Direttore Responsabile: Camillo Cametti

Camillo Cametti at Large

Editoriale – Considerazioni in margine al Workshop Business Splash di ADN Swim Project

Un Convegno Crossover per avviare un dibattito sul futuro del Nuoto

Un confronto stimolante fra esperti di vari sport.

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London  2012 XXX Olympic Games

Ho seguito con interesse, dalla platea, gli interventi dei vari relatori al workshop Business Splash organizzato da ADN Swim Project, l’altro ieri, a Milano, presso la sede della RCS, con il supporto di Arena. Andrea Di Nino, mentore di ADN (dalle iniziali del suo nome e cognome) Swim Project, è una persona speciale.

Definirlo allenatore è riduttivo. Prima di essere allenatore Andrea è innovatore, e, dote non comune, ha la capacità di pensare lateralmente. Il pensiero laterale gli ha consentito, dieci anni fa, di fondare il Project che porta il suo nome, cioè un club di nuoto multinazionale, ma soprattutto trasnazionale, dove nuotatori dell’élite mondiale di varia nazionalità si allenano sotto la sua guida per raggiungere traguardi ancora più ambiti. Tra i nomi più celebri alla sua corte vi sono quelli dei medagliati olimpici Milorad Cavic, serbo, ed Evgenyi Korotyshkin, russo (entrambi argento nei 100 farfalla, rispettivamente a Pechino 2008 e a Londra 2012). Di Nino è bravo anche come relatore. Spesso è chiamato a parlare in convegni sul nuoto, sia in Italia sia all’estero. Si esprime correttamente in inglese ed è stato l’unico italiano a salire sul palco durante la Golden Coaches Clinic organizzata dalla FINA, a Doha, all’inizio di dicembre, alla vigilia dei Mondiali di nuoto in vasca corta. Di Nino è stato anche accreditato a Mondiali e Olimpiadi con la casacca di altre nazioni  (Russia, Tunisia…): una rarità per un tecnico italiano (nella foto di copertina, di Giorgio Scala, Di Nino festeggia con Korotyshkin la medaglia d'argento dei 100 farfalla). Di Nino è anche un bravo organizzatore di eventi.  Sempre alla ricerca di stimoli e di spunti per migliorare il nuoto, da condividere con l’ambiente, Andrea desidera contribuire a innalzarne il profilo e l’immagine, insomma a delineare una nuova frontiera del nuoto. Capire chi è Di Nino aiuta a comprendere perché sia partita da lui l’idea di organizzare Business Splash, con il supporto di Arena, sponsor di ADN Swim Project (nella foto sotto due relatori e, con il microfono, Cristiano Portas, CEO di Arena), e con la partnership de La Gazzetta dello Sport.

CRISTIANO PORTAS CEO ARENA

L’iniziativa è stata impropriamente definita workshop, in realtà si è trattato di un convegno. Interessante ma convegno. Con i limiti insiti nella natura stessa di ogni convegno. La differenza? In un convegno parlano prevalentemente gli esperti seduti dietro a un tavolo, di fronte ad una platea che ascolta. E’ un evento comunicativo, ed è quanto è accaduto a Milano l’altro giorno. Il workshop è un evento formativo che prevede la partecipazione attiva alle discussioni, alla condivisione delle idee e all’elaborazione delle soluzioni. Di solito i partecipanti siedono tutti allo stesso, grande, tavolo. Un workshop si organizza per cercare assieme delle risposte a delle domande. Ciò puntualizzato, premesso che l’altro ieri abbiamo immediatamente pubblicato il resoconto dell’iniziativa, e che sotto pubblichiamo il comunicato di Arena, spendiamo ora alcune righe per evidenziare gli interventi  dei giornalisti di nuoto  - Craig Lord, come relatore, e Stefano Arcobelli, cui, come padrone di casa de La Gazzetta dello Sport, è stata affidata la chiusura dell’evento. Entrambi hanno preso posizione nettamente contraria all’elefantiasi che affligge il programma competitivo dei campionati mondiali. Il programma, già molto denso, recentemente è stato ulteriormente appesantito dall’aggiunta delle staffette mixed (un maschio e una femmina). Riferendosi ai Mondiali in corta di Doha, Arcobelli ha detto che “dodici staffette sono assolutamente insopportabili”. Lord ha persino invocato l’abolizione delle semifinali: “Servono a poco e rubano tempo ai giornalisti per parlare con i nuotatori e lavorare sui personaggi”. Ha spiegato: “Una carenza del nuoto è di non riuscire a creare personaggi ma come si può approfondire se si è costretti a lavorare a ritmi incredibili e si è sempre in affanno per riuscire a coprire tutte le gare?”. Lord ha anche criticato la Coppa del Mondo, “che non riesce ad attrarre se non una quota minoritaria dell’élite mondiale del nuoto e attraverso la quale la FINA elargisce cospicui premi in denaro sempre agli stessi nuotatori”. Palese il riferimento ai plurivincitori, Katinka Hosszu e a Chad Le Clos. Il giornalista britannico ha anche suggerito un diverso modo di presentare i finalisti, giudicando inadeguato l’attuale (chiamata singola con passeggiata solitaria fino al blocco di partenza della corsia assegnata).

Affermazioni in gran parte condivisibili.

 

Il Comunicato di ARENA

BUSINESS SPLASH: I protagonisti dello sport business a confronto con il mondo del nuoto

Milano – 30 marzo 2015: Calcio, basket , ciclismo e nuoto  : quattro sport, quattro mondi, diversi e simili oggi a confronto nel workshop Business Splash : I protagonisti del lo sport  business a confronto con il mondo del nuoto , organizzato a Milano da ADN Swim Project , progetto natatorio di élite a 360° e Arena , azienda leader nel sport water wear.

“L’ evento è stata l’occasione per mettere a confronto per la prima volta mondi sportivi diversi – afferma Marco Aloi, direttore generale ADN Swim Project -  Crediamo fortemente in questo tipo di iniziative perché uscendo dall’ autoreferenzialità c’è ha la possibilità di conoscere dinamiche e logiche appartenenti a dimensione diverse da quelle che  viviamo ogni giorno.”

Il workshop si è svolto nella sede di RCS dove subito dopo il saluto a sorpresa del coach Dan Peterson , il vicedirettore vicario di Gazzetta dello Sport , Gianni Valenti ha aperto i lavori, sottolineando il forte impegno per lo sport  del giornale anche attraverso la neonata Gazzetta TV.

Dopo la lettura dei saluti  e l’ incoraggiamento da parte del Presidente del CONI Giovanni Malagò e dal Presidente della Federazione Italiana Nuoto Paolo Barelli, sono state affrontate tre aree tematiche comuni a tutti gli sport: la prima dedicata ai “media “ e ai diritti televisivi dei grandi eventi sportivi, la  seconda allo sport marketing e la terza dedicata al nuoto e ai possibili sviluppi per far uscire questo sport dalla nicchia.

La prima sessione ha visto protagonisti Andrea Bassani , Chief television and New media office Euroleague Basketball e Sandro Fioravanti  di Rai Sport.

Sandro Fioravanti , partendo dalla sua esperienza pluridecennale in Rai ha esposto la storia televisiva del nuoto partendo da Berlino 1936. “Il nuoto è indubbiamente uno degli sport di maggior appeal – afferma Fioravanti-  infatti se lo si confronta con le altre discipline emerge per riscontri di ascolto che per appetibilità. Gli sport acquatici hanno mantenuto costantemente il secondo posto nella graduatoria di ascolti da Atlanta 1996 ad oggi. Per menzionare le ultimi Olimpiadi a Londra tra i primi dieci eventi nella graduatoria di ascolto,  addirittura 6  appartenevano al mondo del nuoto.

Sul tema televisivo è intervenuto Andrea Bassani, Chief television and New media rights officer Euroleague Basketball. “Il nostro obiettivo è stato quello nel corso degli ultimi 15 anni di stare ai passi con la tecnologia e quello di portare l’innovazione  nella fruizione televisiva del basket. – ha sintetizzato Bassani- Per questo nel corso degli anni abbiamo creato nuovi format e puntato sull ‘innovazione tecnologica (per citarne solo alcune le telecamere nelle magliette degli arbitri e l ‘ uso della slow motion) . Oggi il campionato di Euroleague basketball è visibile  in 201 paesi, coperto da 73 televisioni con un audience televisiva di circa 256 milioni di telespettatori e generando 1,8 miliardi di audience considerando tv e new media.”

Nella parte dedicata allo sport marketing  sono intervenuti Cristiano Portas, CEO di arena, Christoph Winterling , CW Consulting Owner e Paolo Bellino,  direttore generale RCS Sport.  Portas ha spiegato ai presenti come lo sport marketing in arena sia alla base dello sviluppo della brand equity.  Arena , oggi sponsor di Fina , Len , molte federazioni e  numerosi atleti, vede nello sport marketing un importante risorsa per il content marketImg,  asset strategiCo nello sviluppo del brand.

Christoph Winterling ha illustrato la sua esperienza alla A.S. Roma calcio.  “Per arrivare a definire un piano di entertaiment efficace – ha spiegato Winterling- è necessario conoscere il proprio target. Da qui si parte per definire una serie di azioni che possano rispondere alle esigenze del pubblico di riferimento (cliente business, vip, famiglie, giovani ecc..). E’  necessario che questo approccio venga chiaramente condiviso della proprietà, dai giocatori  e dallo staff tecnico.”

Paolo Bellino ha parlato di Torino 2006 e dell’impatto che un Olimpiade può avere sul territorio sia a livello di miglioramento delle infrastrutture sia nella promozione del territorio stesso. Bellino ha continuato poi parlando del Giro d’ Italia, evento storico de La Gazzetta dello Sport.  Alcuni dati parlano da sé sulla grandezza dell’ evento: 171 paesi collegati, 1.204.000.000 di utenti unici nel mondo, 2.910 ore di programmazione tv (114 in Italia), 1281 media accreditati . Gli impatti del Giro d Italia sono indubbiamente molteplici : economico (110 milioni di euro// valore generato dal passaggio del giro nelle citta di tappa), turistico, ambientale , sociale, politico e culturale.”

La terza parte, quella conclusiva del workshop ha affrontato il tema del futuro del nuoto. Stephan Caron , cofondatore di Sport Swim organisation è uno degli organizzatori del noto meeting natatorio di Singapore , evento dal format decisamente innovativo. Caron ha spiegato alcuni elementi di successo di questo meeting tra i quali il coinvolgimento di atleti Top e la creazione di un immagine fortemente appealing attorno ad essi.  Il tema del cambiamento è stato anche affrontato da Craig Lord, corrispondente  di nuoto del Times ed editore di Swimvortex, che ha evidenziato alcune criticità in termini di calendarizzazione, programmazione degli eventi internazionali per poi proporre una serie di idee volte alla promozione dei personaggi , oggi con un basso impatto di visibilità e del sistema stesso che confrontandosi con altre realtà sportive può  uscire dalla nicchia.

http://www.arenawaterinstinct.com

 

 

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