 milioni di euro di denaro pubblico ricevuti per la preparazione olimpica. Di qui la decisione di British Swimming di avvalersi per quella posizione, “d’ora in avanti”, soltanto di persone con base stabile in Gran Bretagna.
Nella stessa data è stato confermata la nomina di Mark Anderson (foto sotto), boss dell’Hockey australiano - da lui condotto alla medaglia di bronzo a Londra 2012 - come Direttore Generale (Chief Executive Official, CEO), al posto di Kevin Neil che si era dimesso in novembre dopo la tempesta londinese. Questa nomina è stata fatta anche dopo il licenziamento di Leigh Nugent, Head Coach del nuoto australiano a Londra, giubilato il 20 marzo.
Infine, dal13 agosto, Jamie Salter (foto sotto) è il nuovo High Performance Pathway Manager di Swimming Australia, in sostanza il direttore e programmatore del Nuoto di élite, un ruolo già ricoperto in Gran Bretagna dove ha lavorato in tandem con Scott. Curioso che due tra coloro che sono stati ritenuti responsabili del flop britannico ora vengano acclamati in Australia come possibili salvatori della patria. Come nuotatore Salter aveva fatto parte della squadra olimpica Britannica nel 1996 e nel 2000.
Dal canto suo, il 28 agosto, British Swimming (la federnuoto britannica), ha nominato Tim Jones (foto sotto) come nuovo Head of Performance Pathway (Direttore tecnico delle squadre nazionali e della programmazione). La curiosità è che Jones arriva al Nuoto dopo avere ricoperto lo stesso ruolo nella Ginnastica. Jones lavorerà in tandem con Chris Spice, National Performance Director (Direttore tecnico nazionale) e con Bill Furniss, Capo allenatori.
Infine, il 2 settembre, il cambio, questa volta normale, della guida tecnica della squadra nazionale di pallanuoto femminile, ottava all’Olimpiade. Dalla Grecia arriva Konstantinos Vamvakaris (foto sotto), vice della squadra maschile (nona a Londra 2012). Gli è stato affidato il compito di guidare la squadra fino a Rio 2016. Vamvakaris rimpiazza l’olandese Paul Metz, coach ad interim.