Tecnica del Nuoto.
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La vicenda Meldonium sta creando problemi alla Wada, l’Agenzia mondiale Anti Doping che ne ha deciso l’inserimento nella lista delle sostanze proibite a datare dall’1 gennaio 2016. Da allora oltre 170 atleti di parecchi sport sono stati trovati positivi. Il nome più famoso in assoluto è quello della tennista russa, residente negli Stati Uniti, Maria Sharapova. Quello più famoso nel nuoto è di un’altra atleta russa, pure residente negli Stati Uniti, Yuliya Efimova.
Per loro, e per quasi tutti gli altri, sono subito scattate le sospensioni, quasi tutte temporanee in attesa di dipanare quella che ben presto si è rivelata una complicata matassa. Vediamo perché.
L’inserimento del Meldonium nella lista delle sostanze proibite è avvenuto senza un’adeguata pubblicità, sicché c’è chi in buona fede ha continuato a prenderlo anche dopo l’1 gennaio.
La Sharapova e la Efimova (e tanti altri) hanno chiesto la restituzione della loro integrità obiettando che, loro, la sostanza l’anno assunta (per anni) prima dell’entrata in vigore del divieto.
A fronte del pasticcio qualche giorno fa la Wada ha dichiarato di essere pronta ad amnistiare quanti pur avendo assunto la sostanza dopo l’1 gennaio ne hanno ingerito una quantità minima, inferiore a un grammo.
Una matassa complicata, si diceva, pane per i denti per gli avvocati, i quali, su richiesta dei loro clienti atleti, vi si sono avventati con l’intenzione di azzannare la Wada, questa volta non esente da critiche. Una matassa che dovrà necessariamente essere sbrogliata in tempi brevi poiché le Olimpiadi di Rio sono alle porte, a meno di quattro mesi.
Sulla richiesta della Efimova si è pronunciata oggi la Fina, con la seguente, lapidaria, dichiarazione: “Considerando la sospensione provvisoria imposta dalla FINA alla nuotatrice Yuliya Efimova (RUS) e le recenti raccomandazioni WADA sull'uso di Meldonium, il Doping Panel della FINA ha deciso di mantenere la sospensione provvisoria di questa atleta fino all’ audizione della stessa Efimova da parte del Doping Panel. La Fina non farà ulteriori commenti su questo caso fino a quando una decisione definitiva non sarà fatta dallo stesso Doping Panel della FINA”.